Letture sopra la mitologia vedica. Angelo De Gubernatis

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       Angelo De Gubernatis

      Letture sopra la mitologia vedica

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066068608

       AD ERNESTO RENAN.

       INTRODUZIONE.

       LETTURA PRIMA. IL DIO E GLI DEI.

       LETTURA SECONDA. IL CIELO.

       LETTURA TERZA. L'AURORA.

       LETTURA QUARTA. IL SOLE.

       LETTURA QUINTA. LA LUNA.

       LETTURA SESTA. IL FUOCO.

       LETTURA SETTIMA. L'ACQUA.

       LETTURA OTTAVA. IL VENTO.

       LETTURA NONA. TVASHTAR IL FABBRO DEGLI DEI.

       LETTURA DECIMA. INDRA. [40]

       LETTURA UNDECIMA. GLI AÇVIN.

       LETTURA DODICESIMA. IL DIO YAMA.

       LETTURA TREDICESIMA. I DEMONII.

       LETTURA QUATTORDICESIMA. PRAG'ÂPATI E PURUSHA.

       LETTURA QUINDICESIMA. BRAHMAN, SKAMBHA, BR'IHASPATI E BRAHMANASPATI.

       LETTURA SEDICESIMA. VISHNU.

       LETTURA DICIASSETTESIMA. RUDRA-ÇIVA. [90]

       LETTURA DICIOTTESIMA. CONCLUSIONE.

       INDICE ALFABETICO de' Nomi e delle Cose principali che si contengono nelle presenti Letture.

       A

       B

       C

       D

       E

       F

       G

       H

       I

       J

       K

       L

       M

       N

       O

       P

       Q

       R

       S

       T

       U

       V

       Y

       Z

       INDICE DELLE LETTURE.

       Indice

      Mio illustre e caro Signore,

      Io non avrei bisogno di spiegare i motivi, per i quali desidero inscritto al nome di Ernesto Renan questo mio modesto volume, quando la gloria di un tal nome è tanta, che ogni studioso potrebbe stimarsi lieto di raccoglierne un raggio sopra di sè, col porre sotto il patrocinio ideale di tanto ingegno il frutto qualsiasi de' suoi poveri studii. Ma, in verità, io debbo confessare come non vi sarebbe altezza, alla quale, non saprei dire se per modestia o per orgoglio, oserei rivolgermi, ove, con un sentimento di riverenza profonda, non fosse pure penetrato nell'animo mio un sentimento più intimo, più vivo, più personale, che mi obbliga a Voi di simpatia insieme e di gratitudine; e da più lungo tempo che Voi non possiate credere, mio illustre Signore. Chè, s'io debbo al vantaggio d'avervi conosciuto di persona, presso il nostro venerato ed amatissimo Michele Amari, il vivo piacere, che mi dura e che mi auguro durevole, di trovarmi in più stretta corrispondenza ideale con Voi, m'eravate entrato nell'animo e nella mente molti anni innanzi di quel giorno propizio della mia vita, in cui ebbi la lieta ventura d'incontrarvi. Concedetemi qui pertanto


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