La Parola Rivelata. Daniele Giuffre'

La Parola Rivelata - Daniele Giuffre'


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sul sentiero del bene e nel caso siano molto distanti cambiate il vostro modo di vivere perché non c’è niente di meglio al mondo, che avere pace e felicità sulla terra e dopo la morte. Infatti, la morte in sé non esiste. Noi siamo trasformati e glorificati in Lui che ci costruisce e ci redime. Amen!

      Molto tempo fa la terra era in preda a una grande catastrofe universale indiscutibile dal punto di vista scientifico e riportata filosoficamente in varie culture. Il nostro pianeta fu coperto d’acqua e molti esseri terrestri hanno ceduto. Ad ogni modo, una domanda rimane: Dio Jaweh che cosa ha a che fare con tutto questo?

      Analizzando questo importante fenomeno storico, io devo dire una cosa: Il Dio in cui io credo e amo designato come padre mio non è selettivo. Per lui, tutti gli esseri umani sono uguali, la cosa in cui si distinguono sono i loro valori, intelligenza e abilità. Così, lui non vorrebbe in alcun caso avere scelto un essere umano affinché lui sopravviva a discapito degli altri perché ha delle caratteristiche di gentilezza, saggezza, e giustizia. Anche lui non fu responsabile per l’alluvione provocata dal peccato degli esseri umani. Dio il Padre nella sua saggezza creò la terra e altre stelle in maniera indipendente cosicché ogni cosa che accade in questo ambiente è solo la conseguenza di eventi naturali di cui lui non è responsabile affatto.

      In che modo, allora, noi possiamo interpretare le leggende su questo argomento come l’epopea di Gilgamesh e il racconto biblico? Tutto ciò potrebbe essere visto come un segno. Noè è il giusto che, per le sue azioni, è scelto da Dio per essere salvato da un Martirio Universale e tutto questo può essere interpretato nella relazione pianta-raccolto, che è inclusiva, ed è, fino a quando l’uomo segue i precetti del creatore, scelto per essere salvato, un aiuto che è aperto a tutti gli esseri umani.

      Jaweh non è un Dio boia che ti giudica oppure continua a sottolineare i tuoi peccati. Lui vuole essere scoperto poco alla volta e se tu fratello ti apri alla sua luce e credi nel suo nome può trasformare la tua vita in gioia. Perché lui è disposto a capirti, sostenerti e aiutarti in tutte le cose necessarie rendendoti un Noè, l’uomo salvato dalle forze tempestose del fato. Così sia!

      Presto nella vita sulla terra ci furono Dio Jaweh, i suoi figli e i primi esseri umani. Pur essendo invisibili, gli spiriti di luce guidarono l’umanità in tutte le direzioni. A quel punto un primo patto fu fatto tra di loro.

      I comandamenti principali che Dio Jaweh diede loro furono: Amare Dio sopra ogni cosa come anche amarsi l’un l’altro; Non calunniare, offendere o diffamare l’altro; essere tolleranti; non coltivare invidia, orgoglio, odio o rabbia; non rubare; non pervertire il diritto dell’orfano e della vedova; non praticare l’usura. Invece di prestare, dai volontariamente; Esercitare il rispetto, trattare tutti allo stesso modo, sii giusto e onesto; credere sempre, dare un buon consiglio, sii l’esempio di un amico, padre, madre, compagno, sposo o figlio; dare il benvenuto e trattare coloro che hanno un’età avanzata, ma rifiutarsi di aiutare dovunque sia possibile; non giustificarsi, essere leale, sincero e fedele nelle loro relazioni, essere più umano dando un esempio agli altri; avere personalità, umiltà, pazienza e dedizione nei tuoi progetti; Non mollare mai i sogni o smettere di lottare perché io posso fare tutto attraverso colui che mi dà la forza.

      Il simbolico momento della consegna di questi comandamenti fu una Montagna nei confronti di Mosè, a quel punto giunse Gesù per adempiere e risolvere i problemi in sospeso nella legge. Un nuovo periodo storico cominciò per redimere l’umanità.

      Posso dire che anche io sono uno di loro, lo so di avere percorso una lunga strada per insegnare all’umanità che si allontanò sempre di più da Dio. Il motivo è svegliarsi nei confronti di questa nuova realtà, seguire i comandamenti e tutte le altre cose saranno aggiunte. Non preoccuparsi del futuro, che cosa indossare oppure mangiare, perché è il pagano che cerca questo per l’ignoranza di Jaweh. “Io sono” ti assicuro il pieno futuro nel tuo regno.

