Corsa Contro la Follia . Блейк Пирс

Corsa Contro la Follia  - Блейк Пирс


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“E non si tratta di un caso da FBI. I miei poliziotti ce l’hanno sotto controllo.”

      Riley stava iniziando a capire. Ricordò le parole di Meredith sul fatto che le autorità locali non stessero concludendo nulla. E ora ne comprendeva il motivo. Nessuno era sulla stessa lunghezza d’onda, e non c’era accordo su nulla.

      Il Capo della Polizia McCade non accettava che l’FBI fosse stata coinvolta in quello che considerava un caso di omicidio di interesse locale. E Sanderson era furioso, perché l’FBI aveva inviato Bill e Riley da Quantico per raddrizzare tutti.

      La tempesta perfetta, pensò Riley.

      Sanderson si rivolse al capo dell’Ufficio del Coroner e disse: “Dottoressa Shankar, forse desidera sintetizzare ciò che sappiamo attualmente.”

      Apparentemente imperturbabile, la Dottoressa Shankar cliccò su un telecomando, per far apparire un’immagine sullo schermo sulla parete. Si trattava della foto di una patente di guida, che ritraeva una donna dall’aspetto piuttosto ordinario con capelli lisci di un castano sbiadito.

      La Shankar disse: “Un mese e mezzo fa, una donna di nome Margaret Jewell è morta in casa propria nel sonno, a causa di quello che è apparso come un infarto. Il giorno prima, si era lamentata di dolori alle giunture, ma, secondo il marito, la cosa non era insolita. Soffriva di fibromialgia.”

      La Shankar cliccò di nuovo sul telecomando, e portò sullo schermo un’altra foto di una patente. Mostrava un uomo di mezz’età con un volto gentile ma malinconico.

      Disse: “Un paio di giorni fa, Cody Woods è stato ricoverato al South Hill Hospital, lamentando dolori al petto. E anche di dolori alle giunture, ma ancora una volta, non era un fatto sorprendente. Soffriva di artrite, e aveva subito un’operazione di sostituzione del ginocchio una settimana prima. Nel giro di poche ore dal ricovero in ospedale, anche lui è morto, a causa di quello che appare come un infarto.”

      “Morti totalmente disconnesse” McCade mormorò.

      “Perciò ora lei mi sta dicendo che nessuna di queste morti è stata un omicidio?” Sanderson chiese.

      “Margaret Jewell, probabilmente” McCade disse. “Cody Woods, certamente no. Ci sta solo distraendo. Stiamo confondendo le acque. Se lasciasse a me e ai miei ragazzi il caso, lo risolveremmo in men che non si dica.”

      “Avete avuto un mese e mezzo a disposizione per il caso Jewell” Sanderson esclamò.

      La Dottoressa Shankar sorrise piuttosto misteriosamente, mentre Sanderson continuava a battibeccare. Poi, cliccò di nuovo sul telecomando. Apparvero altre due foto.

      Nella stanza cadde il silenzio, e Riley fu colta da un sobbalzo di sorpresa.

      I soggetti in entrambe le foto sembravano uomini mediorientali. Riley non riconobbe uno di loro. Ma fu certa di riconoscere l’altro.

      Era Saddam Hussein.

      CAPITOLO OTTO

      Riley fissò l’immagine che appariva sullo schermo. Dove voleva arrivare il capo dell’Ufficio del Coroner con una foto di Saddam Hussein? Il deposto leader dell’Iraq era stato giustiziato nel 2006, per aver commesso dei crimini contro l’umanità. Qual era il suo collegamento con un possibile serial killer a Seattle?

      Dopo aver lasciato che tutti si abituassero all’effetto di quelle foto, la Dottoressa Shankar parlò di nuovo.

      “Sono sicura che tutti riconosciamo l’uomo sulla sinistra. Quello sulla destra era Majidi Jehad, uno shiita oppositore al regime di Saddam. Nel maggio 1980, Jehad ottenne il permesso di andare a Londra. Quando si fermò ad una stazione di polizia di Baghdad a ritirare il passaporto, gli fu offerto un bicchiere di succo d’arancia. Lasciò l’Iraq, apparentemente sano e salvo. Morì subito dopo essere arrivato a Londra.”

