Cercami, Amore. Dawn Brower
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Indice
ESTRATTO: SEMPRE IL MIO VISCONTE
Questa è un'opera di finzione. Nomi, personaggi, luoghi e fatti sono prodotti dell'immaginazione dell'autore o sono usati fittiziamente e non devono essere interpretati come reali. Qualsiasi somiglianza con luoghi, organizzazioni o persone reali, vive o morte, è del tutto casuale.
Find Me Love Copyright © 2019 Dawn Brower
Copertina di Victoria Miller
Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo libro può essere utilizzata o riprodotta elettronicamente o stampata senza autorizzazione scritta, tranne nel caso di brevi citazioni incorporate nelle recensioni.
Published by Tektime
Questo libro è per tutti coloro che credono nell'amore e nella speranza di trovarlo un giorno. A volte devi solo avere fede che lo troverai, e a volte è sempre stato lì. Continua a credere e un giorno l'amore potrebbe trovarti.
NOTA DELL'AUTORE
Questo è il secondo libro di una serie che sto scrivendo con Amanda Mariel. È veramente sorprendente che non abbiamo collaborato prima perché abbiamo già fatto così tanto insieme. Spero che tutti apprezziate ogni libro e continuiate a leggere mentre questa serie si sviluppa.
Ringraziamenti
Come sempre grazie a Victoria Miller, artista creatrice della copertina. Sei stata favolosa come sempre. Grazie anche a Elizabeth Evans, rendi l’amore per la scrittura un gran divertimento. Grazie per avermi aiutato e letto tutte le mie bozze.
Un ringraziamento speciale ad Amanda Mariel per aver collaborato con me. È bello lavorare con qualcuno che farà sempre parte della mia vita. È stato divertente e non vedo l'ora di finire questa nuova serie con te.
Prologo
Norfolk, Inghilterra 1806
Il tiepido sole di inizio estate splendeva nel cielo pomeridiano. Grandi nuvole soffici svolazzavano all’orizzonte. Tutto faceva sperare in una giornata piena di divertimento e gioia e Lady Diana Rhomas sperava che il tempo reggesse per non rovinare le aspettative. Suo padre era il Conte di Bristol che, insieme al Conte di Northesk, organizzava una fiera in città, nello spazio compreso tra le loro grandi tenute. Per un breve periodo ci fu il timore che la fiera non venisse organizzata come previsto. Il Conte di Northesk morì all’improvviso e suo figlio era in lutto; ma, nonostante ciò, volle fortemente che la fiera venisse organizzata ugualmente per non deludere gli abitanti del villaggio. Lord Bristol si prese carico della gran parte dei preparativi in modo da alleviare l’incombenza per il giovane conte. Ciò fece sì che Diana avesse più a che fare con l’organizzazione della fiera e la cosa non le dispiaceva affatto; aveva sempre amato la fiera e l’avrebbe sempre considerate una cosa cara.
Questo evento annuale risaliva a parecchi anni prima e tutti i residenti della zona non vedevano l’ora che arrivasse. Nel corso degli anni la fiera era cambiata coi tempi. Erano state aggiunte nuove cose e erano stati apportati miglioramenti. Quell'anno ci sarebbe stata una diversa interpretazione di una commedia shakespeariana. Diana non vedeva l'ora di vedere come il tutto si sarebbe svolto. Gli zingari assunti per gestire alcuni dei giochi e altre forme di divertimento ritornavano ogni anno. Diana conosceva molti di loro e li considerava amici.
Diana girovagò tra le bancarelle per assicurarsi che tutto fosse pronto. Gli abitanti del villaggio cominciavano ad arrivare e a breve sarebbe arrivata anche la piccola nobiltà. Era uno di quei pochi giorni in cui le classi si mischiano e nessuno ne faceva un problema. Facevano tutti parte della comunità e quello doveva essere un giorno di divertimento e svago.
“Lady Diana”, disse un uomo.
Lei si voltò e si accigliò. Luther Wright, il nuovo Conte di Northesk, era dietro di lei. Che ci faceva alla fiera? Suo padre le aveva detto chiaramente che non credeva che il conte sarebbe stato presente. I conti organizzavano la fiera ma raramente partecipavano attivamente. Facevano la loro comparsa, si fermavano più o meno un’ora, dopodiché tornavano alle loro rispettive tenute. E comunque, nessuno si aspettava di vedere il Conte di Northesk proprio quel giorno.
“Signore”, disse Diana facendo una veloce riverenza. “Come vi posso essere di aiuto?”
Luther si accigliò e indicò la fiera con la mano. “Non ricordavo che fosse così…estesa.”
Avevano aggiunto alcune bancarelle e costruito un palcoscenico temporaneo per alcuni degli spettacoli. Diana non capiva perché il conte apparisse così confuso da tutto ciò. Forse c’era qualche attrattiva in più, ma nulla che lo potesse rendere così perplesso…”La fiera mi sembra la stessa di sempre, quella che ricordo da sempre.” Diana decise di far finta di non capire cosa Luther intendesse con quelle parole. “Non ricordo che voi abbiate partecipato negli ultimi anni. Non eravate in viaggio in giro per l’Italia?”
Le ultime dicevano che aveva lasciato Oxford e era andato in Italia per un anno. Era tornato solo di recente. Diana non se lo ricordava così…di bell’aspetto.
Le sue ciocche scure intorno alle orecchie e al collo brillavano luminose sotto i raggi del sole. I suoi occhi verdi erano del colore della giada e avevano un aspetto duro quasi quanto la pietra preziosa.
Luther sospirò e poi si passò le mani sul viso. "Non vi sbagliate. Ho scelto di viaggiare. Qualcosa di cui adesso mi pento, ho perso del tempo che avrei potuto passare con mio padre, se solo avessi saputo ... "
Perbacco. Così la faceva