Cercami, Amore. Dawn Brower

Cercami, Amore - Dawn Brower


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siete voi per giudicarmi?" "Una zingara che non ha un posto che può chiamare casa".

      "Almeno io ho l'onore", disse. "Vi manca qualcosa di più fondamentale di quello che manca a me."

      Lady Diana si mise in mezzo. “Per favore andate via, Lord Northesk. Ho questioni con Lulia che non vi riguardano. "

      Luther se ne andò, ma non perché entrambe le donne glielo avessero intimato. Lady Diana era al sicuro nelle mani di Lulia. Sarebbe stata in grado di respingere tutti i ruffiani con un colpo della sua spada. Poteva non piacergli la zingara, ma lei aveva talento. Non poteva fare a meno di preoccuparsi per Lady Diana Thomas. Qualcosa in lei gli faceva venire voglia di proteggerla e assicurarsi che nulla le facesse del male in alcun modo.

      Non voleva pensare troppo alle sue motivazioni.

      Aveva già rimuginato molto nella sua mente sulle responsabilità che aveva ereditato alla morte di suo padre. Trovare l'amore o coltivare relazioni? Sembravano impossibili ... Le donne del calibro di Diana erano fuori dalla sua portata e sarebbero state per un futuro imprevedibile. Sarebbe stato meglio tenere le distanze e darle la possibilità di trovare la sua strada. A parte questo, non aveva nulla da offrirle.

      Capitolo 1

       Londra, 1812

      Il cielo si oscurò quando Diana uscì dalla casa di città della sua famiglia. Avrebbe dovuto affrettarsi per evitare la pioggia che già minacciava di venir giù. Era il giorno del suo compleanno e ora aveva ventidue anni. C'era stato un tempo in cui era entusiasta di celebrare quel particolare giorno, ma la gioia era morta molto tempo fa. Con il passare degli anni aveva dovuto accettare il suo destino prima come una timida asociale e ora come zitella. Tecnicamente, non lo era ancora, ma perché negare la verità? Lei era tutto ciò che le signore dell’alta società temevano: timida e asociale, saputella e zitella. C'era però una marcata differenza. Diana aveva accettato volentieri tutti quei titoli e li aveva usati a suo vantaggio. Amava la persona che era diventata. No, non avrebbe festeggiato il giorno del suo compleanno. C'era qualcosa di molto più importante da commemorare, il giorno in cui si era presa cura del suo futuro. Quel giorno di sei anni prima quando aveva incontrato Lulia.

      Guardò di nuovo verso l'alto e imprecò sottovoce. Diana aveva un sacco di cattive abitudini che le donne di un certo livello non avevano. Imprecare era solo una delle cose blasfeme che faceva e per cui non si scusava mai; sebbene sapesse quando resistere all'impulso di mormorare qualche parolaccia ad alta voce. Andare al negozio di sartoria era abbastanza sicuro. In giro non c'era nessuno dell'alta società che la potesse vedesse e quindi giudicare.

      In genere faceva quello che voleva…ovviamente entro certi limiti. La società non dimenticava facilmente le trasgressioni scandalose. Le piaceva avvicinarsi al limite tra correttezza e scorrettezza, ma non poteva permettersi di essere tagliata dalle buone grazie dell’alta società. Le sue finanze dipendevano dalla sua capacità di adattarsi perfettamente alle sfere della società.

      Diana girò per la strada che conduceva al negozio di sartoria di Madame Debroux. Quando raggiunse il negozio, si guardò intorno prima di andare sul retro ed entrare nel salotto di Fortuna. A quell’ora non voleva usare l'ingresso segreto all'interno del negozio e disturbare i normali clienti della stilista. Non aveva la scusa di aver bisogno di altri abiti e non voleva fingere. Una volta raggiunto il secondo piano, si diresse verso l'ufficio e bussò alla porta prima di entrare. Narissa rimase seduta a fissare i libri del circolo e mordicchiarsi il labbro.

      "Siete occupata?"

      Alzò gli occhi e fece un sospiro. "Niente affatto." Narissa chiuse il libro. “Basta ricontrollare i numeri. È tutto pronto per la gara di scherma di stasera al ballo di Silverton? ”

      "Tra poco incontrerò Lulia nel retro per discutere i dettagli finali. Oggi ha un'ultima sessione di allenamento con Bessie prima della gara di stasera. I libri delle scommesse stanno andando bene con le probabilità a suo favore. Se stanotte perde, sarà sconvolgente ".

