Sanctuary – Serie ”Legami Di Sangue” – Volume 9. Amy Blankenship
morisse e affondò il pesante anfibio nella sua testa, schiacciandola. Sollevando il piede fece una smorfia per le condizioni della suola, prima di strofinarla a terra nel tentativo di pulirla.
Alla fine, soddisfatto, andò a recuperare la pistola e fissò il pugnale rotto.
“Accidenti, adesso devo farne uno nuovo.” si lamentò e prese il suo cellulare.
Il telefono squillò tre volte prima che una voce molto familiare gli rispondesse.
“Ehi, Nick.” disse la voce.
Nick si accigliò “Il mio numero non è memorizzato...”.
“Lo so, ma è l’unico che compare come ‘privato’.”.
Nick sospirò “Mi serve un favore, Harley. Ho un lavoretto per gli addetti alle pulizie. C’è un vampiro dietro il cassonetto del ‘The Witches Brew’ e un altro con la testa schiacciata a poca distanza, nello stesso vicolo.”.
“Saranno lì in cinque minuti.” disse Harley con gli occhi spalancati, poi sospirò quando Nick riagganciò.
Era stato detto a tutti di non affrontare i vampiri perché poteva essere pericoloso, e adesso Nick ne aveva fatti fuori due nella stessa notte... e non era la prima volta.
“Maledetti vampiri.” mormorò, e ricaricò rapidamente la pistola. Non volendo sfidare la sorte, uscì dal vicolo buio restando concentrato su ogni movimento. Si mise in tasca il manico del pugnale e vi nascose anche la mano coperta di sangue... avrebbe lavato i jeans più tardi.
Si accigliò quando tornò alla porta e trovò il cartello ‘Chiuso’. Lo guardò storto. Come diavolo aveva fatto a non accorgersene? A sua discolpa, era stato un po’ impegnato con un paio di denti aguzzi. Lesse l’avviso... il negozio sarebbe stato chiuso domani.
“Maledizione.” Nick imprecò, reprimendo l’impulso di prendere a calci la porta.
L’appuntamento doveva essere stato riprogrammato. Il vecchio detto “Chi dorme non piglia pesci” tornò a perseguitarlo. Dimenticò completamente la propria paranoia per i vampiri e tornò nel vicolo, dove si trovava la porta laterale del negozio. Estraendo la pistola, controllò la porta e la trovò chiusa a chiave.
“Grandioso.” sussurrò e s’inginocchiò davanti la porta. “Una serata piena di sorprese.” borbottò. “Che ti aspettavi? Che lei ti chiamasse e ti avvisasse che stava andando a un appuntamento? Idiota, non sei il suo fidanzato né altro. Solo perché non le hai chiesto di uscire non significa che gli altri non lo faranno.” disse a se stesso.
Nick fissò la serratura come se fosse colpa sua. Aveva già notato che il sistema di allarme del negozio era solo per finta, da quando il vecchio era morto. O Gypsy non aveva pagato la bolletta o lo aveva spento pensando di non averne bisogno.
Sogghignò, i catenacci potevano bastare a tenere lontani i novellini ma quella era una città... e lui era un esperto. La ragazza aveva innegabilmente bisogno di qualcuno che la proteggesse.
Estraendo un piccolo oggetto simile a un portafogli, lo aprì e tirò fuori due strumenti che sembravano piccoli punteruoli. Inserendoli entrambi nella serratura della porta, la aprì. Quando il lucchetto scattò, lui sorrise e mise subito via gli attrezzi.
Guardandosi attorno per assicurarsi di essere solo, sgattaiolò all’interno e sprangò la porta dietro di sé. Quando Gypsy sarebbe tornata a casa, avrebbe dovuto dirle qualcosa a proposito del suo sistema di “sicurezza”. Magari si sarebbe anche offerto come aiutante... gratis, naturalmente.
Nick rimase immobile per un momento, lasciando che la sua visione notturna entrasse in azione prima di attraversare il magazzino e andare nella stanza principale.
Il negozio era bellissimo di notte, le luci dei lampioni riflettevano su tutti i cristalli sparsi per la stanza. Le bottiglie di pozioni e profumi riflettevano colori diversi e il luccichio delle brillanti armi argentate adornava le pareti. Era calmante e ipnotico per i suoi sensi felini.
