Il Mare Della Tranquillità 2.0. Charley Brindley
che posso fare è improvvisare e sperare che questo stronzo non esploda e mi insulti. Se dovrà rimettersi in fila, non sarà contento, e nemmeno Li Yan. Questa trovata mi farà licenziare o guadagnare punti.
Monica diede un’occhiata al suo supervisore dietro il bancone e vide un’espressione molto pensierosa, o forse era rabbia.
“Ah, il signor Michael Wiggins...”. Apparve una schermata con il suo indirizzo e tutti gli altri suoi dati. “Vedo che lei è un viaggiatore abituale della Singapore Airlines”.
Ora cosa dovrei fare? Devo far partire questo idiota.
Toccò lo spazio della destinazione. “Tokyo”, disse digitando. “Il volo due-tre-uno-quattro parte tra quarantacinque minuti. È il suo volo, Mikey?”.
Lui sorrise. “Nessuno mi chiama più ‘Mikey’. Sì, è il mio volo”.
“Come la chiamano i suoi amici?”.
Lei toccò lo schermo.
Questo coso è facile. Basta seguire le istruzioni. Qualsiasi idiota saprebbe usarlo.
“I cosiddetti amici che avevo mi chiamavano ‘Mikey’”.
“Che aveva? Vuole usare i dati della sua carta di credito memorizzati per il viaggio di oggi, Mikey?”.
“Li ho licenziati tutti quei figli di puttana. Sì, uso la MasterCard”.
“Scommetto che ora saranno dispiaciuti”.
“Sì, può essere.” Lui la guardò battere sullo schermo. “Ehi, stai cercando un lavoro?”.
Di sicuro non lavorerei per te, Michael Twit. “Magari.. ti chiamo quando torno da Tokyo”. Oppure potresti portarmi con te come bagaglio a mano. Da Tokyo, potrei fare l’autostop fino a Anddor Shallau.
La macchina ringhiò dentro da qualche parte e sputò fuori una carta d’imbarco.
“Ecco a lei, Mikey”. Gli consegnò il passaporto e la carta d’imbarco. “Gate ventitré. Ha il tempo di prendere un martini al ‘Rock and Brews’“.
“Che ne dici di bere qualcosa con me?”.
“Che ne dice se io torno al lavoro e lei mi dà il suo biglietto da visita così la chiamo quando torna da Tokyo?”.
Lui sorrise e prese un biglietto dal taschino. “Tornerò giovedì”.
Lei prese il biglietto. “Non vedo l’ora”.
Quando Monica scavalcò la bilancia dei bagagli, Li Yan inclinò la testa verso la parete di fondo, lontano dal bancone.
Oh, cavolo. Ci siamo.
Li Yan sorrise. “Mi piace come hai gestito quella testa calda”.
“Grazie, Signora”.
“Ora puoi chiamarmi Li Yan”.
“Ok, perfetto. Il signor Wiggins mi ha dato il suo biglietto da visita”. Lo mostrò a Li Yan. “Cosa dovrei farci?”.
Li Yan prese il biglietto. “Wabi Sabi Cookware”. Guardò Monica. “Questo omino meschino vende pentole?”.
Monica scrollò le spalle.
“Buttiamo e basta”. Lasciò cadere il biglietto del signor Wiggins nel cestino. “E ora che ha imparato come usare il distributore automatico, potremmo non dover rivedere la sua brutta faccia in futuro”.
“Questo è un sollievo”.
“Bene, domani mattina tieniti pronta. Ti metto in prima linea. Inoltre, ti do ottanta chilometri bonus per aver sistemato quel Wabi Sabi”.
“Wow. Fico”.
Monica sorrise al suo capo.
Mancano solo 14080 chilometri.
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