l’Ascesa . Морган Райс
(Libro #2)
TRADITA (Libro #3)
DESTINATA (Libro #4)
DESIDERATA (Libro #5)
PROMESSA (Libro #6)
SPOSA (Libro #7)
TROVATA (Libro #8)
RISORTA (Libro #9)
BRAMATA (Libro #10)
PRESCELTA (Libro #11)
OSSESSIONATA (Libro #12)
Sapevate che ho scritto tantissime serie? Se non le avete lette tutte, cliccate sull’immagine qua sotto e scaricate il primo libro di una di esse!
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INDICE
CAPITOLO UNO
Kevin fissava inorridito la piccola navicella che trascinava lui e Chloe all’interno, sentendosi completamente impotente mentre entrambi salivano nel fascio di luce. Penzolavano sospesi nell’aria, ruotando inermi su loro stessi mentre la navicella li tirava su.
Era stato così certo di poter fermare gli alieni usando il virus che avevano preso dalle fosse di catrame, ma gli alieni avevano rimandato indietro la fiala vuota, quasi con disprezzo.
Ma quello non era il peggio. La cosa peggiore era che Luna non c’era più. L’avevano trasformata in una di loro, e questo faceva male a Kevin, ben più di quanto avrebbe mai creduto possibile.
Chloe gridava accanto a lui mentre salivano, roteando nell’aria come se non ci fosse più alcuna cognizione di sopra e sotto. Kevin poteva percepire la sua paura, ma anche la rabbia.
Il metallo si chiuse attorno a loro ed entrambi caddero sul pavimento della piccola navicella che li aveva risucchiati. Kevin si sforzò di mettersi in piedi, preparandosi e in parte aspettandosi di essere attaccato da qualche forza aliena.
Invece si trovò nel mezzo di una grande stanza rotonda con le pareti bianche. C’era una sorta di portellone circolare sul pavimento che sembrava potersi aprire e richiudere come l’obiettivo di una macchina fotografica. Poi nient’altro.
Chloe si avvicinò a una delle pareti e vi picchiò contro un pugno.
“Kevin, cosa facciamo adesso?”
Kevin avrebbe voluto avere una risposta. Ma dopo tutto quello che era successo là sotto, non pensava di poter più avere risposte in generale.
“Non lo so,” disse.
Chloe colpì la parete un’altra volta e il colpo risuonò sordo all’interno.
“Chloe, questo non…”
Improvvisamente si trovarono sospesi nell’aria. La parete era ora un vetro trasparente che faceva vedere chiaramente a Kevin la città di Sedona che si allontanava sotto di lui, e la grossa navicella sopra di loro, verso la quale si stavano dirigendo.
Da quella distanza ravvicinata, Kevin poteva vedere la porta – molto simile all’antro di una caverna – aperta per accoglierli, permettendo alla navicella di entrare in quello che doveva essere un hangar. Si sentì il fruscio di qualcosa quando vi passarono attraverso, un qualche scudo o membrana che si trovava lì per mantenere l’atmosfera al suo posto.
“Incredibile,” disse Chloe sussultando.
Kevin non poteva non essere d’accordo. L’hangar era tanto grande da poter contenere decine di navicelle, tutte connesse a delle passerelle. Anche la loro navicella si attaccò a una di esse.
Si fermarono di scatto e una sezione della parete scivolò lateralmente, rivelando una porta aperta.
Kevin e Chloe si fissarono tra loro. Perché nessuno andava loro incontro? Perché nessun attacco?
“Quindi vogliono che usciamo?” chiese Chloe. “Perché non ci hanno ancora uccisi?”
Kevin si stava chiedendo le stesse cose.
“Forse