Legami Di Sangue. Amy Blankenship
sembrato strano ed era andato a parlare con un paio di suoi compagni, al ritorno il suo colorito era notevolmente pallido.
âChe succede?â gli chiese Zachary.
âHanno detto che dobbiamo vedere di persona...è brutto come quello che hai descritto tu sullâautobus lâaltro giorno.â
Mentre i quattro si avvicinavano, Trevor dovette respirare con la bocca per evitare che il tanfo lo facesse vomitare. La cosa peggiore era che poteva sentire lâodore acre ed era altrettanto cattivo. Zach gli diede una mascherina chirurgica estraendola dalla tasca della giacca...ne teneva sempre alcune a portata di mano per situazioni del genere. Quando videro il corpo, persino Zachary dovette voltarsi e fare dei respiri profondi.
Il corpo era stato letteralmente sventrato e tutto quello che era al suo interno adesso era fuori. La cosa peggiore era che tutti avevano notato che era stato divorato, poiché mancavano interi pezzi. Lunghi segni di artigli ricoprivano quel poâ di carne rimasta e le ossa erano in vista, alcune delle quali rotte e sporgenti.
Le cavità oculari furono la parte più brutta quando essi alzarono lo sguardo...gli occhi erano stati cavati. Parte del cuoio capelluto era stato strappato e il cranio era coperto di materia cerebrale che fuoriusciva ancora dal buco lentamente. La bocca era aperta e la lingua anchâessa divorata.
Erano stati asportati grandi pezzi di carne da tutto il corpo e lo stomaco era sventrato. Angelica voltò le spalle alla scena e si coprì la bocca con una mano per evitare la nausea...non servì a molto.
âPovero disgraziato.â sussurrò Zachary e si inginocchiò accanto al ragazzo. Questâultima settimana era stata piena di attività demoniache e la situazione non sembrava migliorare. âQual è la versione ufficiale?â
âLa polizia dice che è stato un attacco animale.â rispose Chad.
Angelica scosse la testa âNon è stato un animale.â stridette lei, e si diresse verso la macchina. âà stata la tomba.â
Zachary si destò dai ricordi e guardò Angelica, distogliendo lo sguardo dalla mappa. âCosa intendevi quando hai detto che era stata âla tombaâ?â
Angelica aggrottò la fronte. âà tutto quello che sono riuscita a sentire dal corpo. Le ferite erano quasi troppo vecchie già solo per percepire quello. Non so come altro descriverlo se non dicendo che è stata âla tombaâ ad ucciderlo.â
Zachary si allontanò dalla mappa e andò al suo portatile poggiato sul tavolino. Collegandosi con il PIT, inviò un messaggio a Storm riportandogli gli ultimi eventi...la sua risposta fu immediata.
âSembra che Storm stia per sguinzagliare i pezzi grossi del PIT.â Zachary informò gli altri e si interruppe prima di guardare i suoi compagni di squadra. âHa portato dentro il leggendario Ren...è già qui.â
Trevor tremò visibilmente sentendo quel nome. Ren era sempre stato il fantasma del gruppo... ...più una leggenda che una persona reale, visto che Storm era lâunico ad averlo incontrato. Una volta aveva chiesto a Storm chi fosse il membro più potente del PIT e lui non aveva esitato a rispondere. Ma se Storm stava inviando il suo vice, allora significava che stava inviando un esercito insieme a lui.
Zachary e Trevor sapevano entrambi cosa significasse...la guerra era alle porte.
Capitolo 3
Durante la sua adolescenza, Ren aveva lâabitudine di accedere alla banca dati del Paranormal Investigation Team per poter seguire gli eventi in corso. Era anche abbastanza intelligente da distruggere il computer che aveva usato in modo da non essere rintracciato. Era elettrizzante sfidare i firewall installati su una divisione del governo che presumibilmente non esisteva.
La squadra di investigazioni sul paranormale, altrimenti conosciuta come PIT, sapeva che Ren seguiva i loro casi e si appropriava delle loro informazioni crittografate, ma finora non lo avevano mai preso e non avevano mai trovato un firewall abbastanza forte da escluderlo dal loro sistema privato. Non solo rubava i loro dati, ma Ren lasciava anche dati dietro le sue indagini paranormali.
