Invecchiato per un Omicidio. Фиона Грейс
per avermelo fatto notare."
Olivia si strofinò affannosamente appena sotto l'occhio, poi si lanciò verso l'uscita del palazzo.
Mezz'ora dopo, era davanti alla sede della JCreative. L'azienda occupava gli ultimi due piani di un alto edificio ricoperto da enormi vetrate.
Salì sull'ascensore, che avrebbe voluto si muovesse più in fretta. Appena le porte si spalancarono sul corridoio, iniziò a correre. Fece irruzione nell'ufficio di James esattamente un minuto prima delle sette.
"Chiedo scusa per il ritardo," esordì affannata.
James sedeva nella sua sedia da direttore, che Olivia aveva sempre ritenuto fosse troppo grande per lui. Aveva uno sguardo severo, come se quel ritardo fosse stato motivo di grande delusione.
Restituendogli lo sguardo Olivia sentì un brivido di paura, temendo che un domani avrebbe fatto la sua stessa fine. La sua agenzia era la sua vita—quell'uomo non conosceva altro. Aveva divorziato diversi anni prima e non vedeva spesso i suoi figli. Si rese conto di quanto bianca fosse la sua pelle. Nonostante fossero già ai primi di settembre, sembrava che non avesse avuto molte occasioni di godersi il sole estivo, con tutte quelle giornate passate a fare il gioco delle multinazionali nelle sale riunioni.
"Siediti. Ho delle ottime notizie per te," le disse.
"Di cosa si tratta?" chiese lei, forzando un sorriso.
"Quelli della Kansas Food, la holding dei Vini della Valle, sono molto impressionati dal successo della tua campagna. Dicono che hai ‘imbottigliato’ la concorrenza e che hai ‘tappato’ le loro entrate."
Olivia cercò di continuare a sorridere, incerta sul come prendere la notizia.
"E non è solo una battuta. Già tre tra i maggiori marchi della concorrenza sono stati ritirati dagli scaffali e presto scompariranno dal mercato." Ora era James a sorridere.
"È—uhm." Olivia non riusciva pronunciare la parola "fantastico". Era una cosa terribile, e la colpa era solo sua.
"Quindi, da oggi ti occuperai esclusivamente della Kansas Food. Saranno i tuoi unici clienti," annunciò James con orgoglio. "Per questo motivo, in sala riunioni ci sono tutti i dirigenti del team esecutivo. Facciamo il trasferimento questa mattina, e firmeremo un contratto di cinque anni per la gestione di tutti i loro marchi in commercio. È un contratto da centinaia di milioni di dollari."
Olivia sentì il sorriso congelarsi sulla sua faccia.
"È una bellissima notizia. Un gran risultato." Non era sicura che il suo tono fosse completamente sincero, e sperava che James non stesse iniziando a capire come si sentisse veramente.
"Ora, ti starai chiedendo cosa tutto ciò significhi per te," continuò James, lasciandosi sfuggire un piccolo sorriso. "Spero che tu non stessi pensando di prenderti delle vacanze, perché ci sarà parecchio lavoro da fare. Dovrai farti carico di una sostanziale mole di lavoro, perché sarai tu a dirigere tutte le maggiori campagne pubblicitarie. Dovrai assumere nuovi membri dello staff, e dovrai dividere il tuo tempo tra il nostro ufficio e la loro sede centrale a Wichita. Immagino che passerai una settimana nei loro uffici e una settimana a qui a Chicago. Non dovrebbe essere un problema per te. Non sei sposata, giusto?"
Olivia si morse le labbra. Per quale motivo il suo stato coniugale avrebbe dovuto fare la differenza? Si dava il caso che, dalla sera prima, non fosse più in una relazione, ma questo James non lo sapeva. Facile per lui parlare come se non ci fosse nessuna differenza tra l'essere in una relazione e l'essere single. Era divorziato.
"No, non lo sono." disse freddamente.
James sembrava sorpreso, come se non si aspettasse altro che servile accondiscendenza in risposta alle sue parole.
"Riceverai una promozione ad Account Director, un sostanziale aumento di stipendio e il doppio dei bonus. Come puoi vedere, le possibilità di guadagno non mancano. Faremo un sacco di soldi." disse lui, strofinandosi le mani.
