Le disilluse. Bracco Roberto
nata nel giardino d'una fata
«che fuga col suo fascino il dolore.
«Al sol de' suo' begli occhi tu sei nata,
«giglio gentile, giglio incantatore.
«Sarà fecondo di pace infinita
«il lieto tuo fatidico candore.
«Eternamente amata, la tua vita
«sarà un connubio di pace e d'amore.»
(interrompendosi.)
Canzone menzognera!
Chi m'ama?.. Chi mi amò?..
Dov'è la pace vera?
È pace questa?.. No.
E un'altra strofa, l'ultima,
io voglio ricordar.
Mentiva pure! Uditela,
uditela cantar:
«Sarai fanciulla bella innamorata
«d'un altro come te leggiadro fiore,
«sbocciato nel giardin della tua fata
«che fuga col suo fascino il dolore.»
(Si abbandona sopra un sasso, presso il tugurio del romito, e vinta dalla noia, si assopisce.)
(dopo la breve estasi di sollievo, ricascano nel triste languore.)
È l'alma affranta,
è vuoto il cuore,
la vita è infranta,
il mondo muore.
(Lentamente e mollemente, quasi mosse dal venticello, le Fanciulle a poco a poco si allontanano e spariscono.)
Siam fanciulle… sbadiglianti…
d'aria e luce circonfuse…
La natura par che canti:
«Disilluse! disilluse!..»
(avvolto nel suo nero mantello, la testa quasi tutta nascosta nel cappuccio, la gran barba bianca fluente sul petto, esce dal tugurio. Vedendo Clea, mormora:)
La conduttrice delle Disilluse dorme il sonno della noia… Gesticola… Sta sognando…
(in una specie di sonnambulismo, fa con la mano come se discacciasse un'ape.)
Ape molesta
va via di qua.
Dorme e par desta.
Ah! se ne va.
La bionda mesta
sognando sta.
(ricomincia a gesticolare, discacciando l'ape.)
Di nuovo qui giunge…
e torna su me.
Quest'ape mi punge,
mi punge… Perchè?
(le si accosta, per liberarla dall'insetto importuno.)
D'un'ape ella parla
e l'ape non c'è.
Ma, intanto, sognarla!..
Sognarla!.. Perchè?
Si sveglia… Si sveglia…
Sei tu!
Sì…
Che fai?
Chi dorme… e chi veglia…
M'hai punta?..
No!.. Mai!
Non c'era l'ape; nemmen c'ero io.
Chi ti pungeva davver non so.
… Pungeva forse qualche desio
che viene in sogno… ma in veglia no.
Non indagare nel sogno mio…
Chi mi pungeva davver non so.
Pungeva forse qualche desio
che viene in sogno… ma in veglia no.
A rivederci… Buon vecchio, addio!
Le Disilluse raggiunger vo'…
A rivederci… Pensa al desio…
che punge in sogno, ma in veglia no.
Va a raggiungere le Disilluse!.. Ingenue! La loro disillusione è la più grande delle illusioni! Esse credono d'aver sofferto assai, appunto perchè non sanno che cosa sia soffrire. Se avessero provata una sola delle sventure toccate a me!..
Io sono l'ex re di Zano: un regno senza impicci, un regno piccolo piccolo, un regno tascabile… Ed io, infatti, avevo in tasca il mio regno e i miei sudditi; – ma ora sono essi che hanno in tasca me! Ah! Quando ricordo il giorno della rivolta, mi rivengono i brividi! Che batoste, e che paura!.. Io me la svignai travestito da vecchio; e in questa… vecchiezza continuo a nascondermi, perchè (accennando, col gesto, alle probabili busse)la prudenza non è mai troppa!..
Quel giorno, che catastrofe!
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