Il Guerriero Depravato. Brenda Trim
perché credo che ci possano aiutare. Quei tre maschi erano draghi muta-forma, ma hanno detto di voler trovare qualcuno di molto importante per loro. Guarda caso io credo che il mio maggiordomo sia chi stanno cercando”. Kyran pensava che i tre facessero parte del popolo di Angus e che li avrebbero aiutati in cambio di informazioni su Angus stesso.
“Sapevo di non volerne sapere niente adesso” disse Mackendra sbadigliando. “Quindi i draghi muta-forma sono in agguato fuori da questa caverna. Fantastico. C’è qualcosa a cui non dovrei credere? Sai, pensavo di essere una dalla mente aperta, essendo al corrente di tutti i pericoli che si nascondono con il favore delle tenebre, specialmente dopo aver visto quelle donne nelle gabbie, ma è chiaro che mi sbagliassi”. Kyran inclinò il capo di lato e si fece un appunto mentale di chiederle qualcosa al riguardo più tardi. In quel momento avevano una questione più urgente di cui occuparsi.
“Ci sono cose in questo mondo che vanno ben oltre i tuoi peggiori incubi, ed esistono innumerevoli Reami. Non pensavi veramente che il nostro mondo fosse l’unico, vero?”
“In realtà lo pensavo prima di vedere la luna viola” ribatté Mack nell’accasciarsi a terra. “Qual è il piano?” Domandò con voce impastata dal sonno.
“Al tramonto ci metteremo in cerca dei draghi e proporremo loro un’alleanza. Possiamo parlarne più tardi. Adesso riposati, abbiamo una lunga notte davanti” la incoraggiò. Poi la osservò addormentarsi, quindi si sistemò accanto a lei, trovando sorprendentemente conforto nella prossimità di lei.
[bad img format]
* * *
Mackendra si stiracchiò quando si svegliò, rendendosi conto di tutti i sassi e i rametti che le davano fastidio alla schiena. Non sapeva per quanto avesse dormito, e si chiese subito dove fosse Kyran. Non avrebbe mai pensato di essere in grado di abbassare la guardia in presenza di un vampiro. Si mise a sedere e si guardò attorno, notando che era notte, e vide il cielo violaceo al di fuori della grotta.
“Kyran?” Chiamò. Quando non ricevette alcuna risposta si chiese dove fosse potuto andare. Sicuramente non l’avrebbe lasciata lì da sola, quindi mise subito l’idea da parte. Era chiaro che il vampiro credesse totalmente nel proprio compito di proteggerla.
“Kyran, ci sei? Ascolta, volevo scusarmi per prima, spero che tu non sia ancora arrabbiato”. Poteva essere contrariato dal fatto che Mackendra aveva dubitato di lui? La ragazza era più sveglia delle altre, e non si sentiva pronta a credere a tutto ciò che le avrebbe detto.
Mackendra afferrò lo zaino e si alzò in piedi quando Kyran non le rispose. Quindi avanzò verso l’ingresso della caverna, inciampando e imprecando nell’uscire. Una volta all’esterno cercò di orientarsi. Kyran aveva detto che nel bosco erano presenti dei draghi muta-forma, quindi non osò chiamarlo a gran voce.
Quando cercò una bottiglietta d’acqua e una barretta proteica si rese conto che entrambe le bottigliette erano vuote. Le tornò in mente quando Kyran aveva detto che nei pressi era presente uno specchio d’acqua, ma non aveva specificato dove. Rimase in allerta in attesa di percepire un preciso rumore, quindi sentì lo scorrere di un fiume alla propria sinistra. Decise di fare un tentativo, quindi aprì una barretta proteica e la mangiò avanzando nella direzione stabilita.
Proseguì per cinque minuti, dopo aver cambiato direzione diverse volte, e raggiunse una radura dove trovò la cascata più invitante che avesse mai visto. La luna violacea le donava una sfumatura mistica, invitando Mackendra a goderne. Stava per togliersi i vestiti e tuffarsi quando notò qualcuno emergere dallo specchio d’acqua.
Kyran. L’uomo era una vista altrettanto magnifica. Rispecchiava la definizione di un Dio, se ne fosse esistita una. Era senza vestiti, quindi Mackendra poté apprezzare la possanza dei muscoli di lui, che le faceva venire l’acquolina in bocca. I capezzoli turgidi di lui attirarono l’attenzione della ragazza. Si dimenticò di tutti i motivi per cui non avrebbe dovuto bramarlo, e il corpo di Mackendra si fece sempre più voglioso. Indubbiamente Kyran tirava fuori il lato più selvaggio di lei.