Facendo attenzione a non spostare nulla, si mosse nel negozio con una missione... trovare tutto quello che poteva riguardo il luogo in cui era andata Gypsy e chi doveva incontrare. Se aveva un rivale, voleva un volto e un nome.
“Geloso? Io? Nooo.”. Nick sogghignò per la sua stessa battuta. Non era mai stato davvero geloso prima d’ora ed esserlo adesso lo incuriosiva da morire.
Dopo aver letto tutti i documenti accanto al bancone, concluse che stava cercando nel posto sbagliato. Tornando indietro da dov’era venuto, passò nel deposito finché non giunse ad una serie di gradini che scendevano nel seminterrato. Era da un po’ che voleva sapere cosa ci fosse nascosto lì e adesso, a quanto pare, aveva la possibilità di scoprirlo.
Il suo sorriso svanì e i suoi occhi si socchiusero. Il fondo delle scale era sbarrato da quella che sembrava una porta a volta in stile antico, che era stata ricavata nella parete. Alzò un sopracciglio, rendendosi conto che il negozio doveva essere stato costruito su un rifugio antiaereo. Come se la cosa non fosse già evidente. La grande ruota sulla porta di metallo gli fece capire che si trattava di un lucchetto a combinazione.
“Fantastico.” si lamentò “Questo posto è sotto chiave più di Envy con Devon.”.
Strofinandosi le mani, si avvicinò e fece girare la ruota. Poi, premendo l’orecchio contro la porta, si concentrò, lasciando che i suoi sensi felini rilevassero anche il minimo clic. Cominciò a muovere la ruota lentamente e metodicamente finché, alla fine, udì l’ultimo clic e la leva rumoreggiò mentre si sganciava.
“Fatto.” sussurrò, e aprì la spessa porta d’acciaio. Sentì l’eccitazione esplodere in lui quando si rese conto che stava per vedere il luogo segreto di Gypsy.
La prima cosa che notò fu che le luci erano accese... luci non normali. Sparsi qua e là c’erano diversi vasi di cristallo con enormi candele che, probabilmente, potevano durare per una settimana se fossero state lasciate accese. Conferivano un’atmosfera mistica alla stanza, illuminando molti degli stessi cristalli venduti al piano di sopra. A quanto pare, probabilmente lei sceglieva i suoi preferiti da ogni carico e li teneva per sé.
Facendo scorrere le dita su un mago di cristallo e poi su un drago di cristallo nero, Nick accennò ad un sorriso realizzando cosa avrebbe potuto regalarle per Natale. La sua Gypsy aveva la passione per i cristalli... era una cosa fantastica da collezionare. Era un’ambientazione rinascimentale adatta a lei.
L’arredamento era ben utilizzato e in modo confortevole. Nick era sicuro che doveva essere costato una fortuna, originariamente. Ora la tappezzeria color viola scuro, quasi nero, stava iniziando a mostrare segni di usura e lui sorrise sfiorando un piccolo strappo che era stato ricucito con del filo nero.
I suoi occhi s’illuminarono vedendo l’esposizione di armi medievali sul muro. Lei non sembrava il tipo che sapesse come usarle se non per arredamento, ma gli andava bene così. Non gli erano mai piaciute le ragazze che facevano le dure... gli rendevano difficile fare la parte dell’eroe.
Si avvicinò alla scrivania con il computer e spostò con cautela i pochi oggetti, cercando di trovare qualche indizio. Accendendo il computer, imprecò sottovoce quando vide che era protetto da password.
“Maledizione.” borbottò e fece per voltarsi, quando vide qualcosa ancora sul vassoio della stampante. Prendendo il foglio, i suoi occhi s’illuminarono quando vide che si trattava di un volo modificato... per New York. Lei aveva annullato un volo e ne aveva prenotato un altro.
“Quindi è partita un giorno prima del previsto.” disse Nick, e per un attimo pensò di saltare sul primo aereo per New York, poi cambiò idea. Non sapeva nemmeno dove sarebbe andata una volta arrivata lì.
Rimise il foglio dove l’aveva trovato e si appoggiò al bracciolo del divano. Lo infastidiva ancora il fatto che quei vampiri avessero preso di mira il negozio e si chiese se sarebbe dovuto rimanere fino al suo ritorno. Ci pensò, cercando di trovare un buon motivo per restare.
Il negozio era abbastanza