Trattato generale di Archeologia e Storia dell'Arte: Italica, Etrusca e Romana. Iginio Gentile

Trattato generale di Archeologia e Storia dell'Arte: Italica, Etrusca e Romana - Iginio Gentile


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HOEPLI

      TRATTATO GENERALE

      DI

      Archeologia e Storia dell'Arte

      ITALICA, ETRUSCA E ROMANA

      3ª edizione interamente rifatta

      SULLA 2ª DEL PROFESSORE

       IGINIO GENTILE

      con introduzioni bibliografiche ed appendici sulle ultime scoperte e questioni archeologiche illustrata da novantasei tavole aggiunte ed inserite nel testo

      PER CURA DEL PROF. DOTT.

       SERAFINO RICCI

      Conservatore Aggiunto al R. Gabinetto Numismatico di Brera in Milano, Libero docente di Antichità ed Epigrafie classiche presso la R. Accademia Scientifico-Letteraria di Milano, e di Archeologia presso la R. Università di Pavia.

      ULRICO HOEPLI

       EDITORE-LIBRAIO DELLA REAL CASA

       MILANO

       —

       1901

      TIP. A. LOMBARDI di V. BELLINZAGHI

       MILANO — 7. FIORI OSCURI 7. — MILANO

      A VOI

      GIOVANI ALUNNI DEI LICEI

       DELLE ACCADEMIE, DELLE ALTRE SCUOLE SUPERIORI

       E SECONDARIE DI MILANO

       CHE VOLONTEROSI E DILIGENTI SEGUISTE

       IL PRIMO CORSO PUBBLICO

      DI

      ARCHEOLOGIA E STORIA DELL'ARTE

      CONCESSO DALL'EX-MINISTRO BACCELLI per Voi

       CONFERMATO DAL MINISTRO GALLO

       PER TUTTI I LICEI D'ITALIA

       AUSPICE ENRICO PANZACCHI

      INTERPRETE DEL PENSIERO, DEL DESIDERIO

      DI

      IGINIO GENTILE

      QUESTA TERZA EDIZIONE DEL SUO MANUALE

       BENE AUGURANDO DEGLI STUDI CLASSICI

       DELL'ARTE ITALIANA

       OFFRE IL VOSTRO PROFESSORE ED AMICO

       Indice

      Questo volume, secondo i criterî dell'illustre e compianto prof. Gentile, non dovrebbe avere introduzione, perchè questa sta dinanzi al II volume per l'archeologia e per l'arte greca. Ma ragioni di opportunità indussero l'editore comm. Hoepli a far precedere nella stampa questo volume, quantunque anche l'altro sia già consegnato manoscritto e pronto per la stampa, anzi possa dirsi ormai in lavoro.

      Occorre quindi che, se non una introduzione, qualche parola di prefazione si premetta per presentare questo secondo volume al lettore prima del primo, e sotto una veste, come ognun vede, alquanto diversa da quella della precedente edizione.

      Il fine dell'editore fu di supplire alla lacuna di una terza edizione del testo esaurito, lasciando l'Atlante relativo com'era al tempo della seconda edizione. Quindi non si doveva mutare il criterio generale di disposizione del lavoro del Gentile, ma d'altra parte bisognava completare le lacune e del testo e dell'Atlante. Ricevendo io pertanto il delicato incarico dalla fiducia dell'editore, ebbi costante scrupolo di mantenere del Gentile quanto potevasi mantenere, e, pur adattandone il testo alla nuova edizione, alterarlo solo per quel tanto ch'era necessario per metterlo in luce maggiore.

      Certe divisioni in periodi, certi paragrafi sottolineati ed ampliati con le dovute note bibliografiche, non tutte riunite, come usava il Gentile, alla fine di un intero periodo, ma a fine pagina, secondo che suggerisce il testo o la necessità di ricerche più profonde, erano modificazioni divenute ormai necessarie per far meglio conoscere il lavoro coscienzioso e sotto ogni rapporto lodevole di quella mente colta e veramente gentile, che scriveva bene italiano e sentiva quel che scriveva, senza lasciarsi sopraffare dalla troppa erudizione, troppo spesso straniera.

