Spezia. Robert A. Webster
Cake”.
“È un piacere conoscerti, Cake” disse Jimmy. “Cosa posso fare per lei? C’è qualcosa che non va nel cibo?” Domandò Cake con fare preoccupato.
Jimmy sorrise e disse “No, il cibo è perfetto”. Poi aggiunse “Mi sono fermato qui qualche giorno fa per fare uno spuntino; ero in viaggio verso Hull per un colloquio con un candidato all’incarico a Harrods. Mi aspettavo del cibo blando e secco, da venditori ambulanti”. Si sporse in avanti e disse “Invece i sapori e le consistenze del panino e del Gateau mi hanno lasciato senza parole. Il giorno successivo sono tornato per assaggiare altre pietanze del menù, e sono rimasto nuovamente deliziato dai sapori unici e inconfondibili” guardò verso Bill, sorridendo prima di sussurrare a Cake “era molto meglio della terribile birra”.
Cake, elettrizzato di sentire Jimmy cantare le sue lodi, spiegò l’origine del suo soprannome, gli raccontò della panetteria di famiglia e lo invitò a visitarla. Jimmy accettò, quindi uscirono dal Rising Sun, diretti alla fattoria Bakewell.
Jimmy osservò il forno della fattoria, e assaggiò altri prodotti di Cake. Con ogni morso, sul viso del capo pasticcere si allargava un’espressione di puro piacere.
“Hai delle qualifiche in campo culinario, Cake?” Domandò Jimmy.
“No” rispose Cake. “Mi dispiace”.
Jimmy sorrise. “Non ti preoccupare, da tempo non assaggiavo qualcosa di così buono, quindi possiamo aggirare le scartoffie. Vorrei che facessi una cosa per me”.
Cake era confuso, e domandò “Aggirare le scartoffie per cosa?”
Jimmy ignorò la sua domanda ed estrasse una rivista dalla valigia. Mostrò quindi a Cake una fotografia patinata di un budino ricoperto di glassa bianca, poi gli chiese “Puoi fare uno di questi?”
Cake osservò la fotografia. ‘Perché un capo pasticcere vorrebbe che facessi un semplice budino?’ Pensò, era chiaramente perplesso, ma gli rispose con un “Certo”.
“Fammene uno per favore” disse Jimmy con un sorriso in volto.
“Solo uno?” Domandò Cake.
“Sì, solo uno” rispose Jimmy.
Jimmy si mise comodo e osservò Cake districarsi tra barattoli e scatole d’ingredienti come un ballerino scatenato. Non utilizzava la bilancia per soppesare le cucchiaiate d’ingredienti prima di mescolarli insieme. Annusò il composto e l’assaggiò fino a quando ne sembrò soddisfatto, e lo sistemò in forno quando gli sembrò assomigliare perfettamente all’immagine sulla pagina patinata. Parlarono per un po’ di Londra e della cucina fino a quando Cake seppe che il budino era pronto. Quindi lo sfornò e vi versò sopra la glassa.
Jimmy inalò il delizioso aroma e sorrise.
In attesa che la glassa s’indurisse, Cake domandò a Jimmy “Perché ha voluto che preparassi un semplice budino?”
Jimmy guardò Cake e sorrise “Non sono così semplici da fare, e possono risultare insipidi. Cerco sempre qualcuno in grado di realizzare un sapore unico e che renda speciale qualcosa di banale” rispose Jimmy.
“Per cosa lo cerca?” Domandò Cake con fare confuso.
Jimmy guardò Cake e disse “Per diventare il mio assistente”.
Cake restò stupefatto dalla risposta, e Jimmy aggiunse “A Harrods cerchiamo un assistente capo pasticcere, ma non ho ancora trovato un candidato ideale”.
Confuso, Cake porse il budino caldo a Jimmy, il quale prese un morso della pasta dolce e ben cotta. I sapori gli esplosero in bocca in una fusione di gusti delicati che mettevano in risalto il budino alla vaniglia e la sua glassa.
‘Questo ragazzo ha un talento fenomenale’ pensò Jimmy prima di annunciare “Il ruolo di mio assistente è tuo, giovane Cake”.
Il cuore di Cake gli batteva all’impazzata nel petto; sapeva che non gli sarebbe più capitata un’occasione simile. Era il suo sogno, ma era consapevole di avere un ostacolo da superare. Quindi sospirò e disse “Mi piacerebbe tantissimo venire a Londra a lavorare per lei Jimmy, ma devo mandare avanti il forno per la mia famiglia”.
