Quasi scomparsa. Блейк Пирс

Quasi scomparsa - Блейк Пирс


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SEI

       CAPITOLO SETTE

       CAPITOLO OTTO

       CAPITOLO NOVE

       CAPITOLO DIECI

       CAPITOLO UNDICI

       CAPITOLO DODICI

       CAPITOLO TREDICI

       CAPITOLO QUATTORDICI

       CAPITOLO QUINDICI

       CAPITOLO SEDICI

       CAPITOLO DICIASSETTE

       CAPITOLO DICIOTTO

       CAPITOLO DICIANNOVE

       CAPITOLO VENTI

       CAPITOLO VENTUNO

       CAPITOLO VENTIDUE

       CAPITOLO VENTITRE

       CAPITOLO VENTIQUATTRO

       CAPITOLO VENTICINQUE

       CAPITOLO VENTISEI

       CAPITOLO VENTISETTE

       CAPITOLO VENTOTTO

       CAPITOLO VENTINOVE

       CAPITOLO TRENTA

       CAPITOLO TRENTUNO

       CAPITOLO TRENTADUE

       CAPITOLO TRENTATRE

       CAPITOLO TRENTAQUATTRO

       CAPITOLO TRENTACINQUE

       CAPITOLO TRENTASEI

      CAPITOLO UNO

      La ventitreenne Cassandra Vale era seduta su una delle due sedie di plastica della sala d'attesa dell'agenzia per ragazze alla pari, e fissava i poster e le cartine appese al muro di fronte a lei. Proprio sopra il vistoso logo delle Ragazze alla pari Europee di Maureen c'erano un poster della Torre Eiffel e uno della Porta di Brandeburgo. Accanto a questi si potevano osservare altre due immagini da sogno: un Café in una corte con il pavimento di ciottoli e un villaggio pittoresco affacciato sull'azzurro del mare. La ragazza avrebbe desiderato trovarsi in uno qualunque di quei luoghi.

      L'ufficio dell'agenzia era angusto e soffocante. L'aria condizionata era accesa, ma produceva solo un rantolo fastidioso e dal condotto non usciva nemmeno un filo d'aria. Cassie allungò un braccio e si asciugò distrattamente una goccia di sudore che le stava scendendo lungo la guancia. Non sapeva per quanto ancora avrebbe potuto resistere.

      La porta dell'ufficio si aprì improvvisamente e lei balzò in piedi, afferrando i documenti che aveva appoggiato sulla sedia accanto. Si scoraggiò immediatamente, nel vedere un'altra candidata uscire dalla porta, una giovane bionda alta e magra, che emanava tutta la sicurezza che lei stessa desiderava avere. L’altra ragazza sorrideva soddisfatta e reggeva un fascio di documenti dall'aspetto ufficiale. Guardò Cassie a malapena quando le passò accanto.

      Lo stomaco di Cassie si chiuse. Diede un'occhiata ai suoi documenti, chiedendosi se anche lei avrebbe ottenuto un lavoro, o se sarebbe tornata a casa delusa e umiliata. Sapeva di avere un’esperienza miseramente inadeguata, e di non avere alcuna vera qualifica di assistenza all'infanzia. La settimana precedente aveva cercato lavoro presso un'agenzia per navi da crociera, ma l’avevano rifiutata. Le avevano detto che senza esperienza non potevano nemmeno farle un colloquio ufficiale. Se anche qui valeva la stessa cosa, non aveva alcuna possibilità.

      “Cassandra Vale? Sono Maureen. Prego, entra”.

      Cassie alzò lo sguardo. Sulla soglia della porta c'era una donna coi capelli grigi con un tailleur nero; si trattava chiaramente della proprietaria.

      La ragazza scattò in piedi, e i documenti che aveva sistemato ordinatamente nel fascicolo caddero per terra. Li raccolse frettolosamente e, con il volto in fiamme, entrò velocemente nella stanza dedicata ai colloqui.

      Mentre Maureen scorreva tra i documenti con un'espressione imbronciata, Cassie iniziò a mordersi le pellicine delle unghie. Quando se ne rese conto, intrecciò le mani. Era l’unica soluzione contro la sua nervosa abitudine.

      Provò a respirare profondamente, per calmarsi. Cercò di convincersi che la sua possibilità di andarsene da quel posto non dipendesse unicamente dalla decisione di quella donna. C'erano altri modi per fuggire e ricominciare. Ma, al momento, sembrava che quel lavoro fosse l’unica possibilità che le fosse rimasta. La compagnia di navi da crociera l’aveva rifiutata in modo deciso. Cassie aveva anche pensato di insegnare inglese, ma era praticamente impossibile farlo senza le giuste qualifiche, e ottenerle era troppo costoso. Avrebbe dovuto risparmiare per un altro anno solo per potersi permettere di intraprendere i corsi, e in quel momento, non aveva la possibilità di aspettare. La settimana precedente, quel lusso le era stato tolto.

      "Quindi, Cassandra, sei cresciuta a Millville, New Jersey? La tua famiglia vive ancora lì?”, chiese infine Maureen.

      “Per favore, mi chiami pure Cassie”, rispose lei, “e no, si sono trasferiti”. Cassie strinse ulteriormente le mani. La svolta che stava prendendo quel colloquio iniziò a farla preoccupare. La ragazza non si aspettava di dover fornire informazioni dettagliate sulla sua famiglia, ma si stava rendendo conto di come fosse una cosa abbastanza ovvia. L’agenzia aveva bisogno di sapere di più riguardo al passato famigliare delle candidate, visto che le ragazze alla pari vivono e lavorano nelle case dei clienti. Cassie si rese conto che avrebbe dovuto pensare in fretta, perché anche se non aveva intenzione di mentire, temeva che la verità avrebbe messo a repentaglio le sue possibilità di successo.

      “E tua sorella maggiore? Qui dici che lavora all'estero, corretto?”

      Con gran sollievo della ragazza, Maureen era passata oltre. Cassie aveva già pensato a come rispondere in caso le fosse stato chiesto di sua sorella, e aveva intenzione di promuovere la sua causa in modo che non fossero necessari dettagli da confermare in alcun modo.

      “I viaggi di mia sorella mi hanno sicuramente ispirato a cercare un lavoro all'estero. Ho sempre voluto vivere in un altro Paese, e amo l'Europa. La Francia in modo particolare, perché parlo il francese fluentemente”.

      “Lo


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