Una Canzone Per Gli Orfani . Морган Райс

Una Canzone Per Gli Orfani  - Морган Райс


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      Copyright © 2017 by Morgan Rice. All rights reserved. Except as permitted under the U.S. Copyright Act of 1976, no part of this publication may be reproduced, distributed or transmitted in any form or by any means, or stored in a database or retrieval system, without the prior permission of the author. This ebook is licensed for your personal enjoyment only. This ebook may not be re-sold or given away to other people. If you would like to share this book with another person, please purchase an additional copy for each recipient. If you’re reading this book and did not purchase it, or it was not purchased for your use only, then please return it and purchase your own copy. Thank you for respecting the hard work of this author. This is a work of fiction. Names, characters, businesses, organizations, places, events, and incidents either are the product of the author’s imagination or are used fictionally. Any resemblance to actual persons, living or dead, is entirely coincidental.

      INDICE

       CAPITOLO UNO

       CAPITOLO DUE

       CAPITOLO TRE

       CAPITOLO QUATTRO

       CAPITOLO CINQUE

       CAPITOLO SEI

       CAPITOLO SETTE

       CAPITOLO OTTO

       CAPITOLO NOVE

       CAPITOLO DIECI

       CAPITOLO UNDICI

       CAPITOLO DODICI

       CAPITOLO TREDICI

       CAPITOLO QUATTORDICI

       CAPITOLO QUINDICI

       CAPITOLO SEDICI

       CAPITOLO DICIASSETTE

       CAPITOLO DICIOTTO

       CAPITOLO DICIANNOVE

       CAPITOLO VENTI

       CAPITOLO VENTUNO

       CAPITOLO VENTIDUE

       CAPITOLO VENTITRÉ

       CAPITOLO VENTIQUATTRO

       CAPITOLO VENTICINQUE

       CAPITOLO VENTISEI

      CAPITOLO UNO

      Kate si trovava davanti a Siobhan, sentendosi nervosa come prima di ogni scontro. Avrebbe dovuto sentirsi al sicuro: si trovava nei terreni della forgia di Thomas, e quella donna avrebbe dovuto essere la sua insegnante.

      Eppure aveva la sensazione che il mondo le stesse per svanire da sotto i piedi.

      “Mi hai sentito?” le chiese Siobhan. “È giunto il momento per ripagare il debito che mi devi, apprendista.”

      Il favore che Kate aveva contrattato alla fontana in cambio della formazione ricevuta da Siobhan. Il favore che temeva da allora, perché sapeva che qualsiasi cosa Siobhan le avesse chiesto, sarebbe stato terribile. La donna della foresta era strana e incostante, potente e pericolosa in egual misura. Ogni compito da lei stabilito sarebbe stato difficile, e probabilmente spiacevole.

      Kate aveva accettato, ma non aveva scelta.

      “Di che favore si tratta?” chiese alla fine. Si guardò attorno cercando Thomas o Will, ma non perché pensasse che il fabbro o suo figlio potessero salvarla da quella situazione. Al contrario voleva accertarsi che nessuno dei due si trovasse coinvolto in qualsiasi cosa Siobhan avesse in mente.

      Il fabbro non c’era, e neanche Will. Ora invece lei e Siobhan si trovavano vicino alla fontana nella dimora di Siobhan, e le acque scorrevano pure e limpide. La fontana non era prosciugata e piena di foglie come un tempo. Kate sapeva che doveva trattarsi di un’illusione, ma quando Siobhan vi entrò, le parve piuttosto concreta. Le bagnò addirittura l’orlo del vestito.

      “Perché così tanta paura, Kate?” le chiese. “Ti sto solo chiedendo un favore. Hai paura che ti manderò a Morgassa a dare la caccia a un uovo di Roc nelle pianure di sale? O a combattere contro la creatura di un qualche aspirante convocatore nelle Colonie Remote? Avrei detto che cose del genere ti sarebbero piaciute.”

      “Che è il motivo per cui non lo farai,” ipotizzò Kate.

      Siobhan fece un piccolo sorriso di fronte a quell’affermazione. “Pensi che sia crudele, vero? Che agisca senza motivo. Il vento può essere crudele se ti trovi nel mezzo senza un cappotto addosso, e non potresti comprendere i suoi motivi più di… beh, di qualsiasi cosa io dica e tu prenda come una sfida.”

      “Tu non sei il vento,” sottolineò Kate. “Il vento non può pensare, non può sentire, non può distinguere il giusto dallo sbagliato.”

      “Oh, è di questo che si tratta?” chiese Siobhan. Si sedette sul bordo della fontana. Eppure Kate aveva l’impressione che se avesse tentato di fare lo stesso, sarebbe caduta in mezzo all’erba vicino alla forgia di Thomas. “Pensi che sia malvagia?”

      Kate non voleva essere d’accordo su questo, ma non le veniva in mente un modo per negare e allo stesso tempo non mentire. Siobhan poteva non essere capace di cogliere gli angoli più remoti del pensiero di Kate, non più di quanto i poteri di Kate potessero arrivare a toccare Siobhan, ma sospettava che l’altra donna avrebbe capito se lei avesse mentito. Rimase allora in silenzio.

      “Le suore della tua Dea Mascherata avrebbero parlato di male quando le hai massacrate,” evidenziò Siobhan. “Gli uomini del Nuovo Esercito che hai massacrato avrebbero chiamato te una cosa malvagia, e peggio ancora. Sono certa che ci sono migliaia di uomini tra le strade di Ashton che in questo preciso istante ti chiamerebbero malvagia sapendo che sei capace di leggere nelle menti delle altre persone.”

      “Stai cercando di dirmi che allora tu sei buona?” ribatté Kate.

      Siobhan scrollò le spalle. “Sto cercando di dirti qual è il favore che mi devi. La cosa necessaria. Perché è così che va la vita, Kate. Una successione di cose necessarie. Conosci la maledizione del potere?”

      Sembrava veramente una delle lezioni di Siobhan. Il meglio che Kate fu


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