      Per questa parte del lavoro non voglio paternità, ma la riconosco dal Gentile, essendo quasi totalmente formali le mie modificazioni. Ciò che posso dire mio sta nelle aggiunte, non col fine di migliorare il testo, perchè non sento di arrogarmi questa abilità, ma con quello di aggiungervi quei particolari che il Gentile non poteva conoscere, perchè furono il risultato di scavi e di ricerche posteriori alla sua seconda edizione. Non sono dunque queste aggiunte un biasimo o uno sfregio alla memoria del Gentile, ma un complemento doveroso, che il Gentile stesso avrebbe aggiunto, in modo più completo e perfetto di me, se non fosse stato tolto troppo presto alla stima e all'affetto dei colleghi e dei discepoli.

      Sono quindi mie molte delle note a pie' pagina, le appendici, e tutte le tavole scelte, compilate e fatte riprodurre non solo a schiarimento del testo, ma a complemento indispensabile di un atlante che, così com'è oggi, non risponderebbe neanche debolmente allo scopo. Per agevolare la consultazione dell'Atlante e i confronti con le tavole aggiunte ho unito un indice di queste ultime e, per quelle dell'Atlante, un elenco comparativo tra le citazioni del Manuale della seconda edizione e quelle del testo riveduto e corretto di questa terza, che ora presento ai lettori. Così aggiunsi nella nuova edizione i riferimenti alle tavole vecchie e nuove; testo e atlante formano nell'ultima edizione un tutto più organico ed omogeneo, che non può non giovare maggiormente alla coltura e alla pronta consultazione di chi legge.

      La parte da me rifatta ed ampliata, sulla quale desidero di richiamare soprattutto l'attenzione degli studiosi, è quella paletnologica, o più propriamente preromana, che, anche dopo la pubblicazione del Bullettino di paletnologia italiana e dell'opera magistrale del Montelius, era rimasta monca e insufficiente, nè poteva ricevere luce dal lavoro speciale del Regazzoni sulla Paleoetnologia (Milano, Hoepli, 1885), poichè quest'opera è quasi totalmente priva di quelle illustrazioni che sono indispensabili a ben distinguere e a ritenere le differenze fra età ed età, fra tecnica e tecnica; per questa parte presi appunto a modello le belle tavole del Montelius.

      Un altro contributo non meno utile e forse più interessante è dato dai ritrovamenti sul Foro Romano e a Pompei. Tanto per la parte preistorica, quanto per quest'ultima dell'Impero Romano mi aiutò efficacemente l'intelligente ed opportuna liberalità del comm. Hoepli, che sa conciliare sempre bene l'interesse del pubblico e proprio con le esigenze più moderne della scienza e dell'arte, non indietreggiando mai, qui, nella sua patria d'adozione, dinanzi a lavori che, nel dare lustro alla sua Casa, siano opera italiana e meglio riuscita. A lui noi italiani dobbiamo, più che a molti altri, il rispetto che gli stranieri hanno ancora per buona parte della nostra produttività scientifica e letteraria.

      Ben novantasei tavole furono aggiunte, quali inserite nel testo, quali doppie fuori testo, a questo volume dell'archeologia e della storia dell'arte italica, etrusca e romana, e sono appena sufficienti — ognuno dei competenti lo può riconoscere — a rendere una idea approssimativa della grande epoca e della grande arte che vi si tratta.

       * * *

      Ed ora una parola non al pubblico degli studiosi e dei dilettanti, che apprezzano la divulgazione scientifica ed artistica in qualsiasi modo sia fatta, purchè sia divulgazione utile al maggior numero di persone, ma una parola a quelli fra gli specialisti che, pel solo fatto che trattasi di un Manuale Hoepli, non fanno buon viso anche a lavori fatti con ottimi intendimenti e con novità e serietà di trattazione. Gran bella cosa senza dubbio è la scienza pura, ma non meno bella e forse più utile è la scienza applicata alle cognizioni pratiche, e che diventa pel gran pubblico mezzo potente di istruzione e di educazione intellettuale e morale. Un Manuale utile deve saper conciliare i progressi della scienza e dell'arte con la loro funzione sociale. Ora, nella difficoltà di raggiungere insieme i due fini, io cercai di presentare un Manuale il più possibile facile, esatto, completo per il maggior numero dei lettori, che possono leggerlo d'un fiato, come si suol dire, prescindendo da


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