Yellow Peril: Quel Brutto Muso Giallo. Patrizia Barrera

Yellow Peril: Quel Brutto Muso Giallo - Patrizia Barrera


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nel 1888. Opera magna di William LeBaron Jenney inaugurò la moda degli edifici altissimi, simbolo della potenza Americana.

      

      

      Comunque sia i tre infausti eventi crearono quel substrato favorevole alla tragedia del 24 ottobre 1871, alla quale partecipò attivamente più della metà della città già rosa dai propri malumori nei confronti degli immigrati Cinesi, presentati ormai all’ opinione pubblica come crumiri.

      Quella notte, al di là delle dichiarazioni dei protagonisti come Bilderraine che ritrattarono e modificarono le loro versioni più e più volte, le cose andarono così.

      Bilderraine, armato fino ai denti e insieme ad un drappello di altri sorveglianti ( badate bene NON POLIZIOTTI ma semplici cittadini autorizzati a mantenere l’ordine dallo sceriffo locale) si intrufolò nel vicolo di Negro Alley in direzione della casa e del negozio di Yuen. Alcune fonti citano la presenza dello stesso Hing con loro, probabilmente come guida. L’intenzione chiara di Bilderraine era infatti quella di trafugare l’oro nascosto in un tronco, di cui tutti erano venuti a conoscenza solo la mattina. Il drappello si trovò davanti le guardie del corpo di Yuen, che come sappiamo era un mafioso; i guerrieri Tong cominciarono quindi a sparare per difesa e, come da regole già definite tra la stessa mafia e la polizia locale, senza mai uscire dal vicolo. Le rese dei conti private, infatti, erano all’ ordine del giorno e per questo regolamentate: il senso della cosa era “ sparatevi pure addosso ma fatelo a casa vostra ” e in Negro Alley QUOTIDIANAMENTE le cose andavano così. Vigeva inoltre una sorta di coprifuoco per tutti gli abitanti di Chinatown, che comunque preferivano starsene ben chiusi in casa dopo le 20,00. Rimanevano aperte solo le botteghe del vizio, e anche lì si accedeva in base ad altre regolamentazioni atte a preservare l’incolumità degli avventori.

      I Cinesi, per loro pace e perchè non erano stupidi, difficilmente trasgredivano queste regole che consentivano a tutti una pacifica , seppur difficile, convivenza. Non a caso l’intrusione dei sorveglianti fu organizzata intorno alle 20.30 anche se al processo inizialmente si parlò delle 18.00 e perfino delle 16.00…. per ovvie ragioni. Tuttavia la verità sull’ orario venne fuori quasi subito, anche grazie alla testimonianza diretta di un cronista e avvocato di Los Angeles, tale Horace Bell, che tuttavia non fu ammessa agli atti. Bell scrisse vari articoli sulla questione, sempre rigettati dagli storici come

      ” non attendibili “. dati i suoi trascorsi non certo edificanti. Tuttavia Bell continuò a sostenere la sua versione, descrivendo con sostanziosi particolari la collusione tra il capo della Polizia Baker e la Mafia Cinese, oltre all’ asservimento stesso delle Autorità Locali ad una politica decisamente marcia. Solo la documentazione tirata fuori 140 anni dopo suffraga finalmente la sua testimonianza.

       Horace bell, 1880

       Horace Bell nel 1880. Si tratta di una personalità davvero interessante: vi invito a leggere la sua storia sul web.

      

      

      Bilderraine fu quindi colpito alla spalla e cadde in ginocchio soffiando nel suo fischietto per chiedere rinforzi; nel frattempo il gruppo, vista la mala parata, aveva fatto marcia indietro. Neanche per uomini addestrati era consigliabile trovarsi faccia a faccia con dei guerrieri Tong, soprattutto a casa loro.

      Tuttavia Bilderraine affermò che Thompson, eroicamente, impugnata la pistola e alla stregua del

      ” giustiziere della notte ” sembra abbia detto ” Vado io !” mentre dall’ angolo dell’edificio Coronel il poliziotto Celsis gli stava gridando ” Attento, sono armati!” Sprezzante del pericolo Thompson si infilò DA SOLO nel vicolo buio, aprì la porta dell’abitazione da cui provenivano gli spari e qui si beccò una bella pallottola al petto, che lo condusse alla morte circa due ore dopo. A questo punto i poliziotti Celis e Kerren, facendosi largo tra i proiettili, tirano fuori dal vicolo il corpo esanime di Thompson e lo portano in strada al fine di prestargli le pietose cure. La notizia del ferimento e della successiva morte dell’uomo sembra poi abbia inasprito la folla che quindi dette il via al massacro. Il resto è storia. Questa fu la versione ufficiale portata al processo, e l’UNICA alla quale i Giudici dettero credito , benchè molte testimonianze di cittadini rispettabili l’abbiano sconfessata più volte.

