Moon Dance. Amy Blankenship

Moon Dance - Amy Blankenship


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      Chad gli diede una pacca d’incoraggiamento sulla spalla mentre lo conduceva al bar, e si appoggiò al bancone “Non prendertela. Penso che adesso Envy abbia solo una cosa in mente, e ha a che fare con la vendetta.”.

      Diede un’occhiata alla ragazza dietro al bancone e, per un momento, dimenticò che Jason fosse lì. Era stupenda con la sua abbronzatura e i lunghi capelli neri che le ondeggiavano sulle spalle, scendendo fino alle anche. I suoi occhi erano azzurri, contornati da un cerchio nero scuro.

      Era completamente incantato dalle sue labbra carnose quando le disse “Una soda, per favore.”.

      â€œNon bevi, stasera?” chiese Jason, e si sforzò di non lanciare un’occhiataccia al suo amico quando Chad gli rispose continuando a guardare Kat. Perché a tutte le ragazze piacevano i poliziotti?

      â€œNo, ho la sensazione che farei meglio a restare sobrio, per ora. Non mi piace Trevor, così ho dato a Envy il mio taser.” Chad distolse gli occhi dalla ragazza per rivolgere un ampio sorriso a Jason. “E sono venuto con l’auto di servizio.” sapeva che Jason avrebbe letto tra le righe.

      Jason si scostò dal bancone, lasciando perdere il fatto che il suo amico piaceva a tutte le ragazze. “Oh cavolo, allora non me lo posso perdere!” Tornò verso la balaustra mentre la risata di Chad echeggiava dietro di lui.

      â€œBene, e stasera ho fatto felici due persone.” Chad fece l’occhiolino a Kat, sapendo che lo stava ascoltando, poi pagò il conto. Era meglio andare a vedere cosa stava combinando Envy.

      Kat fece un cenno con la testa quando Chad le porse un biglietto da venti e le disse di tenere il resto, prima di alzarsi per raggiungere Jason. Kat pensò che quei due fossero un pericolo per gli ormoni di una ragazza. Jason aveva lunghi capelli castano chiaro, e il viso e il corpo di un modello di Bay Watch.

      Quella sera aveva visto tantissime ragazze cercare di attirare la sua attenzione, ma lui non sembrava notarle ed era perso nei suoi pensieri... finché non aveva iniziato a parlarle dei suoi migliori amici: Chad, e la ragazza verso cui entrambi erano così protettivi.

      Le mancava sentirsi protetta da qualcuno oltre ai suoi fratelli. Sbatté le palpebre cercando di scacciare il volto di Quinn dalla sua mente e si concentrò sul problema attuale.

      Fu la frase sul taser a scacciare via il pensiero di Quinn. Kat decise di avvertire i suoi fratelli dello spettacolo che stava per iniziare. Ultimamente avevano avuto già abbastanza problemi con la serie di omicidi nei dintorni del club, l’ultima cosa di cui avevano bisogno era altra cattiva pubblicità.

      Chad si sporse dalla balaustra per cercare Envy. Grazie al cielo i ballerini nella gabbia erano ancora lì, con l’aiuto del loro riflettore sarebbe stato più facile individuarla. Sentendo un flebile lamento di Jason, seguì il suo sguardo fin quando non vide sua sorella ballare in mezzo a parecchi ragazzi, accanto al riflettore della gabbia. Chad si accigliò stringendo gli occhi e chiedendosi che diavolo avesse intenzione di fare.

      â€œBeh, almeno la sua attenzione è su Trevor. A proposito, grazie per averla chiamata.” disse Chad con voce seria. “Mi aspettavo un qualcosa del genere da lui.”.

      Jason scrollò le spalle “Non l’ho fatto per me, ma per lei. Merita una persona migliore di Trevor.”. Accennò un sorriso mentre la guardava, sapendo che lei adesso era single. Tuttavia, vederla in mezzo a tutti quei ragazzi velò il suo lieve sorriso con un pizzico di tristezza.

      Capitolo 2

      Envy sentì il calore avvolgerla come una seconda pelle mentre scendeva i gradini. Cercò di rilassare i suoi muscoli tesi e andò in pista. Mentre camminava verso Trevor le sembrava di trovarsi in un’orgia, sentendo mani che le toccavano la pelle nuda e corpi sconosciuti che si strofinavano contro il suo.