Jimmy sembrava deluso, e guardò Cake quando disse “Se vuoi questo lavoro parlerò con la tua famiglia” gli rivolse un ghigno. “So essere molto persuasivo”.
Cake sorrise, sembrava un cucciolo entusiasta quando disse “Grazie Jimmy”. Poi controllò l’orologio “La mia famiglia è al piano superiore”.
***
Jimmy e Cake raggiunsero la sezione della pasticceria di Harrods una settimana dopo che la famiglia di Cake aveva dato il proprio benestare, sapendo che si trattava del suo sogno. Jimmy fece fare a Cake un tour del prestigioso negozio. Il ragazzo guardò il contenuto delle vetrine della pasticceria; sembravano opere d’arte. Jimmy gli mostrò la sua stanza negli alloggi del personale situati sul retro dell’edificio, e gli fornì diverse divise decorate dal piccolo ricamo in oro tipico di Harrods.
Cake aveva l’impressione di aver vinto alla lotteria quando indossò la divisa ed entrò nell’immacolata pasticceria, così efficiente e ben organizzata, in cui ogni pasticcere sapeva quale fosse il proprio ruolo e la propria routine. Cake si sentì intimidito nell’aggirarsi tra i moderni forni e attrezzature.
“Okay Cake” disse Jimmy. “Da’ un’occhiata in giro e orientati, poi dovresti preparare due dozzine di èclair al cioccolato”.
“Si Chef!” Rispose Cake felicemente, mettendosi al lavoro.
Cake impiegò poco tempo ad adattarsi alla sua nuova vita. Lo staff della pasticceria di Harrods inizialmente si comportò freddamente nei suoi confronti. Erano gelosi di lui, e non capivano come avesse fatto un giovane contadino senza qualifiche a ottenere il lavoro invidiabile di assistente del capo pasticcere. Tuttavia, quando assaggiarono le sue torte e paste si resero conto che era meritevole della posizione che ricopriva. Cake lavorava sodo e trascorreva la maggior parte del proprio tempo alla pasticceria.
La reputazione di Cake si fece strada nel mondo culinario di Londra. Le vendite della pasticceria Harrods aumentarono, e Cake venne presto richiesto dalla concorrenza. Guadagnava bene e faceva ciò che amava fare, il pasticcere.
Jimmy diventò il suo mentore e insegnò a Cake trucchi e tecniche estremamente preziose. All’Harrods, Cake si sentiva però limitato nello sperimentare. Il menù fisso cambiava raramente, e non c’era spazio per l’innovazione. Cake non si sentiva spronato, e tale posizione si fece presto banale. Riprese con il kick boxing per rompere la monotonia.
Cake rifiutò però posizioni in pasticcerie e ristoranti prestigiosi, e Jimmy l’incoraggiò ad avanzare con la propria carriera, consigliandogli di cambiare lavoro se si fosse presentata l’opportunità. Ciò accadde quando Cake aveva ventiquattro anni. L’hotel Savoy gli propose di diventare il loro capo pasticcere, ruolo che Cake prese in considerazione.
Gli offrirono un salario generoso, e avrebbe potuto controllare il menù delle torte e dei dolci, dandogli la libertà di sperimentare con le proprie ricette. Il tal modo però il successo della pasticceria era sulle sue spalle.
Cake discusse l’offerta con Jimmy, il quale gli suggerì di accettare la posizione.
***
Il Savoy, nonostante fosse stato edificato nel diciottesimo secolo, era un moderno hotel a cinque stelle, da cui Cake restò impressionato in quanto a opulenza e grandezza. La cucina della struttura lo scioccò, poiché il ragazzo era abituato a un ambiente tranquillo ed efficiente. Gli chef si aggiravano di fretta nella cucina come polli senza testa, tutto mentre un capo cuoco basso e grasso urlava loro contro. Quando Cake raggiunse la sezione dedicata alla pasticceria notò che un capo pasticcere stava gridando allo staff avvilito. Il ragazzo si presentò all’uomo, il quale non sembrò per niente turbato dal nuovo membro del team. Il capo pasticcere fece fare un giro a Cake mentre abbaiava ordini ai subordinati.
Cake