Antonella di Modena. Anastasia Gracheva
il marito di Elena apparve nel corridoio e quasi subito si tuffò sul divano, provocando una brusca frecciatina di rimprovero da parte della moglie. Arrossendo dopo una breve ma vivace discussione, Elena si arrese e si diresse a passi veloci verso il bagno, lascando il marito e l’ospite soli.
– Che personaggio», sussurrò Antonella, guardando negli occhi il marito della sua amica.
– Sì… carattere, – esitò il marito di Elena. – Ma comunque è brava…
– Certo! – Antonella era d’accordo. – Ma dove sarebbe adesso senza di te e il tuo lavoro! Non avrebbe mai visto una casa così. Inoltre, tu lavori come un negro in una piantagione e lei non è mai contenta», si arrabbiò Antonella. Il marito di Elena borbottò qualcosa imbarazzato, si alzò dal divano, che non gli succedeva mai di sabato, e con la scusa di essere occupato corse in garage. Tra le cianfrusaglie che non erano state buttate dopo il trasloco, trovò improvvisamente la gabbia di ferro della gazza scomparsa da tempo. Qualcosa gli fece girare le sbarre arrugginite tra le mani, aggrottò la fronte e poco dopo rise per la sorpresa.
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