      La pista da ballo era più buia rispetto a quelle degli altri locali in cui era stata o in cui aveva lavorato, e ne apprezzò la privacy. Non c’erano molte coppie solitarie ma, piuttosto, un gruppo confuso di corpi caldi. Sentendo il cambiamento dell’atmosfera, alzò lentamente le mani e iniziò a sfiorare quei corpi nell’oscurità. La scossa di adrenalina che ne seguì la attraversò al ritmo della musica sensuale.

      Pur non vedendo l’ora di affrontare Trevor, si fermò un momento per chiudere gli occhi e seguire la musica, che poteva essere descritta soltanto come il suono della lussuria.

      Mentre sentiva le carezze leggere diventare sempre più audaci, Envy aprì gli occhi e si trovò davanti a parecchi maschi a petto scoperto, alcuni con camicie sbottonate e altri con magliette aderenti altrettanto seducenti. Non osò guardare i loro volti per timore di stabilire un contatto visivo.

      Sentendosi un po’ su di giri, cominciò ad arretrare e non si preoccupò quando gli uomini la seguirono. Sentendo il ferro freddo della gabbia contro la sua schiena, guardò lentamente verso la piccola piattaforma. I suoi occhi incrociarono quelli dell’uomo nella gabbia mentre lui faceva inginocchiare la sua partner in una posizione di sottomissione.

      L’intera stanza sembrò scomparire quando i loro sguardi s’incontrarono. Il modo in cui la stava fissando fece sentire Envy come se ci fosse lei al posto dell’altra ragazza. Lui aveva occhi blu di ghiaccio con un contorno nero attorno all’iride. Envy pensò che non aveva mai visto degli occhi così intensi e impressionanti, avrebbe potuto fissarli per ore e desiderare di farlo ancora, e questo la spaventò.

      Envy ebbe l’impressione che lui la stesse immaginando nuda. Il modo in cui i suoi occhi la osservavano, soffermandosi in certi punti, la fece sentire come se le sue mani la stessero toccando proprio in quelle parti. Il desiderio di lanciarsi contro le sbarre della gabbia ed implorarlo di prenderla subito e con violenza era quasi troppo per resistergli.

      Sforzandosi di distogliere lo sguardo da quegli occhi possessivi, Envy cercò di ricordarsi che poteva andarsene quando voleva.

      Trevor non si stava divertendo, sebbene cercasse di seguire il ritmo e mescolarsi il più possibile con la folla. Le belle ragazze e la musica non erano i veri motivi per cui era lì, continuava a fissare il tipo nella gabbia perché era lui il suo vero obiettivo.

      Il suo nome era Devon Santos ed era l’ultima persona ad essere stata vista con Kelly Foster, la ventenne trovata morta la settimana prima, in un vicolo lì vicino. Era stata nella stessa gabbia con Devon l’ultima notte in cui era viva.

      Fino a quel momento Trevor aveva scoperto che la vittima aveva appena smesso di lavorare presso un club lungo la strada, il Night Light. Aveva lavorato al Moon Dance per una sola notte... quella in cui era morta. Quello non era l’unico caso che Trevor stava seguendo, bensì uno dei primi. Chiunque avesse gettato lì il suo corpo lo aveva lasciato lì come se fosse un regalo per i puma e i giaguari.

      Devon era proprietario di quel club insieme ai suoi due fratelli, Nick e Warren, e alla loro unica sorella, Kat. Girava voce che tra i due club fosse in corso una faida silenziosa e che le due famiglie fossero ai ferri corti da quando i loro padri erano scomparsi una decina di anni prima.

      Trevor strinse gli occhi, sapendo il vero motivo dell’ostilità tra i due club... non erano locali normali, appartenevano ed erano gestiti da mutanti. Il club in cui lavorava Kelly era gestito da puma mannari, poi lei si era licenziata ed era andata a lavorare per i giaguari mannari, per poi essere ritrovata senza vita il giorno successivo. Era troppo per fare finta di niente.

       Se gli umani avessero saputo che i mutanti vivevano tra loro, ci sarebbe stato il panico... ma essi facevano parte della società da molto tempo senza che il segreto fosse trapelato. Finché avessero rispettato le leggi della razza umana, non c’era bisogno di scatenare il panico generale rivelandone l’esistenza. Se ciò fosse accaduto, la mente umana sarebbe ritornata ai tempi bui.

      Il piano della squadra segreta per il paranormale della CIA era


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