Teatro Futurista Sintetico. Emilio Settimelli
di sinistra, due porte, fra le quali è il Buffet. — Nella parete di destra, una porta, la finestra, la Credenza. — In mezzo, la Tavola con sedie. — Luce moderata.
La Bambina. — Mamma, lasciami stare con te ancora un pochino... Un quarto d'ora... Nel tuo letto. Vuoi?...
La Moglie. — No, no. È mezzanotte. Devi riposarti. Sai che non voglio vederti quegli occhioni cerchiati... Sei stanca... Va a letto... Su, sii buona. Va.
(La Bambina esce lentamente da una delle porte di sinistra. La Madre aspetta che il rumore dei suoi passi si sia spento in fondo alla casa, poi esce dalla porta di destra che dà nella sua camera, spegnendo la luce. — Silenzio. — I Mobili scricchiolano misurando le loro forze sottovoce).
Il Buffet. — Cric. Pioverà fra tre quarti d'ora (Silenzio). Griiiiil. Aprono il portone. (Silenzio). Cric cric. La pressione del servizio d'argenteria è superiore alla mia coesione!
La Credenza. — Crac-crac. Al 3º piano la serva va a letto. (Silenzio). Sulla scala c'è un peso di 70 kg. (Silenzio). Crac.
Il Marito (entra in veste da camera dall'altra porta di sinistra, con una piccola lampada a paralume, attraversa la sala, va alla biblioteca che si vede in fondo. — Tentenna davanti agli scaffali, sceglie un grosso libro, poi riattraversa lentamente la sala, portando il libro pesante. — Il libro gli sfugge. — Tonfo sul pavimento. — Silenzio. — Raccoglie il libro, indi esce dalla porta da cui è venuto).
La Moglie (entra dalla porta di destra, sta in ascolto, va in punta di piedi ad aprire la porta che dà sulla scala. Entra il Primo Venuto, giovanotto elegante, che porta un cartoccio voluminoso). Piano! Sssss... Piano!
Il Primo Venuto (apre il cartoccio e ne trae un teatrino-giocattolo, che depone sulla tavola).
La Moglie (sottovoce). Bello! bello! (con gioia e meraviglia infantile, battendo le mani senza rumore). Grazie... Vieni... (Lo conduce verso la porta di destra. Escono. La porta si richiude. Silenzio).
Il Buffet. — Cric. Piove... Piove...
La Credenza. — Crac. La schiena del padrone aderisce a poco a poco alla spalliera della poltrona.
La Bambina (entra in camicia dalla 1ª porta di sinistra, si avvicina alla tavola, tastoni nella penombra, sta in ascolto, poi va verso la porta di destra [camera della madre] e rimane immobile ad origliare).
La Credenza. — Craac.
La Bambina (ode un passo avvicinarsi dall'interno della camera di sua madre, e corre ad appiattarsi sotto la tavola. La porta di destra si apre).
La Moglie (affacciandosi a quella porta, sta un momento in ascolto). — Niente... Dormono tutti... (Si ritira, richiudendo la porta).
La Bambina (si sporge di sotto la tavola, sta lungamente in ascolto, poi reclina la testa, la posa sul braccio ripiegato sul tappeto, e s'addormenta). Dal momento in cui il teatrino fu deposto, un attore nascosto dietro la tavola mette in moto le marionette che sono su di esso.
Il Buffet. — Cric. Piove.
La Credenza. — Craac. Mi dilato. (Silenzio).
(Si riapre la porta di destra. Entra la Moglie, discinta, seguita dal Primo Venuto. — Non vedono la bambina sotto la tavola. — La Moglie va alla Credenza, la apre, ne estrae una bottiglia di liquore e due bicchierini, che mette sulla tavola. Lui beve. — Si baciano. — Il Primo Venuto esce dalla porta della scala. — La Moglie scorge la bambina, la sveglia e le mostra il teatrino).
La Bambina (stropicciandosi gli occhi). — Bello! Bello! (Pronuncia queste parole colla stessa intonazione di gioia e di meraviglia infantile con cui la Madre le ha pronunciate prima). (Silenzio breve). Ho sognato.
(Prende il teatrino e si lascia ricondurre verso la 1ª porta di sinistra).
La Credenza. — Craac craaac!
(Sipario)
«Nel TEATRINO DELL'AMORE, ho voluto dare la vita non-umana degli oggetti. I personaggi più importanti sono il Teatrino di legno (le cui marionette recitano nel buio senza la presenza del burattinaio), il Buffet, la Credenza, che non sono umanizzati (come qualche volta furono umanizzate le cose nel teatro passatista) ma danno non umanamente la temperatura, le loro dilatazioni, i pesi che sopportano, le vibrazioni dei muri, ecc.
Questi tre personaggi vivono nei nervi della Bambina nervosa, mentre essa origlia alla porta della Madre.
Il Teatrino di legno è il simbolo della futilità, fugacità e teatralità della seduzione amorosa, e le sue marionette agiscono al buio, inspiegabilmente, come se fossero mosse dall'amore dei due personaggi che si abbracciano nella camera attigua. Deve risultare un significativo parallelismo fra la gioia illogica che la Madre manifesta al vedere il giocattolo, e la gioia reale che la Bambina prova quando la Madre glielo offre, conducendola a letto».
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