Carlo Darwin. Michele Lessona

Carlo Darwin - Michele Lessona


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       Michele Lessona

      Carlo Darwin

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066070410

       CARLO DARWIN

       I

       II

       III

       IV

       V

       VI

       VII

       VIII

       IX

       X

       XI

       XII

       XIII

       XIV

       XV

       XVI

       XVII

       PUBBLICAZIONI PRINCIPALI DI CARLO DARWIN

       Indice

      1º MIGLIAIO

       ROMA

       CASA EDITRICE A. SOMMARUGA E C.

       3, Via Due Macelli, 3

      1883

      332.—Firenze, Tip. dell'Arte della Stampa—1883

      AL PROFESSORE

       FRANCESCO TODARO

       Indice

      Il Times non ha la pretesa di governare e volgere a sua posta la pubblica opinione ma si contenta di esserne specchio.

      Quel giornale, annunziando la morte di Carlo Darwin, ha queste parole:

      «....Non è ancora deliberato dove debbano essere sepolti i suoi avanzi mortali, ma il posto della sepoltura deve essere nel tranquillo cimitero del villaggio di Down presso il luogo dove Darwin passò quasi quarant'anni della sua vita....»

      Ma la voce potente del popolo inglese gridò che la salma di Carlo Darwin doveva collocarsi nella abbadia di Westminster cogli antichi re e cogli uomini più grandi di quella grande nazione, accosto al Newton. E ciò seguì immediatamente.

      L'amplissimo giornale parlò della cosa come se non avesse potuto essere altrimenti e riferì a lungo le onoranze di quella sepoltura.

      Nella famiglia di Carlo Darwin il lavoro intellettuale e lo studio della natura erano cosa ereditaria.

      Erasmo Darwin, nonno di Carlo, fu uno degli uomini più insigni del suo tempo, medico e naturalista originalissimo. Parlerò di lui a lungo più oltre.

      Terzo figlio di Erasmo Darwin, dal suo primo matrimonio, fu Roberto Waring Darwin, padre di Carlo. Egli volse tutte le sue forze, tutt'altro che scarse, alla medicina. Si riferisce che avesse una meravigliosa potenza nel diagnosticare le malattie, col sussidio solo di pochissime interrogazioni; egli indovinava anche senza parlare, colla sola potenza investigatrice degli occhi, ciò che si passava nella mente dei suoi malati. Era un uomo dabbene, pieno di benevolenza pei suoi simili. Carlo Darwin, che si compiaceva nel parlare di suo padre e rammemorarne le virtù, raccontava spesso l'aneddoto seguente. Per beneficare i poveri, in Shrewsbury, dove esercitava la medicina, Roberto Darwin si propose di dare gratuitamente i medicamenti a chi, abbisognandone, non avesse potuto pagarli, e fece sapere la cosa in paese. Egli rimase sorpreso di ciò, che pochissimi poveri malati si acconciavano a godere di quel benefizio. Investigando le ragioni del fatto, credette riconoscere che la ragione si fosse questa, che ai poveri dispiaceva ricevere per carità le boccette; che volentieri avrebbero gradito il dono dei medicinali, ma non sapevano risolversi ad aver in elemosina i recipienti. Allora Roberto Darwin fece sapere che avrebbe dato bensì i medicinali gratuitamente, ma che voleva essere pagato delle boccette. Egli assegnava a queste un prezzo insignificante, e i poveri accorrevano numerosi. L'aneddoto è caratteristico tanto del medico quanto del contadino.

      Prendo questi, come altri ragguagli, dal giornale inglese Nature che pubblicò nel corrente anno una serie di articoli di varii naturalisti intorno a Carlo Darwin.

      La madre di Carlo Darwin discendeva pure da uno stipite nobilissimo; era figlia di Giosuè Wegdwood, quel grande fabbricatore di porcellane che fu artista e scienziato e di cui anche oggi è in tutta Inghilterra popolarissimo il nome. L'eredità, di cui doveva il Darwin studiare tanto accuratamente gli effetti, lo aveva servito bene.

      Nato a Shrewsbury addì 12 febbraio 1809, gli furono dati i nomi di Carlo e Roberto, ma quasi sempre egli firmava solo col primo: passò in quella piccola città i suoi primi anni, nella libera vita della campagna, tanto favorevole allo sviluppo dei fanciulli. Frequentò la scuola della città ed ebbe a maestro il reverendo dottore Butler, che fu poi vescovo di Lichfield.

      In età di sedici anni Carlo Darwin lasciò Shrewsbury per andare agli studi in Edimburgo. Suo padre lo destinava alla medicina e in Inghilterra si credeva che gli studi medici in quella città si facessero meglio che non altrove. Poi, suo nonno Erasmo aveva studiato medicina in Edimburgo. Ebbe a maestro colà il professore Jameson, che non fu guari contento del suo scolaro; lo dichiarò svogliato degli studi della storia naturale e inetto alla medicina.

      Se il maestro era poco contento dello scolaro, lo scolaro non era guari meglio contento del maestro. Dichiarava, in fatto di cognizioni intorno al regno animale, di non essere andato al di là delle volpi e delle pernici e, in quanto a medicina, di non volerne proprio sapere.

      Allora il dottore Roberto Darwin deliberò di avviare suo figlio per la carriera ecclesiastica, e lo mandò a Cambridge al collegio del Cristo. Ma egli colà fu preso in breve di tanto amore


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