      E’ evidente che si tratta di un resoconto di comodo, che giustifica in pieno l’operato dei poliziotti e scagiona la furia omicida della folla, permettendo l’archiviazione dell’increscioso fatto come “ una pazzia collettiva dovuta al grave periodo di crisi economica e alla concorrenza sleale dei Cinesi “.

      Ma è altrettanto facile dimostrare che le cose andarono molto diversamente.

      Innanzitutto le testimonianze; protagonista assoluto ed eroe pubblico fu Bilderraine, che in sede di processo affermò di ” avere visto chiaramente Thompson aprire la porta e stramazzare al suolo col proiettile in petto”. Nulla di più falso: da sua stessa dichiarazione, poi modificata, Bilderraine si trovava all’ imboccatura del vicolo quando chiamò i soccorsi, mentre l’abitazione di Yuen da cui partirono i colpi era proprio dentro Negro Aley, in una zona non visibile dal vicolo. Inoltre, a meno che Bilderraine non fosse dotato di vista ad infrarossi, non era materialmente possibile vedere alcunchè in Negro Alley visto che la zona… non era illuminata. Anche per questo la Polizia si guardava molto bene da intervenire in caso di sparatorie e quando lo faceva andava lì attrezzata di lumi.

      Ciò che suona decisamente strano è l’intervento di Celis e Deck, a cui era stato ordinato di non muoversi dal Coronel. Si dirà che hanno trasgredito l’ordine per salvare l’amico ma anche così non quadra: in genere le guardie colpite venivano abbandonate per terra, soprattutto se nella zona si sparava. Inoltre non dimentichiamo che Thompson NON ERA un poliziotto bensì un sorvegliante, per di più un pezzo di farabutto, e normalmente non correva buon sangue tra le forze dell’ordine e i cittadini improvvisati sorveglianti. In genere la Polizia ci teneva a mantenere una certa distanza tra loro, e con sommo disprezzo: è impensabile quindi che i due abbiano violato un ordine rischiando le proprie vite per salvare un tale che probabilmente gli stava pure sui cosiddetti, per portarlo in strada a vederlo morire. E’ presumibile invece che i due abbiano assassinato Thompson oppure che lo abbiano spinto direttamente in bocca ai mafiosi, sparando essi stessi per primi per stimolare il fuoco diretto senza coprirgli le spalle. Alcune testimonianze citano anche un terzo poliziotto, di nome Richard Kerren, che sembra fosse appostato nel vicolo davanti alla bottega di Yuen. In seguito, quando il processo fu archiviato, molti testimoni oculari ricordarono di averlo visto schizzare fuori dal vicolo subito dopo i primi spari gridando ” Hanno ammazzato Thompson ! ” Pochi istanti dopo ecco apparire Celis e Deck con al collo l’uomo gravemente ferito; i due quindi erano DENTRO Negro Alley e non sono accorsi DOPO, richiamati dagli spari, come invece testimoniarono. Non dimentichiamo infine che proprio in zona erano presenti anche i due poliziotti eroici Harris e Gard, che avevano proprio il compito di piantonare l’edificio. Com’ è possibile che in cinque non siano stati capaci di difendere Thompson, che fu sparato per due volte in pieno petto e a distanza ravvicinata?

      Tutto fa pensare dunque che l’omicidio di Thompson fu un evento pretestuoso atto a giustificare un massacro previsto ed organizzato, che coinvolse sicuramente anche una folla di balordi ma che agì sotto gli occhi consapevoli della Polizia e di molti notabili del Paese, che anzi quella notte si trovavano tra le sue stesse fila e che in un modo o nell’ altro nutrivano vecchi rancori nei confronti dei commercianti Cinesi. Moltissimi imprenditori furono accusati dal Coroner di aver preso parte ATTIVAMENTE al massacro e fra questi uomini di spicco come il consigliere comunale

      George Fall, che fu visto chiaramente spaccare in testa a due Cinesi prima una lastra di legno e poi una mazza di ferro. La folla inferocita era formata per lo più da onesti padri di famiglia che esercitavano i mestieri più disparati e più in competizione coi Cinesi come


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