      Narissa annuì. “Fatemi sapere se avete bisogno di qualcosa. Non parteciperò stasera. Devo soprintendere il circolo. "

      Diana fece una piccola smorfia con le labbra e disse "Andrà tutto bene. Lulia sarà lì e lei non ha paura di niente. "

      "La vostra gitana è più che impavida…è intrattabile. Quasi mi dispiace per qualsiasi uomo che osi amarla. "

      Diana non poté darle torto. Lulia non aveva scrupoli nel dire a qualcuno ciò che pensava di loro e non evitava alcuna sfida. Solo pochi anni di età le separavano, ma Lulia era molto saggia per la sua età. A volte, Diana invidiava alla sua amica la libertà che aveva. Poteva essere qualsiasi cosa volesse essere e andare ovunque volesse. Lulia non doveva render conto a nessuno; mentre Diana aveva troppe persone che si occupavano dei fatti suoi. Un giorno avrebbe avuto tutto ciò che aveva mai desiderato. Doveva solo essere paziente e attenersi al suo piano. Una volta raccolti abbastanza risparmi, avrebbe aperto una scuola per ragazze. Una scuola che avrebbe insegnato più del portamento e del cucito: le donne avevano bisogno di ben altre abilità nella vita.

      "Non vi sbagliate" concordò Diana. "Lulia non si accontenterà di un uomo qualsiasi. Dovrà essere forte come lei, se mai si deciderà di sistemarsi. Non credo che abbia fretta di trovare un marito di alcun tipo ".

      A volte Diana desiderava trovare qualcuno. Non solo un uomo da amare, ma un uomo che la amasse in cambio. Non voleva sposarsi per il gusto di avere un marito però. Se avesse mai detto “per sempre”, quel “per sempre” avrebbe dovuto significare qualcosa. Trovare qualcosa di così sfuggente sembrava impossibile. Se mai ci fosse riuscita... Scacciò via il pensiero. Desiderarlo non lo avrebbe fatto accadere e aveva smesso di essere una sciocca molto tempo fa.

      "Non capita tutti i giorni di incontrare un uomo buono", disse Narissa con voce malinconica. "Potrei aver trovato l'ultimo uomo decente nell’alta società."

      "Potreste avere ragione." Narissa aveva sposato il Duca di Blackmore ed erano felici e contenti. "Perdonatemi, adesso devo andare a incontrare Lulia."

      "Molto bene," disse Narissa e la mandò via con un gesto della mano. "Sapete dove trovarmi se avete bisogno di me."

      Diana uscì dall'ufficio e andò nel retrobottega dove si esercitavano per I duelli di scherma. Lulia e Bessie erano già lì. Lulia aveva le sue nere ciocche di capelli raccolte in una lunga treccia che le ricadeva in mezzo alla schiena. Non indossava indumenti protettivi mentre faceva lezione a Bessie. Bessie non avrebbe indossato indumenti protettivi più tardi durante il duello, ma li indossava adesso che si esercitava. Non voleva infortuni che avrebbero potuto impedire il duello di quella sera. Tutti nel programma di scherma prendevano le lezioni sul serio. Imparare la scherma era un’occasione preziosa che non capitava spesso. Non era facile per una donna trovare un istruttore, ed era una passione che Diana aveva dalla sua sedicesima estate.

      Lulia e Bessie cominciarono a parare, le loro lame scivolarono l'una contro l'altra. Il rumore metallico risuonò ed echeggiò in tutta la stanza. Diana sospirò mentre continuavano a fluttuare nella stanza in una danza di braccia, piedi e lame. Forse una volta terminato l’incontro, si sarebbe presa il tempo di duellare con Lulia. Era uno sport che amava moltissimo e ne approfittava per prenderne parte.

      Finalmente, dopo diversi lunghi attimi, l’incontro terminò. Bessie e Lulia erano entrambe senza fiato, ma avevano grandi sorrisi e sprizzavano gioia da tutti i pori.

      "Non siete così male", disse Lulia a Bessie. "Potreste vincere."

      Diana batté le mani. "È molto più di “non così male”. Non c'è dubbio che batterà Lady Mary ".

      Lady Mary Addington giocava liberamente d'azzardo nel salotto di Fortuna. Suo padre l'aveva viziata ed era stata addestrata da un maestro di scherma. Si vantava di poter battere chiunque avesse una spada e Bessie aveva accettato la sfida. Questo non era il primo incontro di scherma che Diana organizzava, ma era uno dei più significativi. Bessie era la cameriera di Mary. Se Bessie avesse vinto, Mary le avrebbe dato una piccola fortuna concedendole quindi la possibilità di ritirarsi in campagna.


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