Il Dono Del Reietto. Mario Micolucci

Il Dono Del Reietto - Mario Micolucci


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      I Registri dell'Arena

      Il Dono del Reietto

      Romanzo Fantasy

      di Mario Micolucci

      Progetto e immagine di copertina di Mario Micolucci

      Copyright © 2016 Mario Micolucci

      Tutti i diritti riservati.

      ISBN: 978-1532837241

       Visita il blog: lalunaclessidra.blogspot.com

      Alla famiglia in cui sono nato e

      alla famiglia che ho creato.

      Trattasi di un'opera di fantasia. Pertanto, nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti sono frutto dell'immaginazione dell'autore. Ogni somiglianza con fatti, luoghi o persone è del tutto casuale.

      Qualsiasi riproduzione, totale o parziale e qualsiasi diffusione in formato digitale dell'opera, non espressamente autorizzata, è da considerarsi violazione del diritto d'autore.

      ImageIndice generale

       Prologo.

       Il vivaio.

       Il bastone magico.

       Nuovi arrivi.

       Il Santuario di Corrupto.

       Senilità.

       La capanna della strega.

       Forte di Legno.

       Fiducia.

       Il pellegrino di Givedon.

       La Leggenda Vivente.

       La Dama del Buon Passo.

       La volta celeste.

       A chi ti odia porgi un fiore... con petali di pietra.

       Jimbalahue il Verde.

       Il Poema dei Magnifici.

       La resa dei conti.

       Con i piedi di piombo.

       La Legione.

       Artefice del proprio destino.

       Il posto giusto.

       La Via della Prudenza.

       Lo Stagno delle Melodie.

       I doni del Pellegrino.

       La simbiosi.

       La Squadra dell'Arcobaleno.

       La pozione concentra vita.

       Pazienza, perseveranza e costanza.

       Serva di Ovathan.

       Epilogo.

       Note dell'autore.

       Ringraziamenti.

       Appendice.

      Da: “Misathon”, Dharta di ottava generazione. Osservatore del settore “Bocca del Verme -Grande Palude-”. Competenze “accadimenti convenzionali di priorità minima”.

      A: “Arthadon”, Dharta di quinta generazione. Osservatore del settore “Grande Palude”. Specifiche “soggetti non convenzionali itineranti di priorità media”.

      Oggetto: richiesta ricollocazione procedure di registrazione.

      Il sottoscritto Dartha Misathon, relativamente al processo id.191.FF0.F1E.8, chiede la ricollocazione delle procedure di registrazione inerenti al soggetto 191.123C23BD3501E in quanto non più pertinente alle specifiche FF di competenza. Si suggerisce per lo stesso, l'assegnazione a un processo con maggiore densità di osservazione e la modifica dell'indicatore di priorità da minima a media.

      In ottemperanza con il protocollo, ivi, si provvede a motivare la richiesta allegando la trasposizione in forma analogica dei flussi dati inerenti il soggetto di cui sopra. Nel dossier risultano allegati, inoltre, numero dieci estratti di registrazioni tratte da altra fonte opportunamente identificata, utili a completare il quadro descrittivo.

      Si attendono comunicazioni riguardanti la riconfigurazione del processo in esame.

      Dharta Misathon

      Estratto dai registri dell'Osservatore Amarthon, Dharta di quarta generazione. (Santuario di Petra -Monte Behemoth-. Soggetti in missione con priorità medio-alta. Settimo giorno del mese quarto nell'anno 11522 dall'inizio delle registrazioni)

      Riatu Mihaki era allo stremo. L'umidità sembrava penetrargli fin dentro l'anima e il fetore della Grande Palude era insopportabile. Da ore, arrancava tra melma, fango e piante acquatiche deformi; tuttavia questo era il prezzo da pagare per sperare di far perdere le tracce agli inseguitori. Le esalazioni di quel luogo putrido si facevano sempre più tossiche e i suoi occhi a mandorla erano iniettati di sangue. Le vesti che, in origine avrebbero potuto essere eleganti, erano pregne e piene di strappi procurati tra i rovi. La melma mista ad alghe lo imbrattava dalle gambe fino ai lunghi e lisci capelli corvini. Con la mano destra si appoggiava al suo bastone d'onice, mentre, attraverso ripetuti movimenti istintivi, con la sinistra, si assicurava che un piccolo borsello per preziosi fosse ancora legato alla cintura.

      Attraverso la nebbia, scorse la sagoma di un isolotto: si affrettò a raggiungerlo e trovò molto sollievo nel sentire del suolo un po' più consistente sotto i piedi. La striscia di terra era lunga una quindicina di passi, ma non era più larga di quattro. Su di essa resisteva un tetro albero senza foglie dalla corteccia scura e marcescente: le sue radici impedivano al terreno che lo circondava di sbriciolarsi e di sciogliersi nel fango. Gli innumerevoli lombrichi che vi brulicavano attiravano alcuni uccellacci neri simili a cornacchie, ma più grandi.

      Riatu stabilì che, ormai, poteva ragionevolmente considerarsi al sicuro dagli inseguitori e che fosse giunto il momento di riposare un po'. Ancora qualche ora e sarebbe uscito dalla Grande Palude, quindi, volgendo lo sguardo verso Sud, avrebbe già potuto intravedere il Massiccio del Tuluk sede dell'antico Regno nanico di Roccadrim. Alle sue pendici, in una caverna naturale posta nelle viscere del Monte Behemoth, avrebbe raggiunto quella che era stata la sua casa negli ultimi ventisette anni, l'Accademia del Santuario di Petra.

      Stava per riportare al Santuario la Reliquia che si riteneva perduta sin dai tempi della Guerra dei Quattro avvenuta diverse migliaia di cicli prima. Lo avrebbero sicuramente acclamato Professore nonostante la sua età di “soli” quarantuno anni e, ben presto, avrebbe potuto ambire alla carica di Rettore.

      Gli elfi grigi erano stati abilissimi a nascondere la Lacrima di Petra per tutte quelle ere. Essa era usata come cristallo focalizzatore del Grande Astroscopio posto sulla cima della Torre di Cenere. Ivi, protetti dai maghi runici, alcuni tra i più influenti sacerdoti di


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