Il Diavolo È Nei Dettagli. T. M. Bilderback
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IL DIAVOLO E’ NEI DETTAGLI
Una novella della Contea di Sardis
di
T.M. Bilderback
Traduzione di
Patrizia Barrera
Copyright © 2017 by T. M. Bilderback
Cover design by Christi L. Bilderback
Cover photo © Can Stock Photo Inc. / Elisanth
All rights reserved.
Sommario
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INDICE DEI CONTENUTI
Copyright
Il Diavolo è nei dettagli – Una novella della Contea di Sardis
Biografia dell’Autore
Bibliografia dell’Autore
"Ah, ricordo quando era sufficiente la parola di un uomo per concludere un accordo!"
L'uomo che aveva esclamato queste parole stava seduto a un tavolo accanto al mio, nella trattoria da Ethel, in una piccola città del sud - Perry - nella contea di Sardis.
Lo guardai, mi resi conto che stava parlando con me e gli feci un cenno col capo, a denti stretti.
"Davvero, signore?" Cercai di non usare un tono duro e di non sembrare scortese, ma temo di non esserci riuscito del tutto. Ero ansioso di tornare al contratto che stavo studiando per un cliente.
"Davvero. Non so se lo sai, ma una volta è così che si facevano i patti, tra le persone.”
Alzai di nuovo lo sguardo dal contratto che stavo studiando. Questa volta dovetti risultare leggermente stizzito.
“Purtroppo oggi non è più così. Di questi tempi, il diavolo è nei dettagli. "
Il vecchio ridacchiò.
"Eh sì, dici bene, signore!"
Tornai alla data e al luogo del mio contratto, sperando che il vecchio avesse capito l’antifona. Ma purtroppo non fu così
"Che cos’è che attira tanto la tua attenzione, amico?” mi chiese ancora.
Alzai di nuovo lo sguardo, per un attimo.
"Un contratto. Per un cliente. E ho davvero bisogno di leggerlo. Ho un appuntamento con lui tra un'ora. ”
“Una maledetta ora? Non è molto, vero, ragazzo? "
Io sorrisi.
"Potrebbe bastare, se potessi leggerlo in pace."
Il vecchio mi guardò con i suoi occhi vacui e gialli, e potei leggergli dentro un guizzo di furbizia che mi fece raggelare.
"Quindi sei un avvocato?"
Feci un cenno col capo, senza alzare lo sguardo.
"Un agente. Un agente letterario. "
"Ma studi i contratti, vero ?"
Annuii.
“E se io avessi un contratto da farti vedere, gli daresti uno sguardo? Metteresti una firma per me?”
Lo guardai, e questa volta non nascosi la mia impazienza.
"Senti, nonno ... se mi lasci in pace a fare il mio lavoro, mi spulcerò tutti i contratti che vuoi e ti darò volentieri una mano! Ma ora, per favore, lasciami finire il mio lavoro!”
Il vecchio si alzò lentamente, e il suo corpo curvo e sofferente tradiva l’avanzata vecchiaia e la vita difficile che aveva avuto. Si trascinò a fatica accanto a me e disse: "Mi chiamo Hollingsworth. Tornerò tra poco qui, in questa bettola maledetta, e ti sottoporrò il mio contratto. Ti prendo in parola, amico.”
Io lo guardai e annuii col capo. “D’accordo. Sono William Lewis."
Hollingsworth si avvicinò lentamente al registratore di cassa e pagò il conto. Ci mise un po’ ad armeggiare con il portafoglio, a causa dell’artrosi alle mani. Una volta che ebbe finito, rimise il portafoglio nella tasca dei calzoni e alzò la testa con fierezza.
Io finii il mio caffè e salutai con la mano lo sceriffo Napier e il suo vice, Alan Blake, mentre lasciavo Ethel e tornavo nel mio ufficio per incontrarmi col mio cliente. Avevo dimenticato completamente il vecchio, ormai.
***
LA SETTIMANA SUCCESSIVA fu un caos completo.
Essere un agente letterario non è come un normale lavoro dalle nove alle cinque, non conta quanta fatica si fa. Ed è ancora più difficile in una piccola città come Perry. Perry è così lontano da New York, che a volte mi sembra di dover fare un patto col diavolo per ogni minima cosa.
Essere un agente letterario, oggi, significa scavare dal mucchio di libri spazzatura qualcosa di buono, il che diventa ogni giorno più difficile, e poi cercare di contattare, direttamente o tramite skype, una casa editrice seria a cui di solito interessa una cosa sola: questo libro è abbastanza buono, per la trama o il soggetto, da farci guadagnare un mucchio di soldi? Inoltre bisogna anche trattare con gli autori...quelli che sono già clienti e quelli che lo diventeranno..
Insomma, non è facile.
Continuo a sperare che prima o poi farò il colpaccio, ma oggi con il self-publishing a stento riesco a trovare un modo per giustificare il 15% che mi prendo per il mio lavoro . A volte sono costretto a lanciarmi in imprese disperate con le Case Editrici, e solo per ottenere un anticipo di cinque o diecimila dollari da versare al mio cliente..
Un anticipo di cinquemila dollari significano solo settecentocinquanta dollari per me. Non riesco più a convincere nessuna delle grandi catene editoriali a fare una campagna di promozione per un nuovo libro, quindi le possibilità di ottenere un anticipo sono praticamente poco più di zero. E quelle rare volte che ci riesco l’Editore molla l’autore.
Finora ho avuto successo con tre clienti. Tutti e tre sono diventati autori indipendenti di un certo rilievo e hanno ottenuto anche dei premi con