Saudade. Ursula Sila-Gasser
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Ursula Sila-Gasser
Saudade
Storia di una donna che si libera dall’invadenza della sua famiglia per trovare infine la felicità
Tradotto da Maria Flora Caronni
Pubblicato da Tektime
Copyright © 2020 - Ursula Sila-Gasser
A Daniel
Ai miei figli
Questa è un'opera di finzione. Qualsiasi somiglianza dei luoghi descritti a luoghi esistenti non è dovuta al caso, ma alla mia sola pigrizia.
Inoltre, qualsiasi somiglianza dei personaggi con persone viventi o defunte è puro frutto della mia immaginazione.
“Credo che la più toccante di tutte le parole sia la parola in portoghese “saudade “(pronuncia saudagi). Esprime il rimpianto dell’assenza, il dolore della separazione, l’intera gamma della privazione dei propri cari e degli oggetti amati. Questa è la parola incisa sulle tombe, il messaggio che inviamo ai genitori, agli amici. L’esiliato ha saudade della propria patria, il marinaio della famiglia, gli amanti l’uno dell’altro non appena si separano; noi abbiamo saudade della nostra casa, dei libri, degli amici, della nostra infanzia, dei giorni che abbiamo vissuto”.
Joaquim Nabuco1
“Car ce qui a été vécu
Sera rêvé
Et ce qui a été rêvé
Revécu”
François Cheng 2
1
In cucina, 17 giugno.
Avanti, fai un lungo sospiro. Potrebbe farti bene. Poi siediti sulla tua bella sedia verde pistacchio, sotto la lampada Artemide, e scuoti la testa. Andrà bene così, non aver paura di aggrottare le sopracciglia. Non hai innaffiato il basilico stamattina? Allora alzati, riempi l'annaffiatoio Alessi con acqua fresca e torna sederti quando avrai finito. Ho già capito che il tuo basilico è più importante di me, e ti farà bene potermelo dimostrare di nuovo.
Il mio basilico, invece, si è di nuovo completamente seccato. Dovrei innaffiarlo, ma me ne occuperò più tardi, quando avrò finito quello che ho da dirti oggi… E ora stendi le gambe sotto il tuo tavolo B&B Italia. Almeno, credo che sia un tavolo di B&B Italia, sai che non ne so molto di design.
Non importa di che marca sia, adotta l'aria disinvolta del big boss molto occupato, ma non troppo. Non il manager stressato, o peggio sovraccarico di lavoro, no. Quello che ha il controllo di tutto, che sa gestire le situazioni. Questa è l'immagine di te che vuoi trasmettere. Quindi, fai pure.
Sentiti libero di prendere tutta questa carta in mano e di portarla al trita-documenti. Hai intenzione di andare fino in fondo? Di farne coriandoli? Sarebbe senza dubbio più facile.
Un'altra idea sarebbe di prendere una matita ed elencare le mie contraddizioni su un pezzo di carta qualunque. Potrebbe essere divertente, no? Io, per esempio, adoro scarabocchiare su un foglio bianco e mi piace giocare con le parole. Le parole a doppio senso, per esempio, sono una miniera d'oro. Una parola a caso: la parola fratello. Un fratello non è sempre un vero fratello. Chiunque, infatti, il primo o l'ultimo arrivato, può essere un vero fratello. Ma io non sono al tuo posto, tutt’altro, e non credo che tu abbia tempo per questo tipo di gioco, così stupido. Sono sicura che altri saranno ben felici di giocarlo al tuo posto. Tua moglie, ad esempio. Non solo avrà il tempo di elencare le mie contraddizioni, ricordandomi, magari, che ho detto più volte che non sei più mio fratello, che non ti avrei scritto mai più, mai più, e che ho persino proclamato che non esisterò più per te, ma sarà anche felice di ripetermi alcune cose che avrei dovuto capire molto tempo fa, poiché me le ha già chiarite.
Ad esempio, dovrei rendermi conto che sei un uomo ammirevole, anche se spesso molto freddo, è vero. Porrà l’accento ancora una volta sul fatto che, ovviamente, anche se sei spesso molto freddo, lo sei in particolare con me e che, tuttavia, non dovrei farne una questione personale.
