Scioccato Dalla Mia Volpina. Dawn Brower

Scioccato Dalla Mia Volpina - Dawn Brower


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Scioccato dalla mia volpina

      Indice

       Ringraziamenti

       PROLOGO

       CAPITOLO PRIMO

       CAPITOLO SECONDO

       CAPITOLO TERZO

       CAPITOLO QUARTO

       CAPITOLO QUINTO

       CAPITOLO SESTO

       CAPITOLO SETTIMO

       EPILOGO

       NOTE SULL’AUTRICE

       LIBRI DI DAWN BROWER

       Estratto: SPIANDO LA MIA CANAGLIA

       CAPITOLO PRIMO

       CAPITOLO SECONDO

      A volte il tuo cuore ha bisogno di tempo per accettare quello che già sai con la mente, o talvolta è il contrario. Spero che gradirete le lotte tra Christian e Scarlett, nel tentativo di negare il loro amore, e che sarete comprensivi con i loro errori. L’amore è sempre una cosa complicata ma, quando s’incontra la propria anima gemella, vale la pena di correre qualche rischio per lei.

      Ringraziamenti

      Non mi stancherò mai di ringraziare il mio Editore nonché Cover Design Victoria Miller. Lei non fa che aiutarmi, in mille modi diversi. Le sono grata per tutto quello che fa per me, tirare fuori la mia parte migliore…e spingermi a dare sempre di più. Mille volte grazie.

      E anche a te, Elizabeth Evans. Grazie del tuo supporto, e anche della tua amicizia. Sei molto importante per me. Dirti grazie non sarà mai abbastanza, ma è tutto quello che posso fare: quindi grazie, amica mia, per la bella persona che sei.

      PROLOGO

       Estate 1835

      Lady Scarlett Lynwood guardava fuori dalla finestra della biblioteca di Weston Manor. Non doveva essere lì. Non nella biblioteca, nella tenuta di Weston ... Qualcosa dentro di lei le diceva che si sarebbe pentita di aver permesso a sua madre di portarla lì. Le sue premonizioni non avevano mai fallito, nemmeno una volta nella sua vita da quando si era accorta di poter predire il futuro. Ora aveva solo quindici anni, ma la sua diversità la faceva sentire vecchia. E anche quel giorno si sentiva così.

      "Cosa fate qui da sola?" le chiese il gentiluomo.

      Si voltò per incontrare lo sguardo di Christian Kendall, marchese di Blackthorn. Aveva un paio d'anni più di lei ma era un uomo fatto. Perché lei si trovava lì? Forse perché questa era la casa della sua famiglia, e un giorno sarebbe diventata del duca? O magari perché lei si sentiva fuori posto altrove? Qualunque fosse il motivo, non era importante. Scarlett si strinse nelle spalle con nonchalance. "Non c'è niente di interessante fuori da questa stanza."

      Christian, non riusciva a pensare a lui come Lord Blackthorn, mantenne il suo comportamento compunto e formale, ma le lanciò uno strano sguardo. "E cosa c’è di divertente qui?"

      "Molte cose. - rispose lei prontamente, indicando la libreria - Tra questi scaffali ci sono tanti libri che mi aiutano a volare con la fantasia.”

      L’uomo sorrise. "Suppongo che abbiate ragione." Christian le si avvicinò. "Cercate un libro in particolare?"

      Scarlett scosse il capo. "Sto cercando alcuni libri di cui mi parla spesso mia madre. Sapete, quelli della sua epoca…”

      Il sorriso di Christian scomparve. Forse non amava parlare dei viaggi nel tempo? Sua madre, Alys, la duchessa di Weston, veniva dalla stessa epoca della madre di Scarlett. Nessuna delle due aveva tenuta la cosa nascosta ai propri figli. E Scarlett aveva origliato spesso, quando le due donne chiacchieravano tra loro dei ricordi del futuro. Le aveva sentite spesso parlare di automobili, cellulari e perfino di una cosa strana, che loro chiamavano doccia calda. Sembravano tutte cose molto interessanti, ma Scarlett dubitava che le avrebbe mai sperimentate di persona. Era convinta di essere una ragazza coraggiosa, ma non abbastanza da viaggiare in un altro tempo.

      "Temo di aver capito male…"rispose Christian, con cautela.

      Scarlett fece un bel sorriso. "Avete capito benissimo, invece! E’ inutile che fingete di ignorare i trascorsi delle nostre madri!”

      Lui sollevò un sopracciglio, quasi con arroganza. "Sarebbe meglio non parlare di queste cose. Non quando potrebbero ascoltarci.”

      Scarlett fece un sorrisetto sarcastico. Quel ragazzo era proprio uno stupido!” Non sta bene da parte vostra ignorare deliberatamente i segreti di coloro che ci hanno messo al mondo. Le nostre madri non ne hanno mai fatto mistero!”

      Christian sospirò. "Avete ragione, mia cara." Si fermò davanti a un grande specchio e fissò il suo riflesso. Era un giovane piuttosto affascinante e probabilmente sarebbe diventato ancora più bello nel corso degli anni. Non era destinato a lei, però. Non conosceva il suo futuro, ma sapeva che non sarebbe mai diventata una duchessa. Aborriva un simile destino, ed evitava accuratamente di innamorarsi di un nobile col quale avrebbe dovuto condividere le feste e gli eventi di quella stupida nobiltà. Scarlett preferiva di gran lunga essere libera da tutti quei formalismi e quelle odiose ipocrisie!

      "Sapete come funziona il viaggio nel tempo?" chiese lui, continuando a fissare lo specchio.

      "Sì .- rispose Scarlett - Beh, non nei particolari, ma so che è possibile e che le donne delle nostre famiglie hanno questo dono, ma non so precisamente cosa bisogna fare per andare in un altro tempo.”

      Scarlett fissò lo specchio. C'era qualcosa di magico in tutta questa faccenda, e lei ne era attratta. Avrebbe voluto toccarlo, ma questo significava avvicinarsi a Christian. Prima di potersi frenare, fece due passi e si fermò alle spalle del ragazzo. I suoi capelli erano un po' più chiari dei suoi, come se fossero stati bruciati dal sole, mentre i suoi ... erano quasi rossi. Le loro immagini riflesse li guardavano sornione, quasi spingendoli a darsi la mano per…? Cosa? Fare un salto ed entrare nello specchio? Non le sembrava la cosa più opportuna. Scarlett chiuse gli occhi e provò a immaginare la scena, lei e Christian che camminavano mano nella mano dentro lo specchio.

      "E’ come se parlasse anche a voi, non è vero? - le sussurrò Christian - Ogni volta che vengo qui e mi guardo allo specchio è come se lui mi parlasse e mi spingesse a fare il salto. E ci sono dei giorni in cui ho dovuto fermarmi all’ultimo momento.”

      Era così che succedeva? Era lo specchio a convincere le persone ad attraversarlo? Questo era successo a sua madre, o alla madre di Christian? Scarlett non aveva mai avuto il coraggio di chiedere come fossero andate realmente le cose, e sua madre non era mai scesa nei particolari. Ma adesso moriva dalla voglia di scoprirlo. Forse, più tardi, le avrebbe chiesto di spiegarle tutto. Più probabilmente la donna glielo avrebbe svelato spontaneamente: l’empatia


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