Pioggia Di Sangue. Amy Blankenship
il mento per nascondere il sorrisetto quando Lacey girò lentamente la testa per guardarlo ma senza cambiare posizione. «Ren, che ne dici di inserire i fatti di stasera nel database?» disse Storm.
Ren apparve all’improvviso dietro la scrivania, cogliendo di sorpresa Lacey che, ben presto, si accorse che lui non la stava guardando negli occhi... abbassò lo sguardo confusa e poi si fermò, vedendo cosa stava fissando in realtà. Rifiutandosi di provare imbarazzo, gli rivolse un sorriso malvagio e si raddrizzò lentamente per poi voltargli le spalle.
Storm fece una smorfia divertita quando Ren lo guardò con aria accusatoria. Quel breve momento di piacere per gli occhi non era colpa sua... almeno aveva condiviso con lui quella delizia. Riportò l’attenzione su Vincent, che era ancora lì in piedi e si strofinava il mento mentre osservava Lacey.
«Non voglio parlarne.» lo informò lei, ponendo fine alla sua lunga serie di domande prima ancora che potesse iniziare.
Vincent alzò le mani in segno di resa, «D’accordo.».
«Hai accettato di entrare nel PIT?» gli chiese, ammorbidendo il tono di voce e cercando di non guardare la sua guancia arrossata.
«Credo di sì.» rispose Vincent, sapendo che Storm lo aveva imbrogliato. Ovviamente Lacey non era affatto in pericolo e il Viaggiatore nel Tempo lo sapeva.
«Ehi, io te l’avevo detto che stava bene.» si difese Storm scrollando le spalle quando Vincent gli rivolse uno sguardo cupo.
«Dov’è la fregatura?» chiese Vincent, non molto turbato per essere stato convinto ad accettare un accordo che lo legava a un leggendario Viaggiatore nel Tempo e all’elusiva organizzazione del PIT.
«Ti serve un partner.» rispose subito Lacey, ricordando il ragionamento alla base di quella regola.
«Ti stai offrendo?» Vincent sorrise, quell’accordo gli piaceva sempre di più.
«No.» rispose Ren, «Lei sta con me.».
Lacey rimase sorpresa per la possessività nella voce di Ren, ma non lo contraddisse. Poi guardò Storm incuriosita e gli chiese: «Non si può fare a tre?». Non si rese conto del doppio senso finché non vide Vincent alzare un sopracciglio e non udì un ringhio dietro di sé.
«Oddio, dateci un taglio, pervertiti. Non intendevo in quel senso e lo sapete.» insistette Lacey, incrociando le braccia sul petto. Sbatté le palpebre, doveva bloccare tutti i cattivi pensieri che stavano improvvisamente cercando di trasformarsi in immagini nella sua piccola mente malvagia.
Storm si strofinò una tempia cercando di non ridere. Qualcuno doveva andarle in soccorso e, a quanto pare, toccava a lui. «A volte le squadre escono in gruppo ma, anche in quel caso, dev’esserci quella persona speciale da tenere d’occhio, e viceversa. Ho un partner temporaneo perfetto per Vincent, visto che il suo compagno è assente per un po’.».
«Beh, non mi sembra che questa persona abbia tenuto d’occhio il suo partner... .» puntualizzò Vincent, si sentiva sarcastico e non gliene fregava se agli altri dava fastidio. Si accigliò guardando Lacey e si chiese quand’è che era diventato così affezionato a lei. La rabbia che aveva provato quando Ren aveva detto “Lei sta con me” non era un buon segno.
«È un po’ difficile tenere d’occhio un mutaforma che si è dato alla macchia. Sono sicuro che Trevor è nei paraggi, ma neanch’io so quale forma ha assunto.» ribatté Storm.
«Un mutaforma... sul serio?» chiese Vincent, sentendosi come se si trovasse improvvisamente in un negozio di caramelle paranormali con sapori esotici di tutti i tipi. Sapeva che i mutaforma non erano solo una leggenda, ma i demoni della cosca cercavano una di queste misteriose creature da sempre e non erano mai riusciti ad individuarla.
«Lo metti in squadra con Chad?» chiese Ren, ma non era contrario all’idea se serviva ad allontanare Vincent da Lacey.
«Pensaci... hanno entrambi lo stesso problema.» gli fece notare Storm, sapendo che avrebbe colto il significato nascosto.