A quanto pare ti prendi meravigliosamente cura della tua famiglia. Sì, a volte sei troppo severo con i bambini, ma lei si assicura che non ne soffrano troppo. Poi, parlerà del tuo sfolgorante successo professionale. Ovviamente, per non passare per una vanesia, lo farà in modo non evidente, quasi con tono confidenziale,un tono leggermente lamentoso, appena un po'. Dirà semplicemente che non è per niente facile vivere con una persona che ha tanto successo nella vita .
La conversazione, poi, tornerà inevitabilmente all’ultimo Natale che abbiamo passato insieme. Perché anche su quest’argomento è giunto il momento che io veda il lato positivo delle cose. Certo, sei venuto a casa mia evitando il mio sguardo e non mi hai parlato per tutta la sera, ma hai fatto lo sforzo di venire.
Naturalmente lei capisce bene che, dato il tuo atteggiamento, avrei preferito che tu non fossi venuto,ma dovrei comunque essere positiva e pensare che, dopo sedici anni d’indifferenza quasi totale, tu abbia finalmente mostrato un po‘ d’interesse per mio figlio Philippe, cui hai spiegato dettagliatamente il funzionamento della mia macchina fotografica. Probabilmente sapevi che poteva infastidirmi, perché l’hai fatto in modo molto evidente di fronte a me, sempre senza rivolgermi la parola, neppure una volta. Tuttavia, non dovrei fermarmi a queste piccolezze, ma mostrarti un po’ più di riconoscenza. Soprattutto perché, a causa mia, nostra madre è così infelice. Le causo tanto dolore, con le mie storie… Per quanto riguarda nostra madre, tua moglie probabilmente ammetterà che la situazione non è semplice. Nostra madre ha una chiara preferenza per te. Inoltre, ha una chiara preferenza per gli uomini, che mette sistematicamente su un piedistallo. Tua moglie pensa che sia ingiusto e capisce quanto io debba averne sofferto. A lei, è ovvio, non importa ed io dovrei fare lo stesso, sai, fregarmene completamente.
Intanto, devo confessarti che considerare una situazione ingiusta e affermare allo stesso tempo che non m’interessi, mi sembra contraddittorio. Se però continuerai a leggere le mie lettere, ti renderai conto che non è l’unica cosa, per quanto riguarda la nostra famiglia, la cui logica mi sfugge. Qui si tratta probabilmente delle mie capacità intellettive.
Alla fine, tua moglie ritornerà, senza dubbio, alla lista infinita delle mie contraddizioni, perché sicuramente troverà ancora qualcosa per allungarla.
Poi, probabilmente, anche nostra madre avrà voce in capitolo. Ci vorrà del tempo per spiegarmi che dovrei evitare di ritornarci sopra, e limitarmi ad accettare.
Mi dirà forse che voi due avete parlato di me e che in realtà tu non hai nulla contro di me. No. Tu pensi solo che io abbia dei problemi. Quando le chiederò se ha protestato sentendoti dire che ho dei problemi, mi assicurerà ancora una volta, con un po’ in imbarazzo, ma non più di tanto, che è felice di sapere che alla fine sono riuscita a uscirne. In altre parole, che finalmente sono diventata una persona normale.
Poi, forse, come ha fatto davanti a tutta la famiglia riunita, tornerà a spiegare che è normale avere così tanta ammirazione e amore per te, giacché sei riuscito così bene nella tua vita professionale. Mentre io, a quanto pare, sono più nella norma.
Non capirò mai il legame tra successo professionale e amore materno. La questione è complessa, ovviamente, quindi accantoniamola insieme a tutto il resto. Potremmo invece chiederci come mai nostra madre mi abbia allegramente passato dallo status di persona fuori del normale a quello di persona nella norma. Oppure, perché mai il fatto che io abbia dei problemi giustificherebbe il tuo atteggiamento freddo nei miei confronti.
In ogni caso, sicuramente non le ricorderai mai che essere una donna non è un vantaggio quando si tratta di successo nella propria vita professionale, soprattutto nel mio ambiente, quello scientifico. Non le spiegherai nemmeno come il fatto di crescere da sola due bambini piccoli non crei le condizioni più favorevoli per un avanzamento di carriera, o come lei stessa non mi abbia mai incoraggiato, ma al contrario mi abbia spinta a cercare di guadagnare soldi da casa per potermi prendermi cura dei miei figli.
Probabilmente non tornerai indietro nel tempo