Ossessionata . Морган Райс
“Le stelle sono allineate. Le ruote del fato sono in moto.” Lei tornò a guardarlo. “Stanotte gli Immortali moriranno.”
Lore agitò i pugni al cielo.
“No, non è così” disse digrignando i denti. “Guiderò un esercito se necessario. Porterò il caos sulla terra. Distruggerò l'intera razza umana, prima di lasciar morire la mia gente.”
Mentre parlava, gli Immortali intorno a lui cominciarono a guardare nella sua direzione, eccitati dal suo discorso e dalla sua passione. Lui diede le spalle a sua madre, e si rivolse a loro.
“Chi è con me?” Lore gridò, agitando i pugni. “Chi combatterà per il proprio diritto alla vita?”
La piccola folla cominciò a borbottare, e il rumore l'attrasse ancora di più verso di lui. Passarono tutti vicino alla fusoliera in fiamme dell'aereo, per dare un'occhiata migliore. Presto, le parole di Lore non furono accolte da un semplice borbottio ma da un aperto sostegno e da applausi.
“Chi tra di voi ha sentito parlare abbastanza di fato, profezie e stelle?” lui disse. “Non sono preparato a lasciare che il nostro orgoglioso popolo muoia oggi!”
La folla espresse con forza il proprio consenso.
Lore notò che Octal si era unito alla folla, e stava ai margini. Chiamò il suo leader, l'uomo che rispettava più di ogni altro. Ma Octal scosse la testa, come per indicare silenziosamente che Lore doveva essere l'unico a guidare gli Immortali.
Ma era perplesso. Poteva davvero condurre un esercito?
Ma non ebbe il tempo di ponderarci su, visto che l'elicottero stava atterrando.
“Uccideteli!” Lore gridò. “Uccidete gli umani!”
La folla d'Immortali eseguì immediatamente il suo comando. Si precipitarono verso l'elicottero. Lore sentì le urla disperate, mentre la polizia cominciava ad estrarre le armi. Ma fu inutile. Non avrebbero mai potuto sopraffare gli Immortali.
Mentre lottavano, Lore notò diversi poliziotti fuggire dal castello.
“Bloccate l'uscita!” ordinò alle sue truppe.
Con le uscite bloccate, gli agenti restanti non avevano altra scelta che provare a raggiungere l’elicottero e riprendere il volo.
Ma questo non bastava a Lore. Non voleva semplicemente che scappassero, li voleva morti. Quando l'elicottero si alzò in volo, il suo intento omicida si fece sempre più palese.
“Non lasciateli fuggire!” ordinò ai suoi seguaci.
Vide un gruppo di Immortali spiccare il volo. La polizia a bordo dell’elicottero, ormai in aria, guardò stupita mentre gli Immortali in volo cominciavano ad afferrare l'elicottero, facendolo precipitare. Il veicolo cominciò a perdere quota, sotto il peso degli Immortali, e cominciò a cadere. I poliziotti all'interno presero a gridare. Quando l'elicottero toccò il suolo, gli Immortali entrarono in azione.
Una palla di fuoco esplose in aria, mentre l'elicottero colpiva il suolo ed esplodeva.
La folla esplose in urla di felicità, estasiata dalla morte e dalla distruzione che le sue azioni avevano causato. Zigzagarono per l'aria, prima di atterrare finalmente e calmarsi. Fu allora che Lore si rese conto che tutti stavano guardando di nuovo a lui, in attesa di nuove istruzioni.
“Adesso?” uno di loro gridò.
“Come salviamo il nostro popolo?” un altro aggiunse.
Erano stati rinforzati dalla vittoria contro l'elicottero e gli umani. L’Immortale aveva destato il desiderio di combattere, infondendolo in tutti loro. Ma la folla era ancora preoccupata dalla fine imminente.
Stavolta, Octal passò tra di loro, raggiungendo il nuovo leader. Era pronto di nuovo a comandare la sua gente.
“La ragazza è nelle grotte” lui disse, con la voce che riecheggiava nella grande sala distrutta. “Ha Sage. Sono insieme.”
Lore annuì e strinse le mani nei pugni.
“Alla grotta!” urlò.
Insieme, il gruppo di Immortali seguì Octal e Lore in direzione delle grotte.
CAPITOLO NOVE
Il volto di Vivian era sferzato dall’aria, mentre volava sopra la piccola città, col cuore che batteva forte nel petto. Non sapeva esattamente dove andare; aveva solo obbedito all’impulso di volare, per spezzare le catene che la tenevano legata alla sua vecchia vita. Si sentiva euforica: il mondo le appariva pieno di opportunità, tanto da riuscire a malapena a contenere la sua eccitazione.
Ma più volava, più una nuova sensazione cominciava a farsi strada dentro di lei. Era una sorta di vuoto assillante. La sua parte umana era morta, ed era stata sostituita da questa nuova splendida e potente creatura. La morte di sua madre, per mani sue, non ne era la causa. Quella sensazione era qualcosa di più primordiale.
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