Il Possesso Di Un Guardiano. Amy Blankenship
sogni ricorrenti s’interrompevano sempre ... non avevano un vero finale, e ciò lo spingeva a desiderare di torturarsi ancora di più con la loro trama agrodolce. La cosa più malvagia e vendicativa che il demone del sogno avrebbe mai potuto fare era di acuire il suo desiderio per la sacerdotessa. Immaginò che si fosse spinto oltre, che fosse riuscito a farla sua. Anche adesso non osava affrontarlo, per paura di perdersi nella sofferenza della propria anima.
Hyakuhei sentì la sua rabbia lenirsi, mentre ascoltava le voci che sussurravano dentro di lui con malizia. Le innumerevoli entità malvagie che albergavano nel suo animo, demoni che si piegavano volontariamente al suo potere, puntarono uniti contro lo spirito del sogno ... e combatterono una battaglia rapida all’interno del suo cuore.
Il demone del sogno fu costretto a piegarsi alla volontà del suo nuovo padrone, almeno fino a quando le catene invisibili non gli avessero impedito di liberarsi. Hyakuhei sapeva che il demone poteva ancora provocarlo con voci e immagini seducenti, ma sapeva anche che ora poteva usare quel potere per strappargli i ricordi della sacerdotessa.
Le labbra di Hyakuhei si incurvarono leggermente in un sorriso malvagio, quando si accorse che poteva usare il potere dello spirito del sogno a proprio vantaggio. Avrebbe alimentato i sogni della sacerdotessa con ciò che una volta, in un altro tempo, avevano vissuto insieme... entrando nelle allucinazioni notturne di lei e mescolando i ricordi mediante lo strano legame che li teneva avvinti anche nella dimensione in cui stavano separatamente vivendo.
Alzò una mano davanti ai suoi occhi…per raccogliere ciò che lo avrebbe aiutato a farlo. I frammenti del Cuore di Cristallo Protettore che aveva raccolto si accesero, riflettendo la luce del fulmine che vi passò sopra proprio in quell’istante.. Mentre osservava i minuscoli cristalli prendere vita, la sua immagine si rifletté in essi. Il suo sguardo s’inorgoglì,ammirando la morbidezza del proprio viso e il rosso rubino delle labbra carnose. Ora sarebbe diventato un maestro dell'illusione.
"Ti avrò di nuovo!" sussurrò con arroganza, prima che il male tornasse nella sua voce. "Sacerdotessa, entrerò nella tua mente dove non potrai sfuggire a me o ai ricordi del tuo passato ...del nostro passato!"
I frammenti di cristallo risplendevano nel suo palmo, mentre il loro potere ormai contaminato attraversava mondi e dimensioni alla ricerca della sacerdotessa ... mediante i suoi sogni.
*****
Dall'altra parte del Cuore del Tempo, nel suo bel letto caldo, Kyoko giaceva addormentata ... ma la pace del suo sonno fu disturbata da frammenti di immagini e di suoni che la fecero girare e rivoltare nel letto. Si sentì pervadere da uno strano senso di confusione, quando queste sensazioni si mescolarono e si fusero nella sua mente, e infine la trascinarono nello strano incubo.
Cominciò a sudare freddo, mentre il sogno diventava quasi reale ... troppo reale mentre ci finiva dentro.
Kyoko sentì l’urlo disperato del suo nemico mentre lei giaceva svenuta. Aveva fatto tutto quello che poteva. Aveva impedito a Hyakuhei di impadronirsi del Cuore di Cristallo Protettore nell'unico modo che gli era riuscito…distruggendolo, e ora non poteva tornare a casa, nel suo mondo.
Hyakuhei abbassò lo sguardo sulla ragazza che aveva infranto tutti i suoi più accurati disegni. Aveva fatto credere a tutti che fosse morto ... che non costituisse più una minaccia, e poi aveva atteso in silenzio e nell'oscurità.
Sapeva che, finché la sacerdotessa aveva i suoi guardiani intorno, era troppo potente e non gli sarebbe stato possibile avvicinarla. Così si era nascosto e aveva celato il suo potere, fingendosi morto, aspettando che lei commettesse l'errore fatale di rimanere da sola. In quel caso sarebbe stata debole e vulnerabile ... e ciò gli avrebbe permesso di strapparle il Cuore di Cristallo Protettore.
Tutto era andato alla perfezione. Alla fine l’aveva trovata da sola nei giardini del Cuore del Tempo... in attesa di tornare indietro attraverso l’antico portale, convinta che non ci fosse più pericolo, di avere vinto la partita ... che stava giocando da tempo immemorabile senza né vincitori né vinti. Era stato a pochi passi da ciò che desiderava più di ogni altra cosa.
