Delitto (e baklava). Блейк Пирс

Delitto (e baklava) - Блейк Пирс


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ma era certa che si trattasse dell’opera di Mozart.

      “Questa è l’Amadeus Lounge” Elsie le disse. “Io sono il capo bartender qui” aggiunse con orgoglio. “Ho uno staff composto da quattro membri, o cinque? Ad ogni modo, sarà sufficiente a farmi ubriacare di potere. Mi piacerà davvero comandare le persone.”

      “Sono sicura di sì” London replicò con un ghigno.

      Passarono di nuovo per l’area reception, attraversando un corridoio caratterizzato dalle cabine. Indicando le insegne sulle porte delle cabine, Elsie disse: “Puoi vedere che abbiamo un tema per le cabine e le suite più lussuose: la musica del Danubio.”

      London si accorse dei nomi che erano stati assegnati alle camere: Liszt, Haydn, Schubert e altri compositori della regione del Danubio. Elsie usò una chiave elettronica per aprire la grand suite “Beethoven”. London sentì immediatamente una piacevole musica al piano, che le sembrò di riconoscere dai ricordi dell’infanzia: “Per Elisa”.

      La suite era grande e lussuosa, con una zona salotto separata e un balcone. Era decorata da elementi riconducibili alla Vienna del diciannovesimo secolo, incluse pagine di spartiti musicali.

      “Non avevo mai visto una suite così grande su una nave” London commentò.

      “Sì, ma non sono sicura che verrei qui in luna di miele” Elsie disse, indicando un grande ritratto di Beethoven sopra il letto.

      London osservò il compositore, e vide che aveva le braccia conserte e un cipiglio di apparente disapprovazione. Non sembrava che lui fosse dell’umore adatto all’amore.

      “Immagino che fosse noto per essere arrabbiato ed irascibile” disse.

      “Sì, beh, non ci sono immagini che ritraggono Beethoven sorridente e allegro, come se stesse canticchiando ‘ooh-la-la.’”

      Appena tornarono in corridoio, Elsie disse: “Ci sono solo due di queste grand suite. Trovi anche alcune suite più piccole e cabine molto eleganti su questo ponte.”

      London seguì Elsie per delle scale ancora più a spirale, fino al livello successivo, il ponte Romanza. Conteneva cabine di grandezza media, che avevano i nomi di altre leggende musicali:  Brahms, Bartok, Johann Strauss II e persino i cantanti della Famiglia Trapp.

      Entrarono nello sfarzoso Habsburg Restaurant, dove i tavoli erano perfettamente apparecchiati, in vista del prossimo pasto; poi tornarono alle scale, e scesero per un’altra scalinata fino al piano inferiore, il livello Allegro.

      Le camere qui non avevano alcun nome speciale, ed Elsie accompagnò London ad una porta con sopra il numero 110. Ma quando Elsie aprì la porta, London si stupì vedendo che i suoi stessi bagagli erano stati lasciati all’interno.

      “Oh, cielo!” London sussultò. “Il facchino deve aver portato i miei bagagli nella camera sbagliata!”

      Era una camera singola, piccola ma solo leggermente meno lussuosa della suite che aveva visto due ponti più in alto. Era in realtà più bella di alcuni degli alloggi passeggeri più economici che aveva visto sulle sue crociere sull’oceano.

      Elsie prese London sottobraccio con finta preoccupazione.

      “London, siediti. Ho qualcosa da dirti che potrebbe procurarti un po’ d’agitazione.”

      Dette una spintarella a London sul letto, e l’aiutò a sedersi.

      “So che sarà uno shock per te” disse, “ma il facchino non ha commesso alcun errore, e non devi affatto perdere i sensi o svenire. Questa è la tua camera. La tua e di nessun altro.”

      Sul cuscino accanto a sé, London vide una documentazione informativa con il suo nome scritto sopra, una chiave elettronica della camera, e un tesserino identificativo che diceva:

      LONDON ROSE

      DIRETTRICE

      “Oh, cielo!” London esclamò di nuovo.

