Il Libro di Urantia. Urantia Foundation

Il Libro di Urantia - Urantia Foundation


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PARTE I | Parti | Contenuto | Fascicolo 2 >>

      Fascicolo 1

      1:0.1 (21.1) IL PADRE Universale è il Dio di tutto il creato, la Prima Sorgente e Centro di tutte le cose e di tutti gli esseri. Pensate a Dio prima come ad un creatore, poi come ad un controllore, ed infine come ad un sostenitore infinito. La verità sul Padre Universale aveva cominciato a rendersi manifesta all’umanità quando il profeta disse: “Tu, o Dio, sei solo; non c’è nessuno all’infuori di te. Tu hai creato il cielo ed il cielo dei cieli, con tutti i loro eserciti; tu li preservi e li controlli. Dai Figli di Dio furono fatti gli universi. Il Creatore si copre di luce come di un vestito e dispiega i cieli come un sipario.” Solo il concetto di Padre Universale — un solo Dio in luogo di molti dei — ha consentito all’uomo mortale di comprendere il Padre quale creatore divino e controllore infinito.

      1:0.2 (21.2) Gli innumerevoli sistemi planetari furono tutti creati per essere alla fine abitati da numerosi tipi differenti di creature intelligenti, di esseri che potessero conoscere Dio, ricevere il suo divino affetto ed amarlo in contraccambio. L’universo degli universi è l’opera di Dio ed il luogo in cui risiedono le sue diverse creature. “Dio creò i cieli e formò la terra; egli stabilì l’universo e non creò questo mondo invano, lo formò per essere abitato.”

      1:0.3 (21.3) Tutti i mondi illuminati riconoscono e adorano il Padre Universale, l’autore eterno ed il sostenitore infinito di tutta la creazione. Le creature dotate di volontà degli innumerevoli universi hanno intrapreso il lunghissimo viaggio verso il Paradiso, l’affascinante lotta dell’eterna avventura per raggiungere Dio il Padre. Lo scopo trascendente dei figli del tempo è di trovare il Dio eterno, di comprendere la natura divina, di riconoscere il Padre Universale. Le creature che conoscono Dio hanno una sola suprema ambizione, un solo ardente desiderio, quello di divenire, come essi sono nelle loro sfere, simili a lui come egli è nella sua paradisiaca perfezione di personalità e nella sua sfera universale di giusta supremazia. Dal Padre Universale, che abita l’eternità, è uscito il comandamento supremo: “Siate perfetti, così come io sono perfetto.” Con amore e misericordia i messaggeri del Paradiso hanno trasmesso questa esortazione divina attraverso le ere e gli universi, anche alle creature di origine animale così basse come le razze umane di Urantia.

      1:0.4 (22.1) Questa magnifica ingiunzione universale di sforzarsi per raggiungere la perfezione della divinità è il primo dovere, e dovrebbe essere la più alta ambizione, di tutte le creature che si dibattono nella creazione del Dio di perfezione. La possibilità di raggiungere la perfezione divina è il destino finale e certo di tutto l’eterno progresso spirituale dell’uomo.

      1:0.5 (22.2) I mortali di Urantia possono difficilmente sperare di essere perfetti in senso infinito, ma è del tutto possibile a degli esseri umani, che iniziano così come fanno su questo pianeta, raggiungere la meta celeste e divina che il Dio infinito ha fissato per l’uomo mortale; e quando avranno compiuto questo destino essi saranno, per tutto ciò che concerne la propria realizzazione e le acquisizioni mentali, altrettanto completi nella loro sfera di perfezione divina quanto lo è Dio stesso nella sua sfera d’infinità e di eternità. Tale perfezione può non essere universale in senso materiale, né illimitata in comprensione intellettuale o finale in esperienza spirituale, ma è finale e completa sotto tutti gli aspetti finiti concernenti la divinità della volontà, la perfezione della motivazione della personalità e la coscienza di Dio.

      1:0.6 (22.3) Questo è il vero significato del comandamento divino “Siate perfetti, così come io sono perfetto”, che spinge sempre l’uomo mortale in avanti e lo chiama nell’intimo a quella lunga ed affascinante lotta per il raggiungimento di livelli di valori spirituali e di veri significati universali sempre più elevati. Questa ricerca sublime del Dio degli universi è l’avventura suprema degli abitanti di tutti i mondi del tempo e dello spazio.

