Enrico IX. Charley Brindley
Enrico IX
di
Charley Brindley
www.charleybrindley.com
Edito da Karen Boston
Sito web https://bit.ly/2rJDq3f
Tradotto da Monja Areniello
Cover art di Charley Brindley
Pubblicato da Tektime
© 2020 Charley Brindley, tutti i diritti riservati
Stampato negli Stati Uniti d’America
Prima edizione Marzo 2020
Pubblicata da Andalusia Publishing
www.andalusiapublishing.com
Questo libro è dedicato a
Tatta Marie Brindley
Altri libri di Charley Brindley
1. Raji Libro Uno: Octavia Pompeii
2. Raji Libro Due: L’accademia
3. Raji Libro Tre: Dire Kawa
4. Raji Libro Quattro:La casa del vento dell’Ovest
5. La fossa di Oxana
6. Ariion XXIII
7. Cian
8. L’ultimo posto sull’Hindenburg
9. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Uno
10. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Due
11. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Tre
12. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Quattro
13. Libellula vs Falena: Libro Uno
14. Libellula vs Falena: Libro Due
15. La ragazza elefante di Annibale, Libro Uno
16. La ragazza elefante di Annibale, Libro Due
17. Il bastone di Dio, Libro Uno
18. Il bastone di Dio, Libro Due - Il mare del dolore
19. L’ultima missione della Settima Cavalleria: Libro Uno
20. Non rianimare
Prossimamente:
21. Libellula vs Falena: Libro Tre
22. La ragazza elefante di Annibale, Libro Tre
23. Acque calme profonde
24. La signora Machiavelli
25. L’ultima missione della Settima Cavalleria: Libro Due
26. Ariion XXIX
27. Il viaggio in Valdacia
Vedi la fine di questo libro per dettagli sugli altri
Capitolo Uno
Oggi, 23 giugno, New York City
Scipione
Scipione stava vagando nel cimitero della Trinity Church, alla ricerca di una lapide particolare. Portava nel suo zaino carta da lucido, nastro adesivo e carbone.
Mentre cercava la lapide prescelta, fece alcuni schizzi di altre pietre tombali, per dargli un valido motivo per essere lì.
In altri cimiteri, aveva trovato lapidi di uomini con la sua stessa data di nascita, ma i dettagli non erano giusti.
Aveva bisogno di un morto nato il giorno del suo compleanno, senza parenti viventi e con una corporatura e un aspetto simili a Scipione quando era in vita: un maschio caucasico, circa un metro e ottanta, corporatura atletica, con capelli castano scuro e occhi castani. Aveva trovato diversi uomini con le giuste caratteristiche fisiche, ma avevano ancora parenti stretti in vita. E questo non serviva al suo scopo.
“Salve amico. Che cosa succede?”
Scipione si girò di scatto e si ritrovò una guardia di sicurezza dietro di lui. Il ragazzo grassoccio incrociò le braccia massicce, mostrando una pistola in una fondina sul fianco destro.
L’ultima cosa che Scipione voleva era essere notato ... o arrestato. “Sto solo facendo degli schizzi”. Srotolò un pezzo di carta marrone. “Eccone uno che ho appena finito”.
“Ah, un carboncino, eh? Va bene. È solo che ci sono stati atti di vandalismo ultimamente e devo controllare tutti”.
“Mi scusi. Quando sono entrato, non ho visto nessuno. Altrimenti, avrei chiesto il permesso. Voglio preservare le lapidi, non profanarle”.
Scipione mantenne la voce bassa e evitò qualsiasi cosa tranne le informazioni di base. Non chiese nulla che potesse condurre ad una conversazione e forse mantenere la guardia impegnata troppo a lungo.
“Sì, nessun problema. Ottimo lavoro con quello”.
“Grazie”. Lui arrotolò la foto. “Voglio solo farne un altro paio, poi sono fuori di qui”.
“Va bene. Prenditi tutto il tempo che ti serve”.
Infilò lo schizzo nel suo zaino. Meno tempo trascorreva a parlare con qualcuno, meglio era. Non voleva lasciare un’impressione duratura, anche se indossava uno dei suoi travestimenti; questa volta, quello di un uomo di mezza età, con barba e baffi sale e pepe e le sue guance erano segnate dalle cicatrici di vecchie bolle. Aveva sempre creato un aspetto che nessuno avrebbe voluto vedere per troppo tempo, ma allo stesso tempo nulla di memorabile.
“Grande. A dopo”, disse Scipione.
La guardia di sicurezza si era già girata per proseguire.
Scipione percorse le ultime tre file di lapidi, leggendo le date di nascita.
Niente. È ora di passare al prossimo cimitero.
* * * * *
La Brooklyn Queens Expressway attraversava il centro del Cimitero del Calvario vicino al Dipartimento della Salute di New York City, a Long Island.
Martedì all’alba, Scipione parcheggiò sulla 48esima strada, prese i suoi attrezzi da disegno ed entrò nel cimitero. Si guardò intorno verso i campi di lapidi, che si sollevavano come germogli di bambù, in marmo e granito però, che crescevano con fertilizzante umano.
Wow. Due milioni e settecentomila tombe. Meno male che ho portato il pranzo.
Camminò per due ore, senza trovare quello che voleva.
Decidendo di giustificare la sua presenza, Scipione si inginocchiò e attaccò un foglio di carta su una lapide. Mentre strofinava il carbone sulla superficie, si materializzarono le date di nascita e morte, insieme all’epitaffio: ‘Qui giace un perfetto ateo con nessun posto dove andare’.
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Si fermò e si sedette su una panchina soleggiata circondata dai morti e mangiò il suo sandwich con burro d’arachidi e gelatina. Aveva una mezza dozzina di schizzi, ma ancora nessun documento di identità. Finì la sua Dr. Pepper, gettò la spazzatura in un bidone pieno di rose di plastica sbiadite, poi tornò alla sua solitaria ricerca della sua nuova identità.
Aveva trovato sei lapidi con il suo compleanno, ma quattro erano di donne, una di un uomo che aveva ancora una vedova e il numero sei era nato in Cina.
Poco dopo le tre del pomeriggio, Scipione trovò un altro candidato. Aprì il suo iPad, trovò il necrologio dell’uomo e sorrise vedendone i dettagli. Usando Google, trovò una foto dell’uomo in piedi sotto un arco decorato con fiori con la sua nuova sposa. Era datato 11 luglio 2017.