Dopo diversi anni, il capo del PIT aveva iniziato a lasciare messaggi a Ren dietro i firewall più potenti e più crittografati che Ren avesse mai visto. Fu dietro quei firewall che Ren aderì in segreto allâelusivo gruppo del PIT, ma solo alle proprie condizioni...cioè lavorare da solo.
Chiunque fosse dietro quel firewall non solo sapeva il suo nome, ma anche altre cose su di lui che nessuno sapeva...come il fatto che non era del tutto umano. Fu solo dopo che lui catturò un demone di livello sette, che aveva originato un culto cannibale in Congo, e dopo che ci furono diversi feriti gravi, che lâuomo a capo del PIT lo aveva incontrato.
Ren era nel bel mezzo di una lotta con il demone e quasi sullâorlo della sconfitta quando una mano gli afferrò la spalla...dopodiché si ritrovò su una piccola isola privata in mezzo allâoceano. Ren si girò per guardare lâuomo che si nascondeva dietro i firewall crittografati...Storm.
Scosse la testa ricordando quei momenti. Storm sembrava il cantante di un gruppo rock degli anni â80, anziché la mente dietro il gruppo di persone più segreto al mondo.
Storm sorrise e tolse la mano che gli teneva ancora sulla spalla. âVuoi ritirarti dal PIT con la scorciatoia più scomoda? Perché non resti per un poâ? Mi dispiacerebbe perdere il mio migliore amico prima ancora di avere la possibilità di diventarlo.â
âCosa?â Ren sussultò, portandosi una mano nel punto in cui il demone aveva tentato di strappargli il cuore.
âMi dispiace.â Storm sospirò e allungò di nuovo una mano. Improvvisamente si trovarono nella struttura per metà sotterranea e per metà subacquea che era nascosta sotto lâisola. âNon câè nessuno con poteri di guarigione, ma posso sempre portarti da qualcuno che ce lâha, se vuoi.â
âNo.â annuì Ren. âSe mi dai ago e filo, penso di poter risolvere da qualche parte in pochi minuti.â Si appoggiò ad un mobile cercando di restare fuori dalla portata di Storm. âE se mi tocchi di nuovo non avrai più la mano.â
Storm rise e aprì uno degli armadietti superiori, poi fece un cenno con la mano verso tutte le forniture mediche. Il suo sorriso scomparve quando Ren si sbottonò la camicia e Storm vide le profonde ferite che il demone gli aveva procurato. Ancora pochi secondi e Ren sarebbe morto.
âSecondo me, visto che hai un debole per i demoni, potresti imparare un poâ su di loro prima di sfidarne un altro in una lotta.â Storm distolse lo sguardo dai segni di artigli, sapeva già come sarebbero state le cicatrici. Conosceva Ren da molto tempo...quellâamicizia non era ancora nata.
Ren si avvicinò allâarmadietto aperto e afferrò quello che sembrava un kit di sutura sterilizzato, poi si spostò verso lo specchio sulla parete. âSe incontri un demone, li hai incontrati tutti...no?â Non poteva trattenere il sarcasmo nella propria voce mentre cercava di bloccare mentalmente il dolore... ...non funzionò.
âSbagliato.â lo corresse Storm. âTu sai solo quello che io ho fatto caricare nel database.â Storm si sedette sul lettino medico al centro della stanza.
Ren guardò lâuomo dietro di lui attraverso lo specchio. Le cose nascoste in quel database erano sufficienti a gettare nello scompiglio il mondo intero...già avere il database era di per sé un pericolo. Era difficile credere che ci fosse dellâaltro...ma dâaltra parte, sapeva alcune cose che non erano nemmeno nel database.
âTi ascolto.â E lo ascoltò...per settimane.
Storm faceva bene a tenere fuori dagli archivi le informazioni che condivise con lui, per le stesse ragioni per cui il Vaticano tiene la propria roba in archivi