In Cerca di Vendetta. Блейк Пирс

In Cerca di Vendetta - Блейк Пирс


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un breve e semplice consenso per un controllo generale, di tipo computerizzato, che durò soltanto un paio di minuti, e a quel punto a Blaine fu consentito di acquistare la sua arma.

      “Che tipo di ammonizioni vuole?” l’uomo chiese, mentre cominciava a battere la vendita alla cassa.

      Riley disse: “Ci dia una scatola di Federal Premium Low Recoil.”

      Alcuni secondi dopo, Blaine era un frastornato proprietario di un’arma.

      Si limitò a guardare la sua spaventosa pistola, che giaceva sul bancone in una custodia in plastica aperta, coperta da una pellicola protettiva. Blaine ringraziò l’uomo, chiuse la teca e si voltò per andarsene.

      “Aspetti un attimo” il venditore disse allegramente. “Vuole provarla?”

      L’uomo accompagnò Riley e Blaine attraverso una porta, sul retro del negozio, che si aprì su uno spazio interno da tiro, incredibilmente ampio. Poi, li lasciò da soli. Blaine era contento che nessun altro fosse presente al momento.

      Riley indicò la lista di regole alla parete, e Blaine le lesse attentamente. Poi, scosse nervosamente la testa.

      “Riley, voglio dirti …”

      Riley sommessamente.

      “Lo so. Sei un po’ sopraffatto. Te ne parlerò.”

      Lo portò ad una delle cabine vuote e gli fece indossare protezione per orecchie ed occhi. Blaine aprì la custodia che conteneva la pistola, prestando attenzione a tenerla puntata verso il basso, ancora prima di impugnarla.

      “La carico?” chiese a Riley.

      “Non ancora. Faremo prima un po’ di pratica ad arma scarica.”

      L’uomo prese la pistola tra le sue mani, e Riley l’aiutò a trovare la posizione appropriata: entrambe le mani sul grilletto dell’arma, ma con le dita lontane dal cilindro, gomiti e ginocchia leggermente piegati, allungato leggermente in avanti. In pochi istanti, Blaine si trovò a puntare la pistola contro una figura vagamente umana su un bersaglio di carta, posto a circa ventidue metri di distanza.

      “Ci eserciteremo con la doppia azione, prima” Riley esclamò. “E’ quando non tiri giù il martello con ogni colpo, farai tutto il lavoro con il grilletto. Il che ti farà capire come funziona il grilletto. Abbassa il grilletto regolarmente, poi lascialo andare in modo altrettanto regolare.”

      Blaine praticò con l’arma scarica un po’ di volte. Poi, Riley gli mostrò come aprire il cilindro e riempirlo di proiettili.

      Blaine mantenne lo stesso atteggiamento di prima. Si preparò, sapendo che la pistola avrebbe avuto un forte rinculo, e mirò attentamente al bersaglio.

      Premette il grilletto e sparò.

      L’improvvisa rinculo lo sorprese, e la pistola sobbalzò nella sua mano. Abbassò dunque l’arma, e guardò verso il bersaglio. Non vide alcun foro al suo interno. Si chiese brevemente come qualcuno potesse sperare di usare un’arma che rimbalzava così bruscamente.

      “Occupiamoci del tuo respiro ora” Riley disse. “Inspira lentamente, mentre prendi la mira, poi respira lentamente, premendo il grilletto, così da sparare esattamente, quando hai completamente esalato. E’ allora che il tuo corpo sarà al massimo immobile.”

      Blaine sparò di nuovo. Fu sorpreso di quanto fosse più controllato.

      Guardò di nuovo davanti a sé, e vide che aveva almeno colpito il bersaglio di carta stavolta.

      Ma mentre si preparava a sparare ancora una volta, un ricordò gli passò per la mente: un flash del peggior momento della sua vita. Un giorno, mentre era ancora il vicino di casa di Riley, aveva sentito un terribile frastuono provenire proprio dalla porta accanto. Si era precipitato a casa di Riley e aveva trovato la porta parzialmente aperta.