Hyakuhei stava sopra la bellissima sacerdotessa vergine, i suoi capelli corvini che le accarezzavano il corpo come seta e che cadevano giù a sfiorarle le cosce, ancora agitati dal vento generato dalla distruzione del Cuore di Cristallo Protettore.
Era bello come un angelo caduto, ma dentro di lui battevano miriadi di cuori di demoni rabbiosi. Avrebbe voluto uccidere la Sacerdotessa per quello che aveva fatto, ma non riusciva a farlo ... non poteva, mentre i suoi occhi si posavano sul viso che tanto amava. Le strisce di luce stellare che provenivano dalla rottura del Cuore di Cristallo Protettore stavano ancora illuminando il cielo come una pioggia di meteoriti celesti ... ma era troppo tardi.
Hyakuhei sapeva che i guardiani sarebbero arrivati per cercare di salvarla. I figli di suo fratello avrebbero tentato ancora una volta di strapparla a lui ... e la storia si sarebbe ripetuta ancora e ancora. I cieli avevano segnato il loro destino millenni prima ... solo per ripetersi all’infinito, senza che lui potesse fare niente per cambiare il corso degli eventi.
Il suo viso angelico si trasformò in un ghigno. Questa volta i guardiani non avrebbero più trovato la loro sacerdotessa. Rapidamente, cullò quel corpo morbido tra le sue braccia. Nessuno immaginava che fosse ancora vivo e lui avrebbe lasciato che continuassero a crederlo. Non le avrebbe fatto del male ...piuttosto Hyakuhei decise che... questa volta ... lei sarebbe stata sua.
Mascherando di nuovo la sua aura malvagia, usò il suo potere per aprire un piccolo buco nero e vi entrò, portando Kyoko con sé. Il portale si chiuse silenziosamente dietro di loro ... cancellando ogni eventuale indizio. Quando i guardiani sarebbero venuti a prenderla, avrebbero semplicemente creduto che fosse tornata nella sua dimensione, abbandonandoli in quell’orribile inferno.
Kyoko si svegliò di scatto nel letto chiedendosi da dove scaturisse quell'incubo. Si guardò in giro per la stanza con i suoi grandi occhi color smeraldo pieni di terrore, sperando di avere sognato tutto ... che Hyakuhei non fosse lì. Poteva ancora sentire il suo tocco e, stranamente, si accorse che le mancava. Eppure, allo stesso tempo, voleva cancellarne il ricordo. Si rannicchiò spaventata tra le coperte.
Sentendo il silenzio della casa, Kyoko sapeva che non si sarebbe mai riaddormentata, quindi commise l'errore più grande della sua giovane vita ...decise di tornare in un mondo di demoni nel cuore della notte. Stare con i guardiani sarebbe stata l'unica cosa che l'avrebbe fatta sentire di nuovo al sicuro.
Solo un paio di minuti dopo si ritrovò dall'altra parte del Cuore del Tempo, in mezzo alla radura in cui si trovava la statua della fanciulla. Sospirò di sollievo, ora che si trovava il più lontano possibile dal letto in cui aveva appena avuto quel tremendo incubo. Tuttavia, poteva sentire il sogno perseguitarla come se stesse aspettando che tornasse a dormire.
Non faceva che torturare le profondità della sua anima, molestando la sua immaginazione con immagini che erano troppo lascive perché lei le accettasse. Scuotendo la testa, fece un profondo respiro e s’immerse nel paesaggio familiare che la circondava.
Enormi pietre bianche sporgevano dal terreno in ricordo del magnifico castello che un tempo aveva ospitato i giardini conosciuti come Il Cuore del Tempo. Il vento soffiava tra i rami degli alberi circostanti, alleviando col suo dolce suono quella tenue penombra.
Vedendo i fulmini in lontananza, Kyoko rivolse i suoi occhi color smeraldo a est. Rabbrividì chiedendosi come qualcosa di così bello ... potesse essere così pericoloso. Spingendo lo sguardo, poteva scorgere le nuvole che oscuravano le stelle. I fulmini danzavano tra le nuvole come dita tra le ragnatele, conferendo alla tempesta lontana un aspetto sinistro.
Kyoko sbatté le palpebre, quando vide i fulmini convergere in un unico punto tra le nuvole. Le sembrò che avessero formato una minuscola sfera di luce prima di esplodere come una piccola pioggia di stelle. Non fu sorpresa da questo fenomeno ... sapeva che i fulmini potevano creare cose strane. Quello che invece attirò la sua attenzione era che quello strano fenomeno continuava a manifestarsi nello stesso punto.
"Ma che ci faccio qui?" chiese alla statua della sacerdotessa che tanto le somigliava, non aspettandosi risposta. Le nuvole rabbiose della