La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria. Jo M. Sekimonyo

La Teoria Metafisica Dell'Economia Egualitaria - Jo M. Sekimonyo


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      La teoria metafisica dell'economia egalitaria

      Jo M. Sekimonyo

       Cambridge Boston New York

      Copyright © 2018 Jo M. Sekimonyo

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      Editing e curatrice del progetto: Tara Casimir

      Tutte le citazioni restano di proprietà intellettuale dei loro rispettivi creatori. Tutte le citazioni sono state usate seguendo la legge sul copyright.

      Comprende riferimenti bibliografici e indice.

      1. Etosismo 2. Economia politica 3. Capitalismo barbaro

      4. Teoria dell’astinenza 5. Senso comune

      I. Titolo

      1 Fare

      CAPITOLO UNO

      1 Cosa è l’amore?

      "[…] è la peculiarità della mente umana quella di capire e agire attraverso le idee, perché è strettamente collegata al corpo."

      – Anton Wilhelm Amo

      C

      hi è Jo M. Sekimonyo? Origini congolesi, fermentato in America, imbottigliato globalmente, promotore del piacere e del dolore, e un mambi ideologico (non conformista). Un machetero che si confronta appositamente con circostanze coribantiche. Se siete saliti sulle montagne russe del mio precedente Naufragato: per queste ragioni, avete già visto il terribile scompiglio che si agita nella mia testa. Mi vanto di avere una pelle dura come quella di un rinoceronte, che mi salvaguarda dalle consuete stupidaggini. Sono estremamente supponente e allergico ad argomentazioni sostenute poveramente. Provo un estremo piacere nel creare scompiglio come un poltergeist nelle mentalità psicologiche e cerebrali chiuse così come in ogni forma di fanatismo o falsità. Più divento vecchio, non importa quanto mi sforzi, più fallisco nell’imbavagliare la mia angoscia e la mia rabbia verso la chiusura mentale in tutte le sue forme e modalità. Non riesco proprio a far sì che io accetti l’intolleranza o il pregiudizio nella vita.

      Verso la mia verità e il mio disaccordo non per catturare il pubblico ma per radunare l’onestà contemporanea e per aggiungere la mia voce alle folle rumorose che disprezzano la vita sociale di oggi e le costruzioni dell’economia politica. Non leggo più attentamente la letteratura contemporanea come quando ero innocente; non potrebbe importarmi di meno riecheggiare o recitare speranze e incubi passati e presenti. Io, ora, sincronizzo continuamente le mie capacità vivendo. Sì, è un’altra terribile dieta cerebrale che riguarda il comprendere la certezza e la plausibilità. Sono del tutto a favore della pena di morte quando arriva per punire pupazzi e ipocriti che hanno brandito i loro distintivi di sceriffi intellettuali per aiutare e placare genocidi socioeconomici. La loro presenza mi fa prudere per l’ira le dita delle mani e dei piedi. Mi sento obbligato a soffocarli con l'astuzia o a farli volare via emotivamente. Fondamentalmente mi sento euforico per il fatto che i miei pezzi prolissi si intersecano con numerose richieste di altri ammutinati che alla fine formeranno ruscelli e laghi di insorgenti.

      Nello spirito di piena apertura dovrei dire la completa verità sulla mia aberrazione più oscura. Io una volta ho pagato (non sono stato pagato) in rubini per sgobbare come mozzo in un vascello pirata arrugginito. Il lavoretto non è durato a lungo; la mia mancanza di sottomissione non era adatta per il viaggio. Visto che l’equipaggio mi stava inseguendo con un cappio, saltai giù dalla nave e nuotai attraverso il mare profondo. In seguito ho appreso il destino di quei novizi che lasciai indietro. La barca veleggiò verso una minuscola isola oscura dove questi sicofanti furono picchiati e sodomizzati scolasticamente fino a diventare degli zombie ideologizzati. Poi prima dell’alba, furono immolati nel tempio degli dei sacri dell’isola (Karl Marx, Alfred Marshall, Friedrich Hayek CH, e John Maynard Keynes, così come Sir William Arthur Lewis per i negri). Un tale orrendo proselitismo trasforma senza dubbio un comprensivo Mu'mina in un oppressore malato o in un predatore aggressivo e si arriva al culmine di un inferno ciclico.