«Vuoi dire che anche lui ha un desiderio di morte?» chiese Vincent con una smorfia, visto che quello era l’unico problema che Storm lo aveva accusato di avere. Ignorò l’occhiataccia che Lacey gli lanciò di punto in bianco. Lei odiava sentirlo parlare della morte come se fosse una cosa da niente. «Se avevi intenzione di mettermi in squadra con un demone, allora perché non mi hai lasciato con quelli a cui mi ero già abituato?»
«Chad è umano al cento per cento ma Storm ha ragione. Poco tempo fa è stato assassinato... pugnalato al cuore.» disse Ren, poi si fermò quando Storm lo guardò e lo avvertì mentalmente di non dire una parola sui Caduti... né Kriss né Dean. Ren dovette concentrarsi per mantenere un’espressione seria mentre metteva insieme i pezzi del puzzle.
Riportando l’attenzione su Vincent, continuò: «Chad è tornato in vita ed è ancora umano come te. Finora è morto solo una volta e contro la sua volontà, quindi non lo chiamerei desiderio.».
«La prossima volta potrebbe morire per davvero... o no.» aggiunse Storm. «In ogni caso, non mi è permesso dare anticipazioni.».
«Sì, certo.» disse Vincent, vittima del proprio sarcasmo ancora una volta.
«Non sta mentendo.» insistette Lacey, avvicinandosi a Storm. «Se dice cosa succederà in futuro o dà anche solo un indizio, inizia a sanguinare da ferite che noi non possiamo neanche vedere.».
Si girò verso Storm e allungò una mano per sfiorargli affettuosamente un braccio. «Io l’ho visto.» aggiunse tristemente. «Hai infranto le regole per colpa mia. Stasera quelle cose orribili mi hanno attaccata e a quest’ora sarei morta, se tu non avessi avvertito Ren di quello che stava per accadere.».
Storm cercò di nascondere l’amore che gli brillava negli occhi mentre fissava Lacey e sentiva il suo tocco gentile... ma le voleva un bene dell’anima, perciò era difficile. «Il fatto che adesso tu sia qui è valso la pena di ogni singola goccia di sangue.» le disse onestamente, prima di incrociare lo sguardo di Ren. «E poi, le conseguenze della tua morte erano terribili, questo posso dirlo perché non è successo.».
«Ovviamente è successo e tu l’hai cancellato.» Lacey gli sorrise affettuosamente, poi gli si avvicinò e lo abbracciò forte. «Tu e Ren avete deciso di salvarmi.» si corresse, poi si scostò e guardò Vincent. «Se Storm ti vuole con Chad, allora probabilmente ha una buona ragione.».
Adesso Vincent vedeva tutto con chiarezza. Quei due tipi potenti erano in grado di proteggere Lacey molto più di quanto avrebbe mai potuto fare lui... lo avevano già dimostrato. Chi era lui per privarla di quella sicurezza?
Sospirando esageratamente, sbatté le palpebre verso di lei. «Va bene, mi hai convinto. Adesso siamo entrambi fan di un Viaggiatore nel Tempo.». Omise intenzionalmente il nome di Ren perché non lo convinceva come fidanzato... al massimo come guardia del corpo.
Ren ignorò i pensieri di Vincent che sentiva forte e chiaro. Per quanto lo riguardava, aveva vinto la guerra già solo per il fatto che Lacey non l’aveva implorato di essere la partner di Vincent.
«Quindi accetti di fare squadra con Chad?» gli chiese Lacey sorridendo. Non poteva tenergli il broncio neanche in cambio di soldi... lo adorava. Sussultò quando lo schermo dell’enorme monitor a parete si frantumò all’improvviso, emanando scintille sul pavimento.
Ren si strofinò il setto nasale, poi si concentrò sul monitor e usò i propri poteri per riparare il danno appena fatto.
Vincent lo guardò con aria sospettosa, poi ricambiò il sorriso di Lacey. «Certo. Per quanto ne so, Chad è stato graffiato da un demone gatto e adesso ha nove vite... ops, otto.» disse, scrollando le spalle. Potrei fargli vedere come funziona.».
Si avvicinò a Lacey e le mise spavaldamente un braccio attorno alle spalle, poi si girò verso Storm insieme a lei e gli chiese: «Cosa fa esattamente Chad per il PIT?».
«È un poliziotto di alto grado, anche se è uno dei pochi agenti umani rimasti in città. Con tutte le chiamate particolari arrivate al 911, abbiamo dovuto riempire