Il codice di Perelà. Aldo Palazzeschi
certo di potervi contare fra le mie pecorelle più elette e predilette, perchè in fondo voi non siete che un uomo.
— Molto leggero.
— Ah! No no no no no, caro mio, essere leggeri di corpo non conta nulla, voi più d'ogni altro avete bisogno di aiuto e di protezione, bisogna essere leggeri di anima, e l'anima non si può alleggerire che collo sgravio delle proprie colpe: allora soltanto può salire al cielo. È un atto di umiliazione col quale anche i Re si sentirono sempre innalzati.
— Di che cos'è fatta l'anima?
— Anima è spirito.
— E si vede?
— Ma lo spirito non si vede.
— Voi dunque non avete mai veduto un uomo salire al cielo?
— Tutti gli spiriti eletti vi salgono senza che noi li vediamo.
— E gli altri?
— Gli altri piombano giù, nell'inferno profondo.
— Perchè pesano di più.
— Naturalmente, non furono liberati dal peso delle loro colpe.
— Ecco.
— Io non sono che un umile e fedele servitore della reggia, Alloro, il più vecchio cameriere delle stanze del Re. Ho veduto qui ed amato tanti Re, ho gioito della loro grandezza e del loro splendore, ho pianto per la loro morte. Ma oggi, quando ho sentito parlare di voi, e quando poi vi ho visto, ho avuto la visione di un nuovo Re, più grande e più bello di tutti gli altri. Ma è vero signore che siete proprio di fumo?
— Si.
— Come poteste rimanere sul fuoco senza bruciarvi? Come poteste giungere a questo? La mia piccola mente si perde a tanto prodigio. Permettetemi signore ch'io vi baci la mano. Consideratemi come il più umile e il più devoto dei vostri servitori, e qualunque cosa possa fare per voi ricordatevi che mi farete felice solo se mi comanderete, se mi dimostrerete la vostra benevolenza e mi farete sentire il vostro dominio.
— Il cerimoniere legge l'ordine del giorno, silenzio!
— Ordine del giorno.
«Domani venerdì a ore cinque, le dame della società e della corte offriranno un thè d'onore al signor Perelà».
— Con intervento della Regina?
— No, silenzio!
«Non saranno ammessi altri uomini che lui. Sua Maestà il Re ha dato speciali disposizioni acciò la festa riesca intima e solenne.
Dopodomani sabato, a ore cinque, Sua Maestà la Regina riceverà il signor Perelà in udienza particolare.
Domenica sera, ad ore ventuna, il signor Perelà sarà presentato al popolo. Sarà fatto girare per tutte le vie della capitale e sobborghi, nelle vetture reali, accompagnato dai nostri principali gentiluomini della Corte, e dalle principali dame della Corte e della società. Sul colle comunale il sindaco rivolgerà il saluto della cittadinanza.
La città sarà tutta illuminata e imbandierata, e nei punti più frequentati suoneranno ben quattordici bande. La stessa sera, a ore ventitrè, gran ballo a Corte con intervento del Re.
— Viva il Re!
— Inoltre.... silenzio! Inoltre, Sua Maestà il Re nominerà il signor Perelà terzo membro nella gravosa e ponderosa e annosa compilazione del nuovo Codice per il nostro paese».
— Viva il Re!
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