I due si guardarono negli occhi per qualche secondo. Mackendra si accorse che Kyran dilatò le narici, e gli occhi di lui presero a brillare in modo vivido. Come ipnotizzata, Mackendra raggiunse la battigia. Kyran non distolse lo sguardo dal corpo di lei nemmeno per un secondo, il che la eccitava. Si fermò sulla banchina e lasciò cadere lo zaino senza esitare, poi si tolse gli stivali. L’uomo sgranò gli occhi quando la ragazza si portò le dita al bottone dei jeans. Kyran sentì le spalle farsi tese quando la udì abbassarsi la zip. L’espressione sul volto di lui le fece aumentare improvvisamente l’autostima, e si tolse immediatamente i pantaloni prima di abbandonarli accanto agli stivali.
“Togliti tutto” l’ordine che le impartì non diede spazio all’esitazione.
Sorrise nel portarsi il top sopra la testa e si immerse nell'acqua con addosso il reggiseno e le mutandine prima di nuotare verso di lui.
“Ti ho detto di toglierti tutto” ringhiò Kyran.
“Nessuno mi dice cosa fare. Devo lavare questi vestiti” era sua intenzione tentare il vampiro, ma sapeva che non era il caso di denudarsi in sua presenza. Per quanto fosse sottile l’intimo che aveva addosso, le serviva la barriera che esso costituiva. Quando abbassò lo sguardo sull'acqua trasparente non si sorprese del fatto che Kyran fosse completamente nudo. Mackendra si rese conto che non erano solamente i muscoli di Kyran a essere possenti, anche il suo membro era lungo e molto duro.
“Su una cosa ti sbagli, Mackendra. Tu obbedirai ai miei ordini” la informò quando le girò attorno per slacciarle il reggiseno. La ragazza era scioccata dall’intraprendenza di lui, e voleva urlargli contro, eppure non fu in grado di pronunciare nemmeno una parola. Non oppose nemmeno resistenza fisica, il che gli diede modo di toglierle velocemente il reggiseno prima di lanciarlo sul bagnasciuga. Quando Kyran le tolse di colpo le mutandine, Mackendra perse l’equilibrio e finì sott’acqua. Il contatto con il liquido le servì per farle ottenere una reazione, infatti la ragazza si rimise subito in piedi, pronta ad affrontarlo.
Quando si spostò i capelli dal volto notò lo sguardo ardente di Kyran su di sé. “Come hai osato?” Le parole di lei avevano l’intenzione di ammonirlo, ma mancavano di astio. Per Mackendra risultò difficile comportarsi in maniera indignata quando le mani di Kyran erano sui suoi fianchi e le facevano provare scosse di eccitamento. Aveva sempre saputo come gestire le avance degli uomini senza mai cadere vittima della loro seduzione. Non aveva mai ritenuto un uomo irresistibile, nonostante avessero trascorso insieme dei momenti intimi. In quel momento si ritrovò a desiderare di non fermare Kyran. Odiava ciò che lui era, e desiderava ancora lo sterminio di tutti i vampiri, ma le sensazioni che le faceva provare erano troppo allettanti da ignorare. Desiderava ciò che stava per accadere; il resto avrebbe potuto attendere.
“Ho osato farlo perché sei mia, Mackendra” le ringhiò all’orecchio. Il respiro caldo di lui le si insinuò nelle ossa, facendole abbassare ulteriormente la guardia. La ragazza si arrese completamente alla tentazione, nonostante fosse una donna che non cedeva tanto facilmente. “Non puoi negare di volermi” commentò lui nello spostare lo sguardo dagli occhi al seno di lei, i cui capezzoli erano turgidi.
L’assalì improvvisamente l’agitazione. Aveva avuto tutta la sicurezza del mondo quando aveva affrontato la feccia dell’inferno, ma un uomo che la studiava così attentamente faceva riaffiorare tutte le sue insicurezze. Il suo promesso sposo l’aveva rifiutata a causa delle cicatrici, e non poteva non chiedersi che cosa pensasse Kyran al riguardo, e che opinione avesse sul suo corpo. Odiava il fatto che per un secondo netto pensò da tipica donna, preoccupandosi di essere brutta o grassa.
Gli portò una mano sul petto, indecisa se spingerlo via o se tirarlo a sé. Prima che potesse scegliere il da farsi, una mano di Kyran vincolò entrambi i polsi di Mackendra bloccandoli dietro la schiena di lei.
“Non sei mai stata con un vampiro” la sua non era una domanda, bensì un’affermazione, il che la colse di sorpresa. E ora che cos’avrebbe fatto, l’avrebbe fermato? “Sono il tuo padrone, Mackendra”.
La cosa fece diminuire un po’ il desiderio di lei. “Nessuno è il mio