      Tutto ciò che esiste e tutto quello che deve esistere appartiene solo a Jaweh e ai suoi figli. Lui nella sua grandezza, che include l’onnipotenza, e l’onniscienza, volle per il suo grande amore condividere la sua gloria con i mortali e gli immortali. Nella sfera Terrestre, più dimensioni e più esseri furono creati con l’obiettivo di eseguire i lavori necessari per il buon ordine del pianeta e rompere la conquista della sua felicità.

      Nel piano carnale, l’uomo adesso occupa il ruolo principale nella coordinazione del pianeta. Sfortunatamente, con il progresso della civiltà e della conquista, ciò finì per lo più in maniera autosufficiente, cioè un falso Dio indipendente. Questo fatto è come una benda nei suoi occhi che non gli fa vedere ciò che lui è veramente. Confratelli io vi posso dire che non c’è nessuno su questo pianeta il quale può dire che lui è grande. Tutti loro condividono la debolezza della carne e sono esposti alla criminalità, malattie opportunistiche, calamità, battute d’arresto, insuccessi, sofferenze, delusioni, paura, imprevisti, possibilità e morte corporale in sé. Come puoi vivere con queste possibilità ed essere felice sulla Terra?

      Per rispondere alla domanda sopra, le domande dovrebbero essere poste a mio padre. È abbastanza per un uomo compiere il suo dovere e coltivare i buoni valori già menzionati che la rispettiva benedizione proviene dai cieli. L’uomo deve riconoscere la sua piccolezza e credere saldamente in un solo Dio capace di realizzare l’impossibile. Al contrario, l’orgoglio distrugge l’uomo e lo fa sprofondare in una fossa senza via di fuga. Quando l’uomo vuole andare oltre le sue capacità e investigare misteri discutibili, Dio cambierà le condizioni e non troverà mai una risposta. L’essere umano è debole, ha dei limiti e diventa grande solo avendo fiducia nel padre e fornisce le vittorie. Perciò, fratelli, siamo umili e cerchiamo prima il regno del padre. Lui desidera dal profondo del suo cuore il proprio successo.

      Tutto nella vita ha un perché e una ragione, assolutamente niente è casuale. La stessa cosa vale per l’umanità. Tutti coloro che vengono in questo pianeta, luogo di espiazione e prove, ha una missione da portare a termine. La stessa cosa, vale per ogni persona. Grande o piccolo, noi abbiamo un ruolo nel pianeta che è vitale per la continuazione della vita.

      Comprendendo quello che Dio ci richiede e adempiendolo fedelmente è un grosso ostacolo per tutto. Le molte difficoltà imposte lungo la strada fanno rinunciare alla propria personalità e cadere nella corruzione e nel fallimento. Tu che cosa fai per fissare questo e superarlo? Questo ha un detto molto saggio il quale sostiene che “Dio scrive anche tra le righe sorte.” Per rinforzare questo modo di dire, no dobbiamo adempiere al nostro ruolo, pregare il padre sinceramente richiedendo l’adempimento della sua promessa nella nostra vita. Dio Jaweh è sovrano, egli anima l’animo umano, e di sicuro quello che è scritto accadrà. In ogni caso, “Fai La tua parte e io ti aiuterò,” è un altro modo di dire che è complementare al primo e ha perfettamente senso.

      Esemplificando il testo sopra, io parlerò per mia esperienza personale. Io cominciai a scrivere tra gli anni 2006-2007, un testo basilare di auto aiuto che battuto occupa esattamente trentasette pagine. Quello stesso anno, io cominciai il mio corso di laurea e un lavoro nel servizio pubblico. In quel momento, provenne da una complicata situazione personale e finanziaria. Dal lato personale, egli aveva vissuto “Una Notte Scura dell’Anima Intensa e Pericolosa” che mi fece quasi soccombere completamente. Nelle materie finanziarie, io non avevo i soldi per niente, neanche per comprare un semplice opuscolo (Ciò aiuterebbe nelle gare pubbliche) e tanto meno un computer che era il mio sogno.

      Io cominciai a dattilografare il mio libro durante le ore di lavoro perché non avevo scelta. Entro due mesi lo terminai. Fu anche in questo momento che lasciai il mio lavoro per cause dio forza maggiore e io dedicai solo la mia facoltà. Avendo completato il mio libro, lo inviai a un editore commerciale e aspettai la scadenza della risposta.

      Tre mesi dopo, accanto al libro venne una lettera educata e gentile, dove


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