      La Dottoressa Shankar mostrò molte altre foto di volti mediorientali.

      “Tutti questi uomini hanno incontrato un destino simile. Saddam liquidò centinaia di oppositori più o meno allo stesso modo. Quando alcuni di essi furono rilasciati dal carcere, venne loro offerto da bere per brindare alla loro libertà. Nessuno di loro è vissuto molto a lungo.”

      Il Capo McCade annuì, comprendendo.

      “Avvelenamento da tallio” disse.

      “Giusto” la Dottoressa Shankar confermò. “Il tallio è l’elemento chimico che può essere trasformato in una polvere incolore, inodore e insapore. Era il veleno scelto da Saddam Hussein. Ma non è stato certo lui ad avere l’idea di usarlo per assassinare i suoi nemici. A volte, viene chiamato il ‘veleno dell’avvelenatore’, perché agisce lentamente e produce i sintomi che possono risultare in errate cause di morte.”

      Cliccò di nuovo sul telecomando, e apparvero altri volti, tra cui quello del dittatore cubano Fidel Castro.

      La donna disse: “Nel 1960, i servizi segreti francesi usarono il tallio per uccidere il leader ribelle del Camerun, Félix-Roland Moumié. Era ben noto che la CIA avesse provato ad usare quella sostanza in uno dei suoi vari tentativi falliti di assassinare Fidel Castro. Il piano consisteva nel mettere la polvere di tallio nelle scarpe di Castro. Se la CIA avesse avuto successo con quel sistema, la morte di Castro sarebbe stata tanto umiliante quanto dolorosa. Quella barba emblematica sarebbe caduta prima che morisse.”

      Cliccò di nuovo sul telecomando, e apparvero di nuovi i volti di Margaret Jewell e Cody Woods.

      “Vi sto dicendo tutto questo, così che possiate comprendere che stiamo avendo a che fare con un assassino molto sofisticato” la donna proseguì. “Ho scoperto tracce di tallio nei corpi di entrambi, Margaret Jewell e Cody Woods. Non ho dubbi: sono stati entrambi uccisi con il veleno dal medesimo killer.”

      La Dottoressa Shankar si guardò intorno, posando gli occhi su tutti i presenti nella stanza.

      “Qualcuno vuole commentare?” chiese.

      “Sì” disse il Capo McCade. “Ancora non credo che le morti siano collegate.”

      Riley fu colpita dal commento. Ma la Dottoressa Shankar non sembrava sorpresa.

      “Perché no, Capo McCade?” la donna domandò.

      “Cody Woods era un idraulico” McCade rispose. “Non potrebbe essere stato esposto al tallio, durante un intervento sul lavoro?”

      “E’ possibile” la Dottoressa Shankar replicò. “Gli idraulici devono stare attenti ad evitare molte sostanze pericolose, come l’amianto e i metalli pesanti, come l’arsenico e il tallio. Ma non credo che questo sia il caso di Cody Woods.”

      Riley si stava incuriosendo sempre di più.

      “Perché no?” chiese.

      La dottoressa cliccò di nuovo sul telecomando, e apparvero i rapporti tossicologici.

      “Questi omicidi sembrano essere stati causati da avvelenamento da tallio con un particolare” disse. “Nessuna vittima mostrava determinati classici sintomi, perdita di capelli, febbre, vomito, dolore addominale. Come ho detto prima, c’era dolore alle giunture, ma poco altro. La morte è avvenuta piuttosto all’improvviso, apparendo come un ordinario infarto. Non ci sono stati residui consistenti. Se il mio staff non fosse stato preparato, avrebbe rischiato di non accorgersi che fossero casi di avvelenamento da tallio.”

      Bill sembrava condividere l’interesse di Riley.

      “Perciò, abbiamo a che fare con un esperto di tallio?” lui chiese.

      “Qualcosa del genere” la dottoressa rispose. “Il mio staff sta ancora sbrogliando la composizione chimica del cocktail. Ma uno degli ingredienti è senz’altro ferrocianuro di potassio, una sostanza chimica a voi nota come Blu di Prussia. E’ strano, perché questo blu è il solo antidoto noto per l’avvelenamento da tallio.”

      I grossi baffi del Capo si stavano contraendo.

      “Questo


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