I Puritani di Scozia, vol. 1. Вальтер Скотт

I Puritani di Scozia, vol. 1 - Вальтер Скотт


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ed assumendo il tuono d'un predicatore Puritano: »Mio caro fratello, gli disse, ho una piccola istanza da presentarvi, ed è di empire il bicchier vostro di questa bevanda, che i profani chiamano acquavite e votarlo alla salute dell'arcivescovo di sant'Andrea, il degno primate di Scozia.»

      Ciascuno stava impaziente della risposta che avrebbe data lo straniero. I lineamenti scabri e feroci di cotesto uomo; l'espressione torva de' suoi occhi, il vigor di nervi e di muscoli che al sol guardarlo manifestava, annunziavano in lui un uomo poco propenso a prestarsi agli scherzi, e molto meno a soffrire impunemente un insulto.

      »E, se non faccio ragione alla vostra audacissima istanza, gli disse guardandolo di traverso, che cosa ne seguirà?»

      »Ne seguirà, mio amatissimo; che per la salute dell'anima tua ti darò alcuni buffetti sul naso, piattonate sulla schiena quante ne potrai sopportare, e ti taglierò in appresso le orecchie.»

      »Davvero? (disse lo straniero colmando la sua tazza). Beviamo dunque (soggiunse indi con ironico tuono, e componendo ad espressione affatto singolare la propria fisonomia). Porto un brindisi all'arcivescovo di sant'Andrea, ben meritevole della sede che occupa in tal momento. Possano tutti i prelati della Scozia ottenere al par di lui sollecito guiderdone, conforme ai lor meriti!»

      »Ebbene! disse Holliday in aria di trionfo, ha ubbidito.»

      »Nelle frasi del brindisi, soggiunse Bothwell, v'è qualche cosa che non mi garba; non so bene ciò che siasi inteso dire questo cane di Puritano.»

      »Signori, si fece udire in allora Morton Milnwood, che incominciò ad impazientirsi della costoro insolenza. Noi siam qui tutti fedeli sudditi del re, e abbiamo diritto a sperare che non verremo d'ora innanzi frastornati con propositi di tal natura.»

      Stava Bothwell per rispondergli con qualche nuova impertinenza, ma Holliday gli rammentò sotto voce, come la truppa avesse ricevute istruzioni le più precise di non insultare veruno di coloro, che conformandosi agli ordini del Consiglio si fossero presentati alla rassegna. Non potè nondimeno Bothwell ristarsi tanto da non fissare in volto Morton e dal dirgli:

      »Avete ragione, Sig. Capitano, non voglio turbare il vostro regno, che finisce, credo, alla prossima mezzanotte. Non è per altro da ridere, Holliday, soggiunse indi volgendosi al camerata, che questi borghesi facciano tanto gli smargiassi per sapere tirare a segno? Non v'è donna o fanciullo, che addestrandosi a tale virtù sole ventiquattr'ore non ne facesse altrettanto. Se il Sig. Capitano Pappagallo, o alcuno del suo battaglione, volessero solamente provarsi colla sciabola o colla spada a disputar meco al primo sangue una moneta d'oro, tanto non ci sarebbe male! ma tutta questa gente (e dicendo ciò urtava col piede nella punta della spada di Morton) portano armi che non ardirebbero di toccare. Però!.. se gli piacesse anche lottar meco a' pugni, la faccenda sarebbe per me indifferente.»

      Venuta a stremo la pazienza di Morton, si alzò, e dopo avere lanciato un torvo guardo sopra Bothwell, mettea già mano alla spada, allorchè lo straniero si pose fra essi.

      »Un momento! diss'egli a Morton. Io fui il primo insultato, e a nome della buona causa, intendo terminar io tale contesa.» Poi voltosi a Bothwell: »Voi parlate di battervi a' pugni; volete lottare contro di me?»

      »Volentieri, eletto figlio, replicò Bothwell: ma tu non tarderai a baciare la terra.»

      »La mia forza deriva da lui che ne è la sorgente, disse quest'uomo, cui il fervor di setta cresceva coraggio. Tu stai per servire d'esempio ai celiatori di cattiva scuola.»

      In un istante ciascun de' due ebbe levati gli abiti; e si fece attorno ad essi il restante della brigata. Il vantaggio sulle prime parea del sergente, ma scorgevasi ad un tempo che questi avea spiegata tutta intera la sua gagliardia, mentre l'antagonista si mostrava economo della propria. Finalmente lo straniero, giunto a stringere fortemente Bothwell, lo alzò da terra, buttandolo indi con sì mal colpo sul pavimento, che vi rimase sbalordito per qualche minuto.

