Ariion XXIII. Charley Brindley
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Ariion XXIII
© 2019 di Charley Brindley tutti i diritti riservati
Stampato negli Stati Uniti d’America
Prima edizione Febbraio 2019
1. La fossa di Oxana
2. Raji Libro Uno. Octavia Pompeii
3. Raji Libro Due: L’Accademia
4. Raji Libro Tre: Dire Kawa
5. Raji Libro Quattro: La Casa del Vento dell’Ovest
6. La Ragazza-Elefante di Annibale Libro Uno: Tin Tin Ban Sunia
7. La Ragazza-Elefante di Annibale Libro Due
8. Cian
9. L’ultima Missione del Settimo Cavalleria
10. L’Ultima Sede sull’Hindenburg
11. Libellula vs Monarca: Libro Uno
12. Libeellula vs Monarca: Libro Due
13.Il Mare della Tranquillità 2.0: Libro Uno: Esplorazione
14. Il Mare della Tranquillità Libro Due: Invasione
15. Il Mare della Tranquillità 2.0 Libro Tre
16. Il Mare della Tranquillità 2.0Libro Quattro
17. Il Mare dei Dolori
18. Non Rianimare
19. Il Bastone di Dio, Libro Uno: L’orlo del Disastro
20. Enrico IX
21. L’Incubatore di Quibut
22. Libellula vs Monarca: Libro Tre
23. Il Viaggio Verso Valdacia
24. Acque Ancora Profonde
25. La Signorina Machiavelli
26. Ariion XXIX
27. L’ultima Missione del Settimo Cavalleria Llibro Due
28. La ragazza-Elefante di Annibale, libro Tre
Vedi la fine di questo libro per i dettagli.
Capitolo Uno
Due ragazze in età da liceo correvano lungo Park Avenue, verso la Gran Central Station. Si guardarono alle spalle un paio di volte, poi svoltarono sulla trentaquattresima strada, calpestando le pozze di pioggia che erano rimaste da un acquazzone pomeridiano.
“Ferme, ragazze.” L’agente di polizia di New York, ancora con addosso il suo impermeabile giallo, si mise di fronte alle due adolescenti.
“C-cosa c’è che non va, agente?”
Il poliziotto piegò la testa verso destra e parlò nel microfono da spalla. “Ehi Penelope, parla sette-quattordici, Qual è la descrizione delle due ragazzine?”
La voce della centralinista uscì dal microfono del poliziotto. ”Numero uno, caucasica, alta circa un metro e ottanta, capelli castani, maglietta vermiglia, jeans.” Una scarica elettrostatica si originò nel microfono, col rumore di quando si strangola un pollo.
Le ragazze si guardarono.
L’agente attivò il microfono. “Vermiglia?”
“Rossa.”
“Ah.”
La prima ragazza si guardò la maglietta rossa e I jeans.
“Numero due,” disse la centralinista, “afroamericana, alta un metro e ottanta, dreadlocks lunghi fino alle spalle, top color chartreuse – per te verde- e pantaloni rosa.”
“Le ho trovate,” disse l’agente nel microfono.
“Nessuno vuole l’afroamericana. Portaci la ragazza bianca.”
“Ricevuto, Penelope.”
Cameron si fermò accanto al bidone dei rifiuti sulla quarantaduesima strada, vicino a Times Square, a pochi passi dalla New York Bank. Frugò tra la spazzatura bagnata, in cerca di un giornale. I suoi capelli stopposi e la barba ispida non erano stati tagliati da mesi. Con il suo aspetto dimesso e il cappotto logoro, quasi nessuno avrebbe creduto che aveva soltanto trentadue anni; la maggior parte pensava che ne avesse sessanta o più. Il cappotto di seconda mano un tempo era un articolo di lusso. Ora era di un color tabacco sbiadito, con macchie e strappi di origine incerta. Quasi tutti i bottoni si erano staccati, e i polsini erano rovinati.
Quando trovò una vecchia copia del New York Times, la ripulì da un mozzicone di sigaretta molliccio e la aprì, dando una scorsa alle pagine.
“Ah, bene,” mormorò. “Il cruciverba è risolto solo per metà.”
Un camion della spazzatura salì sobbalzando sul marciapiede accanto a lui e si fermò. Un ometto dall’espressione scostante con indosso un’uniforme blu larga scese dal retro per prendere in bidone, ma poi si fermò lì, in piedi, mentre stringeva il cassonetto con entrambe le mani.
Cameron lo guardò. La sua testa aveva una forma strana- stretta in cima e larga dietro le mascelle, ricordava a Cameron un cuneo con qualche ciuffo di capelli color ruggine. Quando l’uomo non si mosse, Cameron pensò cheprobabilmente aspettava che lui buttasse via il giornale.
“ No.” Cameron si scostò dal bidone. “Non ho ancora finito con-“
Venne interrotto da un forte clangore che veniva dall’allarme di fronte alla banca. Girò la testa verso la banca, dove una persona con una maschera nera sciamò fuori dalla porta e corse verso di lui. Aveva con sé una federa imbottita e una pistola.
L’impermeabile marrone del rapinatore sventolava dietro di lui mentre agitava la pistola grigia-argento, facendo sparpagliare i pedoni in tutte le direzioni.
Cameron era stupefatto dall’evento che stava avendo luogo davanti a lui. Incollato sul posto, non poté fare altro che guardare il rapinatore che si avvicinava. Un rapido movimento catturò il suo sguardo, e guardò a sinistra per vedere l’uomo della spazzatura girarsi e nascondersi dietro il camion, trascinandosi dietro il cassonetto.
Come un difensore sulla linea di goal, il rapinatore accecò Cameron, sbattendolo contro una grondaia. Quando Cameron si rimise in piedi, il rapinatore era scomparso.
Una muscolosa guardia armata gli venne incontro dalle porte girevoli della banca. “Ehi, dov’è andato il ladro?” urlò, guardandosi concitatamente intorno.
Dalle profondità del camion della spazzatura il sistema idraulico scricchiolò, poi il bidone vuoto colpì il marciapiede, con il rumore di un colpo di pistola. Cameron sobbalzò, poi vide l’uomo con l’uniforme della nettezza urbana guardare lungo la strada. Sussurrò qualcosa, e un uomo elegantemente vestito che sembrava un’agente di borsa uscì dal camion, si sistemò la giacca, e si ravvivò isuoi biondi capelli mentre percorreva il marciapiede averso l’uomo della spazzatura.
“Fermatelo!” La muscolosa guardia della banca rantolando in cerca d’aria. “Fermate quell’uomo!”
Cameron si chiese se avrebbe dovuto cercare di prenderlo, ma prima che potesse fare un passo, l’uomo della spazzatura e l’agente di borsa lo spinsero a terra. Uno di loro gli mise un ginocchio sulla schiena, mentre l’altro gli torse il braccio.
“Che accidenti state facendo?” urlò Cameron, piegando il