      “Non proprio come ai vecchi tempi, vero?”

      “No, certo che no” London rispose, riprendendo fiato.

      Quando lei ed Elsie avevano lavorato insieme sulle navi da crociera, spesso avevano alloggiato in cabine prive di finestre con letti a castello e due o tre altre hostess.

      Questa camera conteneva un letto matrimoniale grande ed era decorata da sfumature di grigio e blu. La piccola e alta finestra si affacciava su una bella vista.

      “Hai persino un bagno privato” Elsie l’informò. “Con una doccia.” Poi, si diresse verso un armadio e l’aprì. Vi erano appese diverse uniformi da personale, con spazio sufficiente per tutti gli altri vestiti che London aveva messo in valigia e che avrebbe potuto comprare nei negozi europei.

      “Faresti meglio a metterti questa” Elsie disse, indicando un’uniforme. “I passeggeri saranno a bordo tra mezz’ora, e dovresti essere tu ad accoglierli.”

      London andò in bagno, si lavò rapidamente, e indossò l’uniforme: pantaloni blu scuro con una camicetta e gilet. Si truccò e si acconciò i capelli.

      Elsie applaudì quando London emerse.

      “Eccellente!” esclamò. “Rendi giustizia a quell’uniforme!”

      Prima che London potesse rispondere, qualcuno bussò bruscamente alla porta. Elsie l’aprì, e una donna bruna entrò.

      Elsie disse rapidamente: “London, questa è Amy Blassingame, la nostra concierge e …”

      La donna la interruppe, guardando il proprio orologio.

      “Vorrei poter dire che è stato un piacere incontrarla, Signorina Rose. Ma temo che sia già in ritardo. I nostri passeggeri sono pronti ad imbarcarsi proprio adesso. Farebbe meglio ad andare ad accoglierli, se vuole conservare il lavoro.”

      Amy Blassingame le diede una cartellina.

      “Le servirà questa” scattò. “Trascriva ogni necessità e richiesta di ognuno accanto a ciascun nome, poi lasci la lista nella mia cassetta al banco reception. Me ne occuperò io da lì.”

      London prese la cartellina, e provò a pronunciare un grazie, ma la donna si voltò e si precipitò fuori senza aggiungere un’altra parola.

      Per un momento, London si limitò a vederla andarsene, sbalordita dall’ostilità che sentiva emanare da una completa estranea. Una rapida occhiata alla cartellina rivelava che si trattava di una lista con i nomi dei passeggeri.

      “Andiamo” London disse a Elsie. Quando si precipitarono nel corridoio, Amy Blassingame non era da nessuna parte.

      “Pensavo avessi detto che avevo mezz’ora” London disse, mentre entrarono in ascensore.

      “È quello che Amy ha detto di dirti” Elsie disse affannosamente. “Oh, London, avrei dovuto avvisarti di Amy il Troll del Fiume. Come hai ottenuto questo lavoro?”

      “Jeremy Lapham mi ha chiamato personalmente. Solo ieri.”

      “E che cos’ha detto?”

      “Che la posizione si è aperta inaspettatamente.”

      “Esatto” Elsie disse. “La donna che si era candidata si è ritirata. Penso che abbia deciso di  fuggire con il suo amante italiano. Ad ogni modo, Amy si aspettava di ottenere lei il lavoro. Sta fumando dalla rabbia per questo, e per te, da tutta la mattina. Creare confusione con gli orari di imbarco è solo il suo modo …”

      “Ma io non avevo …”

      “Lo so, non avevi intenzione di sollevare un polverone. Ma temo che Amy il Troll del Fiume ce l’abbia comunque con te. Ma ricorda che tu sei il suo capo, non il contrario. Potresti dover faticare a farglielo accettare, comunque.”

      Il cuore di London sprofondò leggermente. Esercitare una vera autorità su membri dello staff risentiti non era qualcosa che aveva imparato a fare, quando era stata una semplice hostess di crociera.

      Ci sono sicuramente cose nuove a cui devo abituarmi, comprese.

      Ad ogni modo, era determinata


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