Beatrice Cenci: Storia del secolo XVI. Francesco Domenico Guerrazzi

Beatrice Cenci: Storia del secolo XVI - Francesco Domenico Guerrazzi


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       Francesco Domenico Guerrazzi

      Beatrice Cenci: Storia del secolo XVI

      Pubblicato da Good Press, 2020

       [email protected]

      EAN 4064066073381

       A

       INTRODUZIONE

       CAPITOLO I.

       CAPITOLO II.

       CAPITOLO III

       CAPITOLO IV

       CAPITOLO V.

       CAPITOLO VI.

       CAPITOLO VII.

       CAPITOLO VIII.

       CAPITOLO IX.

       CAPITOLO X.

       CAPITOLO XI.

       CAPITOLO XII.

       CAPITOLO XIII

       CAPITOLO XIV.

       CAPITOLO XV.

       CAPITOLO XVI

       CAPITOLO XVII.

       CAPITOLO XVIII.

       CAPITOLO XIX

       CAPITOLO XX.

       CAPITOLO XXI.

       CAPITOLO XXII.

       CAPITOLO XXIII.

       CAPITOLO XXIV

       CAPITOLO XXV.

       CAPITOLO XXVI.

       CAPITOLO XXVII.

       CAPITOLO XXVIII.

       CAPITOLO XXIX

       CAPITOLO XXX.

       CAPITOLO XXXI.

       CAPITOLO XXXII.

      DI

      F. D. GUERRAZZI

      PISA A SPESE DELL'EDITORE

      1854.

      Questa Edizione è posta sotto la tutela delle leggi relative.—Per cui si avranno per contraffatti quegli Esemplari non muniti della firma dell'Editore.

       Tip. Vannucchi.

       Indice

      MASSIMO CORDERO

      MARCHESE DI MONTEZEMOLO, SENATORE DEL REGNO

      _Non potendo in altro modo sdebitarmi dell'amicizia, che malgrado l'asprezza della fortuna e la malignità degli uomini, tu, nobile veracemente, mi conservasti, questo mio libro intitolo al tuo nome, e desidero tu lo abbi caro.—Sta sano.

      Bastia, 20 novembre 1853

      A TORINO.

       Aff.mo Amico

      F.D. GUERRAZZI

      INTRODUZIONE

       Indice

      Amoroso ti versa a raccontare

       Questa storia di pianto, o pianto mio.

       ANFOSSI.

      Io quando vidi la immagine della Beatrice Cènci, che la pietosa tradizione racconta effigiata dai pennelli di Guido Reni, considerando l'arco della fronte purissimo, gli occhi soavi e la pacata tranquillità del sembiante divino, meco stesso pensai: ora, come cotesta forma di angiolo avrebbe potuto contenere anima di demonio? Se il Creatore manifesta i suoi concetti con la bellezza delle cose create, accompagnando tanto decoro di volto con tanta nequizia d'intelligenza non avrebb'egli mentito a se stesso? Dio è forse uomo, per abbassarsi fino alla menzogna? I Magi di Oriente e i Sofi della Grecia insegnarono, che Dio favella in lingua di bellezza. La età ghiacciata tiene coteste dottrine in conto di sogni, piovuti dal cielo in compagnia delle rose dell'aurora: lo so. Serbi la età ghiacciata i suoi calcoli, a noi lasci le nostre immagini; serbi il suo argomentare, che distrugge; a me talenta il palpito che crea. I pellegrini intelletti illuminano di un tratto di luce i tempi avvenire; per essi i fati non tengono i pugni chiusi; su l'oceano dello infinito appuntando gli occhi della mente, scorgono i secoli lontani come l'alacre pilota segnala il naviglio laggiù in fondo, dove il mare si smarrisce col firmamento. A questi sogni divini, che cosa avete sostituito voi, uomini dal cuore arido? La verità, voi dite. Sia; ma la dottrina di cui ci dissetate è tutta la verità? È ella eterna, necessaria, invincibile, o piuttosto transeunte e mutabile? No; le verità che deturpano


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