Blue E La Bambina Senza Cuore. Blake B.

Blue E La Bambina Senza Cuore - Blake  B.


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e il suo faccino si era increspato in una specie di sorriso. Erano usciti per la grande battuta di caccia del precedente Natale e suo padre aveva detto che cercavano il trofeo più ambito della foresta. L'amarezza che aveva provato nel constatare che il bottino era proprio lui, il cinghiale dagli occhi azzurri, restava attaccata al suo cuore, ai suoi pensieri, a tutto. Era difficile da scacciare, gli ricordava il fango che si attaccava alla pelliccia quando la pioggia scendeva per giorni.

      E così quando i colpi esplosero dal fucile si insinuarono nella tranquillità degli alberi, terrorizzando il bosco, e una delle munizioni rimbalzò su una roccia colpendo dritto il petto di Batuffolo. Lei ricordava solo la neve rossa.

      Blue rispostò lo sguardo sull'acqua e poi sul volto della bambina.

      «Sono davvero fortunato ad averti incontrata. Anche se è un paradosso.»

      «Siamo fortunati lo corresse Batuffolo, poi aggiunse Cosa dobbiamo fare perché resti sempre come adesso?»

      «Esattamente quello che stiamo facendo.»

      «Lo sai cosa voglio dire.» E, per un attimo, sul suo viso pallido comparve una rapida espressione imbronciata che Blue scacciò subito posando il testone sulle sue gambe.

      «In questa notte non c'è spazio per le cose tristi. E' la nostra preferita, è fatta di latte e panna, ricordi?»

      Batuffolo annuì e cercò di allontanare il pensiero che l'affliggeva sempre di più, cioè che Blue era un animale e, in quanto tale, terreno e soprattutto mortale.

      Quanto sarebbe ancora potuto restare al suo fianco?

      Senza contare che era l'animale più ricercato del bosco, i cacciatori non gli davano tregua e Natale si avvicinava sempre di più. E di lei cosa ne sarebbe stato?

      Senza di lui avrebbe continuato a vagare sola per sempre? Sbuffò, poi spinse leggermente la testa dentro le spalle, come per ripararsi dalle cose brutte.

      «Uffa.»

      «Non ho intenzione di abbandonarti così in fretta.»

      «Lo so. Potrebbe succedere però.»

      «Prima o poi. In ogni caso sarebbe giusto, siamo nati per morire.»

      «Meno male che doveva essere una notte divertente.» Scoppiarono a ridere. I buoni propositi andavano rispettati.

      Blue si alzò di colpo e fece un rapido giro di corsa intorno a Batuffolo, poi si sdraiò e ficcò il muso tra la neve, raccolse una friabile montagnetta bianca sopra il naso e la soffiò forte sul viso della bambina. Lei rise forte agitando le mani nell'aria e continuarono a giocare così, in quella nuvola bianca, per diversi minuti.

      Infine, esausti ma felici, lasciarono le sponde del fiume e s'incamminarono verso il bosco, presto il sole sarebbe sorto e Blue iniziava a sbadigliare.

      Quando raggiunsero la quercia secolare, che li attendeva come se non avesse fatto altro negli ultimi duecento anni, il cielo si era abbassato di una tonalità e adesso li circondava in un blu fiordaliso.

      Blue si diede una rapida scrollata per togliersi i fiocchi di neve che gli inumidivano la pelliccia e si apprestò a entrare nella sua tana, all'interno della quercia.

      «Aspetta! Solo più una cosa Blue!»

      «Che c'é? Sono un po' stanco.»

      «L'ultima! Promesso! Dai, dai, dai!»

      «Ho scelta»

      «No» ghignò sotto i baffi «però ti piacerà. Guarda!»

      Batuffolo si avvicinò alla corteccia della quercia e iniziò a soffiare dalle labbra un vento così gelido che gli insetti corsero via, gli uccelli notturni tornarono prima al loro nido e Blue rabbrividì. Sollevò una zampa per volta per muoversi quel che bastava a produrre un po' di calore, mentre cercava di sbirciare cosa stava combinando Batuffolo, ma lei, girata di spalle, era impegnatissima a soffiare tutto il ghiaccio del suo essere contro il

      tronco dell'albero maestoso.

      Sembrava che ci stesse mettendo l'anima e, in effetti, quando terminò, Blue non trovò altre parole.

      Il tronco della corteccia brillava di ghiaccio e, nella traiettoria del cuore di Batuffolo ed alla sua stessa altezza, c'erano due lettere incise in profondità nel legno. Il suo vapore glaciale le aveva scavate e rese indelebili come un marchio.

      b+B

      La semplicità non aveva bisogno di spiegazioni.

      «Hai visto? Ti piace? Lo sai vero che sono le nostre iniziali? Ovviamente io sono quella minuscola.»

      Blue rispose al sorriso che tanto amava e tanto conosceva ma, stavolta, i suoi occhi azzurri si velarono di una leggera patina di lacrime. Adesso vedeva tante b.

      «E' bellissimo, davvero, e so anche perché l'hai fatto.»

      «Certo che lo sai, ma dimmelo lo stesso.»

      Blue abbassò e rialzò le ciglia e, nonostante le due grosse lacrimone che si ghiacciarono prima di toccare il suolo, finalmente riacquistò la vista.

      «Su questo tronco, su questa corteccia, su questa quercia, nell'alba pervinca, saremo insieme per sempre.”

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