Приключения Пиноккио. История деревянной куклы. Уровень 1 / Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino. Карло Коллоди

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_______ tutto buio e tutto deserto.

      ha lasciato

      ha trovato

      ha visto

      4. Выберите нужный предлог:

      per – in – sotto – a – di

      Poi ha preso il burattino _______ le braccia e l’ha posato _______ terra, _______ farlo camminare.

      _______ queste ultime parole, Pinocchio ha preso un martello _______ legno, l’ha scagliato contro il Grillo-parlante.

      Il povero Geppetto si affaticava _______ ritagliarlo; ma più lo ritagliava e lo scorciava, e più quel naso diventava lungo.

      Non avranno mai bene _______ questo mondo; e prima o poi dovranno pentirsene amaramente.

      5. Ответьте на вопросы:

      Perché Pinocchio si comporta così?

      Chi ha fatto il burattino?

      Perché Pinocchio non ha potuto mangiare l’uovo?

      Perché i piedi di Pinocchio sono bruciati?

      Cosa ha fatto Pinocchio con il Grillo-parlante?

      Ответы:

      2. 1. rimasto. 2. giù. 3. stanzina. 4. paura.

      3. ha trovato.

      4. 1. sotto, in, per. 2. a, di. 3. a. 4. in.

      7

      Geppetto torna a casa, e dà al burattino la colazione che il povero uomo aveva portata per sé

      Il povero Pinocchio, che aveva sempre gli occhi fra il sonno, non ha avvisto che i piedi si erano tutti bruciati: per cui appena ha sentito la voce di suo padre, è schizzato giù dallo sgabello per correre a tirare il paletto; ma invece, dopo due o tre traballoni, è caduto.

      – Aprimi! – intanto gridava Geppetto.

      – Babbo mio, non posso, – rispondeva il burattino piangendo.

      – Perché non puoi?

      – Perché mi hanno mangiato i piedi.

      – E chi te li ha mangiati?

      – Il gatto, – ha detto Pinocchio, vedendo il gatto che si divertiva a fare ballare alcuni trucioli di legno.

      – Aprimi, ti dico! – ha ripetuto Geppetto.

      – Non posso stare ritto, credetelo. Oh! povero me! povero me, che mi toccherà a camminare con i ginocchi per tutta la vita!..

      Geppetto arrampicatosi su per il muro, è entrato in casa dalla finestra.

      Quando ha visto il suo Pinocchio sdraiato in terra e rimasto senza piedi davvero, allora ha sentito intenerirsi; l’ha preso subito in collo, si è dato a baciarlo e gli ha detto singhiozzando:

      – Pinocchiuccio mio! Com’è che ti sei bruciato i piedi?

      – Non lo so, babbo, ma credetelo che è stata una notte d’inferno. Tonava, e io avevo una gran fame, e allora il Grillo-parlante mi ha detto: «Ti sta bene: sei stato cattivo, e te lo meriti» e io gli ho detto: «Bada, Grillo!..» e lui mi ha detto: «Tu sei un burattino e hai la testa di legno» e io gli ho tirato un manico di martello, e lui è morto, ma la colpa era sua, perché io non volevo ammazzarlo, ho messo un tegamino sulla brace accesa del caldano, ma il pulcino è scappato fuori e ha detto: «Arrivederla… e tanti saluti a casa». E la fame cresceva sempre, motivo per cui quel vecchino con il berretto da notte mi ha detto: «Fatti sotto e para il cappello» e io con quella catinellata d’acqua sul capo, perché il chiedere un po’ di pane non è vergogna, non è vero? Sono tornato subito a casa, e perché avevo sempre una gran fame, ho messo i piedi sul caldano per rasciugarmi, e voi siete tornato, e me li sono trovati bruciati, e intanto la fame l’ho sempre e i piedi non li ho più!

      E il povero Pinocchio ha cominciato a piangere.

      Geppetto ha tirato fuori di tasca tre pere e ha detto:

      – Queste tre pere erano la mia colazione: ma io te le do volentieri. Mangiale, e buon pro ti faccia[32].

      – Fatemi il piacere di sbucciarle.

      – Sbucciarle? – ha replicato Geppetto meravigliato. – Male! In questo mondo, fin da bambini, bisogna avvezzarsi abboccati e a sapere mangiare di tutto, perché non si sa mai quel che può capitare. I casi sono tanti!..

      – Voi direte bene, – ha detto Pinocchio, – ma le bucce non le posso soffrire.

      E quel buon uomo di Geppetto ha sbucciato le tre pere, e ha posto tutte le bucce sopra un angolo della tavola.

      Quando Pinocchio in due bocconi ha mangiato la prima pera, ha fatto l’atto di buttare via il torsolo: ma Geppetto gli ha trattenuto il braccio, dicendogli:

      – Non lo buttare via: tutto in questo mondo può far comodo[33].

      – Ma io il torsolo non lo mangio davvero!.. – ha gridato il burattino.

      – Chi lo sa! I casi sono tanti!.. – ha ripetuto Geppetto.

      I tre torsoli, invece di essere gettati fuori dalla finestra, sono stati posati sull’angolo della tavola in compagnia delle bucce.

      Pinocchio ha fatto un lunghissimo sbadiglio e ha detto:

      – Ho dell’altra fame!

      – Ma io, ragazzo mio, non ho più nulla da darti.

      – Proprio nulla, nulla?

      – Ci avrei soltanto queste bucce e questi torsoli di pera.

      – Pazienza![34] – ha detto Pinocchio, – se non c’è altro, mangerò una buccia.

      E ha cominciato a masticare. Da principio ha storto un po’ la bocca: ma poi una dietro l’altra, ha spolverato in un soffio[35] tutte le bucce: e dopo le bucce anche i torsoli, e quando ha finito di mangiare ogni cosa, si è battuto contento le mani sul corpo, e ha detto:

      – Ora sì che sto bene!

      – Vedi dunque, – ha osservato Geppetto, – che avevo ragione io quando ti dicevo che non bisogna avvezzarsi troppo delicati di palato. Caro mio, non si sa mai quel che può capitare in questo mondo. I casi sono tanti!..

      8

      Geppetto ha rifatto i piedi a Pinocchio, e vende la propria casacca per comprargli l’Abbecedario

      Il burattino ha cominciato subito a piangere, perché voleva un paio di piedi nuovi.

      Ma Geppetto, per punirlo della monelleria fatta, l’ha lasciato piangere e disperarsi per una mezza giornata: poi gli ha detto:

      – E perché devo rifarti i piedi? Forse per vederti scappare di nuovo da casa tua?

      – Vi prometto, – ha detto il burattino, – che da oggi in poi[36] sarò buono…

      – Tutti i ragazzi, – ha replicato Geppetto, – quando vogliono ottenere qualcosa, dicono così.

      – Vi prometto che andrò a scuola e studierò…

      – Tutti i ragazzi, quando vogliono ottenere qualcosa, ripetono la medesima storia.

      – Ma io non sono come gli altri ragazzi! Io sono più buono di tutti. Vi prometto, babbo, che imparerò un’arte, e che sarò la consolazione e il bastone della vostra vecchiaia.

      Geppetto che aveva gli occhi pieni di pianto e il cuore grosso dalla passione nel vedere il suo povero Pinocchio, non ha risposto altre parole:


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<p>32</p>

buon pro ti faccia – на здоровье

<p>33</p>

può far comodo – может пригодиться

<p>34</p>

Pazienza! – Ничего не поделаешь!

<p>35</p>

in un soffio – в один миг

<p>36</p>

  da oggi in poi – с сегодняшнего дня