      Il fato ha voluto che, una volta raggiunta la terra ferma, la mia sanità mentale e la mia precisione non mi hanno reso la vita più facile. Sono sempre stato cacciato come uno stregone da folle di sofisti e anarchici, che volevano castrarmi e poi bruciarmi su una croce per la mia dichiarazione pubblica di averne abbastanza del capitalismo e la mia ostilità verso il socialismo e il comunismo. Ci sono state occasioni in cui sono rimasto sbalordito e colpito da proiettili improvvisati pieni di stronzate. Proprio ora mi ritroverei a comporre sonetti per Mehdi Ben Barka con una penna silenziosa se avessi fallito di riprendere consapevolezza e fossi stato intrappolato.

      Oltre al mio desiderio di una saggezza globale sociale e politica, i miei ragionamenti scoraggianti elevano il mio ragionamento a decibel che perforano la consapevolezza. Nel fare questo, mi duole ammettere che le mie prediche contro i prevalenti legami sociali, commerciali e politici, ereditati dalle invasioni delle fabbriche del diciottesimo secolo, e dalle loro parodie, passi per uno strano rumore invece che per una sirena di allarme. Sono arrivato ad aspettarmi che persino le persone le cui convinzioni differiscono dalle strette visioni economiche ortodosse e dai maneggi economici islamici trovino la mia voce eccessivamente radicale… quindi, eresia!?

      "Eu sunt negustor de ideia."

      – Constantin Noica

      Lasciatemi dire innanzitutto che non posso fare a meno di essere disgustato ogni volta che il popolo si aizza a causa di ultimatum dietro a piccoli aggiustamenti strutturali (per esempio l’orario di lavoro standard o il salario minimo). Inoltre, poi, nessuna mente sana e nessuna creatura credibile si palesa quando si arriva a spingere per revisionare lo schema di commercio ormai usurato che ha reso l’umiliazione una routine quotidiana per la maggior parte di noi. E che sta portando il mondo sull’orlo del collasso. Non sono in grado di capire razionalmente il motivo per cui la generale noncuranza è avvolta in una semplice osservazione; qualsiasi Tom, Dick, ed Harry prova un’assurda fiducia nel capitalismo e ingenuamente crede di essere solo a un piccolo passo dal raggiungere il lato fortunato dell’ingiustizia socioeconomica.

      Cosa c’è da imparare dalla mia prima crociata letteraria? Il Comunismo è stato un esperimento alla Frankenstein. É stato rigettato quando l’importanza degli esseri umani integrata nella nozione della razionalità ha guadagnato terreno nella maggior parte del mondo rosso. Al giorno d’oggi, in giro ci sono un minuscolo numero di cinici giovani ricchi e di ex mecenati della guerra fredda che non sono ancora arrivati a patti con la chiara evidenza dei peccati intrinseci del comunismo. Confusi dalla curvatura spazio temporale dell’ampiezza e della profondità dei cambiamenti sociali e politici del ventunesimo secolo, queste patetiche coalizioni accusano l’ossessiva agenda neoliberale di inquinare ogni singola politica transnazionale e ogni mossa del terzo mondo. Giustificano senza quasi farsi udire, le elite disilluse cubane e vietnamite. Con lo stesso vomitevole candore, ignorano il regime sociopatico della Corea del Nord e i suoi giganteschi campi di prigionia. Sulla stessa piramide di idiozia, metto le caricature socialiste che citerebbero l’esempio della Francia come un caso di successo. Questa facciata di


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