Olivia sbattè le palpebre. Pensava di aver già fatto un sacco di soldi. Quanto ancora poteva esserci da guadagnare? Non si dice forse che ciascuno abbia il suo prezzo? Olivia si chiese quale fosse il suo.
"Io—" fece per dire Olivia, ma James non la lasciò proseguire.
"Uno dei brand che gestiremo per loro è quello del pane Daily Loaf." disse lui, mentre armeggiava con la tastiera del computer. "Ieri il loro amministratore delegato mi ha dato qualche dettaglio a riguardo. Ha un periodo di conservazione di due settimane. Due settimane. Riesci a crederci?"
"Incredibile," rispose Olivia. Dentro di sé stava cominciando ad andare in panico. Non aveva intenzione di pubblicizzare un pane in grado di conservarsi immutato per due settimane. Voleva lavorare con piccole aziende artigianali, in cui si usava farina macinata a pietra per produrre ottimo pane in rustici forni d'argilla.
"Usano una miscela di saccarosio e sciroppo d'amido di mais per ottenere un sapore caratteristico, che rende il pane particolarmente delizioso," continuò James. "Credo che potremmo inserirlo nella campagna pubblicitaria. Qualcosa tipo ‘La dolcezza ti aspetta, prendi un'altra fetta’? Ma sono sicuro che riuscirai a pensare a qualcosa di meglio. Hanno anche un'alternativa più salutare, col dieci per cento di farina integrale aggiunta e, ovviamente, con meno zuccheri."
James controllò qualcosa sullo schermo del computer.
"Come non detto, vedo qui che il loro pane della salute ha lo stesso contenuto di zuccheri. Ma ‘farina integrale aggiunta’ è esattamente quello che il consumatore vuole sentire. Daily Loaf ha un potenziale enorme, e non vedo l'ora di scoprire in che modo lo sfrutterai."
Olivia sorrise debolmente, stava cominciando a sentirsi male.
"Sarebbe fantastico se potessi farti venire in mente un’idea per la campagna pubblicitaria o un possibile slogan, così faremo una migliore impressione nel meeting. So che sei brava a improvvisare." James sollevò un sopracciglio, con fare allusivo.
Olivia tentennò. Significava davvero quello che pensava?
"Gli ho parlato molto bene di te, quindi quelli dell'executive team si aspettano grandi cose. Si aspettano il mondo da te ma so che sarai all'altezza. Ad ogni modo, torniamo ai loro prodotti. Lascia che ti dica qualcosa sulle loro bibite gassate—"
Olivia si alzò in piedi. Non era in grado di ascoltare una singola parola in più. Nemmeno le prospettive di guadagno, i bonus e la promozione avrebbero potuto farle cambiare idea. Non le importava né dello status né del guadagno.
"Sembra molto stimolante," disse. "Ma non fa per me, mi dispiace."
Non riusciva a credere che quelle parole stessero uscendo dalla sua bocca. L'espressione inorridita di James le fece capire che non era l'unica. Però non poteva fermarsi. Sentendo di aver ormai oltrepassato una linea, Olivia continuò a parlare.
"Purtroppo, non posso più lavorare per questo brand, o per altri marchi associati. Quindi, a partire da ora e con effetto immediato, ti comunico le mie dimissioni. Ti prego di accettarle verbalmente."
"Cosa diavolo stai dicendo?" esclamò James infuriato. "Stai vaneggiando. È una follia. Non puoi andartene così!"
"È quello che sto facendo," disse fermamente Olivia.
Olivia fece un respiro profondo, si voltò e uscì dalla stanza. Dietro di lei, le grida disperate di James.
"Non andare! Possiamo parlarne?"
Con risolutezza, Olivia si sforzò di continuare a camminare senza guardarsi indietro.
Una volta fuori, sulla strada, sentì un gran senso di libertà. Si girò per guardare le vetrate scure del palazzo, ancora sbalordita per quello che era appena successo. Le mani le tremavano come se fosse sotto shock. Cos'aveva appena combinato? Aveva agito in un momento di follia, ma ormai il danno era stato fatto.
Quello non sarebbe più stato il suo luogo di lavoro. Probabilmente non avrebbe messo più piede in quell'edificio per il resto della sua vita.
Nuove aspettative e nuovi timori cominciarono a prendere forma in lei, mentre apriva Instagram per mandare un altro messaggio a Charlotte.
"Ho cambiato