      Un uomo aveva gettato la figlia di Riley sul pavimento, e la stava aggredendo.

      Blaine si era precipitato a spingere via l’aggressore. Ma quest’ultimo era troppo forte perché lui potesse sopraffarlo, e Blaine era stato brutalmente picchiato prima di perdere infine conoscenza.

      Era un brutto ricordo, e per un momento, fece riaffiorare in lui un senso di tremenda impotenza.

      Ma quella sensazione svanì improvvisamente, mentre sentiva il peso di una pistola tra le sue mani.

      Lui respirò e sparò, respirò e sparò, altre quattro volte finché il cilindro non divenne vuoto.

      Riley premette un pulsante, e riportò il bersaglio di carta nella cabina.

      “Non male per essere la tua prima volta” Riley esclamò.

      Infatti, Blaine si accorse che gli ultimi quattro colpi sparati erano almeno finiti all’interno della sagoma umana.

      Ma si rese conto che il cuore stava battendo forte, e che era sopraffatto da uno strano miscuglio di sensazioni.

      Una di queste era paura.

      Ma paura di che cosa?

      Potere, Blaine realizzò.

      Il senso di potere nelle sue mani era sconcertante, era qualcosa che non aveva mai provato prima.

      Si sentiva così bene, che la cosa lo spaventava davvero.

      Riley gli mostrò come aprire il cilindro ed estrarre i proiettili vuoti.

      “E’ sufficiente per oggi?” lei chiese.

      “Neanche per sogno” Blaine disse a perdifiato. “Voglio che m’insegni tutto ciò che c’è da sapere.”

      Riley lo guardò sorridente, mentre l’uomo ricaricava l’arma.

      Blaine la immaginò sorridergli, mentre lui mirava ad un nuovo bersaglio.

      Poi, sentì squillare il cellulare di Riley.

      CAPITOLO SETTE

      Quando il cellulare di Riley cominciò a squillare, gli ultimi colpi di Blaine le riecheggiavano ancora nelle orecchie. Con riluttanza, tirò fuori il telefono. Aveva sperato di avere una mattina da dedicare esclusivamente a Blaine ma, guardando lo schermo del cellulare, comprese che la sua speranza sarebbe rimasta vana: la chiamata era di Brent Meredith.

      Si era sorpresa, accorgendosi di quanto si stesse divertendo a insegnare a Blaine a sparare con la sua nuova pistola. Qualunque cosa Meredith volesse, Riley era sicura che stesse per interrompere la migliore giornata che stava vivendo da molto tempo.

      Ma non poteva ignorare la chiamata.

      Come al solito, Meredith andò dritto al punto.

      “Abbiamo un nuovo caso. Ci serve lei. Quanto le ci vuole per arrivare a Quantico?”

      Riley soffocò un sospiro. Con Bill in licenza, Riley aveva sperato di avere ancora tempo, in modo che il dolore causato dalla perdita di Lucy si riducesse.

      Non ho molta fortuna, lei pensò.

      Era indubbio che avrebbe dovuto a breve lasciare la città. Aveva tempo a sufficienza per correre a casa, salutare tutti e poi cambiarsi i vestiti?

      “Le va bene tra un’ora?” Riley chiese.

      “Cerchi di fare prima. Ci vediamo nel mio ufficio. E porti la valigia con sé.”

      Meredith terminò la telefonata, senza neanche attendere una risposta.

      Blaine era lì ad aspettarla. Si tolse la protezione ad occhi e orecchie e chiese: “Qualcosa che ha a che fare col lavoro?”

      Riley sospirò ad alta voce.

      “Sì, devo andare immediatamente a Quantico.”

      Blaine annuì senza lamentarsi, e scaricò l’arma.

      “Ti ci accompagno io” le disse.

      “No, devo passare a prendere la valigia. Ed è nella mia auto, a casa. Temo che dovrai riportarmi lì. E temo anche di dover andare un po’ di fretta.”

      “Nessun problema” Blaine rispose, riponendo cautamente la sua nuova pistola nella custodia.

      Riley


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