      1:1.1 (22.4) Tra tutti i nomi con i quali Dio il Padre è conosciuto ovunque negli universi, quelli che s’incontrano più spesso sono i nomi che lo designano come la Prima Sorgente e Centro dell’Universo. Il Primo Padre è conosciuto con nomi diversi in differenti universi e in differenti settori dello stesso universo. I nomi che le creature attribuiscono al Creatore dipendono molto dal concetto che le creature stesse hanno del Creatore. La Prima Sorgente e Centro dell’Universo non si è mai rivelata attraverso il nome, ma solo attraverso la sua natura. Se crediamo di essere i figli di questo Creatore, è del tutto naturale che finiremo col chiamarlo Padre. Ma questo è il nome che noi scegliamo e deriva dal riconoscimento della nostra relazione personale con la Prima Sorgente e Centro.

      1:1.2 (22.5) Il Padre Universale non impone mai alcuna forma di riconoscimento arbitrario, di adorazione formale o di servizio servile alle creature intelligenti degli universi dotate di volontà. Gli abitanti evoluzionari dei mondi del tempo e dello spazio devono da se stessi — nel loro cuore — riconoscerlo, amarlo e adorarlo volontariamente. Il Creatore rifiuta d’imporre o di forzare la sottomissione del libero arbitrio spirituale delle sue creature materiali. La dedizione amorevole della volontà umana a fare la volontà del Padre è il dono più prezioso dell’uomo a Dio. Infatti, tale consacrazione della volontà della creatura costituisce il solo dono possibile di autentico valore dell’uomo al Padre del Paradiso. In Dio l’uomo vive, si muove ed ha il proprio essere. Non c’è nulla che l’uomo possa donare a Dio eccetto questa scelta di conformarsi alla volontà del Padre e tali decisioni, prese dalle creature intelligenti degli universi dotate di volontà, costituiscono la realtà di quella vera adorazione che soddisfa così pienamente la natura dominata dall’amore del Padre Creatore.

      1:1.3 (22.6) Una volta divenuti veramente coscienti di Dio, dopo che avrete realmente scoperto il maestoso Creatore ed iniziato l’esperienza della percezione della presenza del controllore divino che risiede in voi, allora, in conformità alla vostra illuminazione e secondo la maniera ed il metodo con cui i Figli divini rivelano Dio, troverete un nome per il Padre Universale che esprimerà in modo adeguato il vostro concetto della Prima Grande Sorgente e Centro. E così, su mondi diversi e in differenti universi, il Creatore è conosciuto con numerosi appellativi aventi tutti nello spirito della relazione lo stesso significato ma, in parole ed in simboli, ciascun nome rappresenta il grado e la profondità del suo insediamento nel cuore delle sue creature di un determinato regno.

      1:1.4 (23.1) Vicino al centro dell’universo degli universi il Padre Universale è generalmente conosciuto con nomi che si possono considerare come significanti la Prima Sorgente. Più lontano, negli universi dello spazio, i termini impiegati per designare il Padre Universale significano più spesso il Centro Universale. Più lontano ancora nella creazione stellata, come nel mondo sede centrale del vostro universo locale, egli è conosciuto come la Prima Sorgente Creativa ed il Centro Divino. In una vicina costellazione Dio è chiamato il Padre degli Universi, in un’altra il Sostenitore Infinito e, verso est, il Controllore Divino. Egli è stato chiamato anche il Padre delle Luci, il Dono della Vita e l’Onnipotente Uno.

      1:1.5 (23.2) Sui mondi dove un Figlio Paradisiaco ha vissuto una vita di conferimento, Dio è generalmente conosciuto con qualche nome indicativo di relazione personale, di tenero affetto e di devozione paterna. Nella sede centrale della vostra costellazione ci si riferisce a Dio come Padre Universale, e su differenti pianeti del vostro sistema locale di mondi abitati egli è variamente conosciuto come il Padre dei Padri, il Padre del Paradiso, il Padre di Havona ed il Padre Spirito. Quelli che conoscono Dio attraverso le rivelazioni insite nei conferimenti dei Figli Paradisiaci finiscono per cedere all’appello sentimentale del toccante rapporto d’associazione tra creatura e Creatore e si riferiscono a Dio come “nostro Padre”.

      1:1.6 (23.3) Su un pianeta di creature sessuate, in un mondo in cui gl’impulsi del sentimento genitoriale sono innati nel cuore dei suoi esseri intelligenti, il termine Padre diventa


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