      »Voi avete ucciso il mio sergente, sclamò Inglis, sfoderando la sciabola, e me ne darete soddisfazione.»

      »Adagio! entrò di mezzo Morton, tutto è proceduto giusta le regole, e il vostro camerata ha trovato quel che cercava.»

      »Gli è vero, disse Bothwell, alzandosi allora da terra. Inglis, rimettete nel fodero il vostro arnese. Non mi sarei mai creduto che un sergente del reggimento delle guardie fosse gettato sul pavimento d'una miserabile bettola da un cialtrone di Puritano!» indi stringendo con forza la mano allo straniero: »amico, gli disse, ci troveremo qualch'altra volta, e giuocheremo giuoco più serio.»

      »E quando questa qualche volta verrà (rispose lo straniero stringendogli parimente e colla stessa forza la mano) vi prometto che se giungo a rinversarvi, non vi alzerete da terra sì facilmente.»

      »A maraviglia! rispose Bothwell. Se tu sei un Puritano, non manchi almeno nè di forza nè di coraggio! Ti auguro ogni sorte di felicità; ma se mi credi, spacciati da questo luogo prima che il nostro ufiziale venga qui in ronda, perchè egli ha fatto arrestare più d'un furfante che avea cera meno sospetta della tua.»

      Convien credere che tale avvertimento non sembrasse da disprezzarsi allo straniero poichè pagò il suo conto; e correndo alla scuderia, sellò egli stesso il proprio cavallo, e immantinente vi montò sopra. Nell'uscire si scontrò in Morton, che si congedava dai compagni in atto egli pur di partire.

      »Mi trasferisco alla volta di Milnwood gli diss'egli; volete permettere ch'io profitti della vostra compagnia lungo il cammino?»

      »Volentieri!» rispose Morton, benchè trovasse nella fisonomia dell'offertosegli compagno di viaggio qualche cosa che infinitamente spiacevagli.

      Intanto che essi proseguivano per la loro strada, si udì dalla parte della piccola città d'onde uscivano strepitar di tamburi e squillar di trombe, che chiamava a raccolta la compagnia del reggimento delle guardie postavi in guernigione, la quale ben presto si trovò schierata sulla piazza del mercato. Il tenente Graham entrò nell'osteria di Niel accompagnato dal sindaco della città. »Ebbene! Bothwell, esclamò, non avete udito la chiamata? Perchè siete ancor qui?»

      »Egli stava per tornare a quartiere, o mio tenente, disse Holliday; ma ha fatto or ora una mala caduta.»

      »In una lite senz'altro! soggiunse Graham. Bothwell, se trascurate così il dovere, il vostro sangue reale non vi esenterà dai gastighi.»

      »E come ho io trascurato i doveri?»

      »Voi dovevate trovarvi in quartiere al primo suon di tamburo. La carrozza dell'arcivescovo di Sant'Andrea è stata fermata questa mattina da una masnada di ribelli Puritani, che lo hanno assassinato presso la città della sua diocesi. Vi è una taglia di cento zecchini a favore di chiunque arresterà uno degli uccisori di questo prelato.

      »Corpo del demonio! sclamò Bothwell. Il brindisi!.. quell'aria misteriosa!.. Intendo ora quel che voleva dire! Ah! perchè non l'abbiamo arrestato subito? A cavallo, Holliday, a cavallo! – Mio tenente, un di questi assassini non sarebbe già un uomo nerboruto all'aspetto, che ha un naso a becco di falcone?..»

      »Un momento! disse Graham. Ho qui i connotati di tutti costoro. Leggiamo. Haxton di Rathillet, grande, magro, capelli neri…»

      »No; non è il mio uomo» interruppe Bothwell.

      »Iohn Balfour di Burley, mezzana statura, naso aquilino, sguardo feroce, capelli rossi…»

      »È desso, è desso!» sclamò Bothwell. Intanto Graham continuava la sua lettura montato sopra un cavallo nero di grande criniera…»

      »Non occorr'altro! Non è un quarto d'ora che costui era qui.»

      Alcune nuove informazioni terminarono alfin di convincerli, che quel sì misterioso straniero era di fatto Balfour da Burley, capo della banda di assassini, che mossi da furore presbiteriano, uccisero l'infelice primate di Scozia. Avendolo incontrato a caso, il fanatismo li persuase essere questa una vittima che la Provvidenza abbandonava nelle loro mani, onde a sangue freddo lo trucidarono.

      »A cavallo, amici miei! lesti a cavallo! sclamò Graham. Inseguiamo l'assassino. La testa di costui vale quant'oro ella pesa.»

      CAPITOLO IV

      »Va',


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