Lezione D’Amore. Dawn Brower
Indice
Questa è un’opera di fantasia. Nomi, persone, organizzazioni, luoghi, eventi e avvenimenti, sono frutto dell’immaginazione dell’autore o usati in modo fittizio. Ogni riferimento a eventi attuali, luoghi o persone, vive o morte, sono assolutamente casuali.
Heart Lessons Copyright © 2020 by Dawn Brower
Cover originale di Victoria Miller
Tutti I Diritti Riservati
Nessuna parte I questo libro può venire riprodotta in alcuna forma, sia essa elettronica, meccanica, inclusa in una banca dati o un sistema di informazioni, senza il permesso scritto da parte dell’autore o dell’editore, fatti salvi alcuni stralci a scopo promozionale o di critica.
Dedicato ai quei miei lettori che volevano sapere come andava a finire la storia tra Carter e Olivia. Spero che questo libro vi piaccia, anche solo un pochino…
Ringraziamenti
Vorrei prendermi un attimo per ringraziare il mio Editore e Cover Design, Victoria Miller. Lei mi aiuta costantemente più di quanto potrei spiegare a parole. Non posso che esserle grata per tutto quello che lei ha fatto per me per farmi migliorare ogni giorno di più…e dare il meglio di me. Mille volte Grazie!
E grazie anche a te, Elizabeth Evans. Grazie per il tuo aiuto e per la tua amicizia. Hai fatto così tanto per me. Non potrò mai ringraziarti abbastanza, ma voglio provarci, e dirti che meravigliosa amica che sei. Grazie anche a Aletha Boyd per il suo lavoro come correttrice bozze. Ti sono davvero grata.
CAPITOLO UNO
La porta dell'ufficio legale si spalancò, e l’uomo che stava entrando andò a sbattere direttamente contro Olivia West. "Che diavolo!" gridò lei, lasciando cadere per terra tutti i documenti che aveva in mano. Si voltò e lanciò un'occhiataccia a Carter Jackson ... la rovina della sua vita. "Ma che diavolo ti prende?” Si chinò e raccolse uno dei suoi fogli caduti sul pavimento. Non voleva chinarsi troppo, o lui si sarebbe messo a fissarle il culo o avrebbe detto qualcosa di allusivo sulla sua posizione.
"Mi dispiace ..." mormorò lui. Si guardò intorno, ignorandola completamente. Che cavolo! Non si era nemmeno offerto di darle una mano a raccogliere i suoi fogli ... che lui le aveva fatto cadere. L’uomo la guardò di sfuggita, ma era come se non la vedesse. C’era qualcosa che non andava. Carter di solito non faceva che fissarla e spesso se ne usciva con uno dei suoi commenti volgari. "Dov'è mia sorella?" le chiese.
"E’ occupata." Olivia fece un passo indietro e si rassettò la camicia. Si stava comportando da stronza, ma che importava. Lui se lo meritava, per esserle andato addosso a quel modo. Inoltre, ciò non gli avrebbe impedito di continuare a cercare Claire. "Non le farà piacere essere interrotta. Cosa c’è di così importante da indurre i tuoi bei muscoli a piombare addosso a chi ti trovi davanti? " Anche se erano proprio dei bei muscoli da guardare ...
Lui fece un sorrisetto. Oh, perché il buon Dio aveva infilato un carattere così schifoso in un corpo tanto bello? Se normalmente non se ne fosse uscito con delle stronzate, magari le sarebbe anche piaciuto. E chissà, avrebbe potuto farle comodo. ... "Non mi costringere a chiedertelo di nuovo: dov'è Claire? "
“È in un ... un ...” Si schiarì la gola. "Lei e Matt sono impegnati in un colloquio di lavoro. Nell’ufficio di Matt.” Colloquio di lavoro. Certo, sembrava plausibile. Come no, poteva anche dire che si stava facendo i capelli! Ma chi diavolo pensava di prendere per il culo? Stavano scopando! Si sentì assalire dalla gelosia. Non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva fatto del buon sesso.
"Era così difficile?" L’uomo si girò, e si diresse verso l'ufficio di Matt.
Olivia trattenne a malapena una risatina. "Se fossi in te, busserei prima." Era più che sicura che non gli avrebbe fatto piacere pescare sua sorella in una situazione così intima ... e beh ... mezza nuda. Sarebbe scappato a gambe levate! Che scema, perché lo aveva avvertito? Sarebbe stato divertente vedere la sua reazione, invece!
Lui si girò. "Non hai niente da fare?" Poteva anche guardarla in cagnesco e sfoderare il peggio di lui, ma Carter Jackson non le faceva paura. A parte le allusioni, era un inetto. Sapeva bene quanto fosse vulnerabile.
"Non proprio." Si mise una mano sul fianco. "Speravo che fossi un gentiluomo e ti offrissi di aiutarmi a raccogliere i documenti che mi hai fatto cadere, ma è colpa mia. Avrei dovuto saperlo che è inutile sperare un atto di gentilezza da parte tua." I documenti erano ancora tutti sparsi sul pavimento. Olivia sospirò. Avrebbe dovuto raccoglierli da sola. L’avrebbe fatto dopo che Carter se ne fosse andato ...
Carter si pizzicò la punta del naso con imbarazzo, tra l'indice e il pollice. Oh, guarda, è a metà tra la stizza e l’imbarazzo. pensò lei. Come le dispiaceva! L’uomo provò a fare marcia indietro. "Ti darò una mano a raccogliere i tuoi dannati documenti quando avrò finito di parlare con Claire. Ci sono cose più importanti dei tuoi stupidi casini. Ti interessi mai a qualcos’altro, oltre ai fatti tuoi? "
"Potrei chiederti la stessa cosa." rispose Olivia. Lo fissò sperando di fulminarlo con lo sguardo - beh, almeno poteva sognarlo! Quell’uomo le dava proprio sui nervi. "Comunque, risolvi prima i tuoi problemi.” Se dal suo modo di fare si poteva capire che razza di amante sarebbe stato, buon per lei che non si fosse mai infatuata di quel tanghero! Desiderava un uomo che la trattasse coi guanti e si prendesse cura di lei ... non certo uno come Carter.
"Certo che lo farò! Grazie mille, eh?" Senza aggiungere altro, bussò alla porta di Matt. "Claire!" La voce di Carter era così forte che rimbombò nella stanza. Dio mio, quell’uomo è davvero testardo! pensò Olivia.
"Devi svegliare tutto il palazzo? - gli chiese, acidamente - Ti sentirà tutto il quartiere.”
Carter