I Puritani di Scozia, vol. 3. Вальтер Скотт

I Puritani di Scozia, vol. 3 - Вальтер Скотт


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se vadano ad essere solamente tosate, ovvero scannate. Cotesti sgraziati non lasciavano scorgere nè timore, nè desiderio, nè speranza; assorti sì nel sentimento della propria sventura da non conservare più le idee distinte di alcuna cosa.

      Ogni lato di questa deplorabile schiera era fiancheggiato da una fila d'uomini a cavallo. Chiudeano la comitiva gli squadroni di cavalleria, preceduti da banda militare, che faceva eccheggiare suoni di trionfo, interrotti ad ogn'istante dalle acclamazioni della moltitudine.

      Ciascuno può agevolmente immaginarsi lo stato dell'animo di Morton all'aspetto di un tale spettacolo, e al ravvisare fra i miseri prigionieri molti di coloro che avea imparati a conoscere nella breve durata della sollevazione; ma soprattutto il commosse la vista della testa recisa di Kettledrumle già suo collega, ch'era una delle due infisse alle picche. Allora si lasciò cadere sopra uno scanno, com'uomo stupefatto ed inorridito ad un tempo, e durò in quella inazione del terrore sintantochè venne a ritrarnelo la voce di Cuddy, che entrò nella stanza, pallido, sfigurato, dibattendo i denti, e capace appena d'esprimersi.

      »Chiediam perdono al cielo, signor Enrico! Ah Dio abbia misericordia di noi! – Dobbiamo in questo momento comparire davanti al consiglio. – Dio Dio! qual cosa vogliono che un povero uomo come son'io dica alla presenza di tanti lordi e signori? – Oh! ma non è questo il peggio; mia madre è arrivata a scoprir dove sono. È qui alla porta! ho fatto di tutto perchè si ritiri, ma non vuole saperne. È impaziente di vedermi rendere testimonianza, espressione del suo gergo, e che in buon volgare vole dire vedermi appicato. Cuddy per altro non è ancor tanto bestia, e se può scappare la corda, vadino al diavolo tutte le testimonianze!»

      Entrò allora Claverhouse. »Fa d'uopo che vi presentiate subitamente al consiglio, sig. Morton (gli disse salutandolo con quella facile cortesia alla quale lo avea già accostumato). Il vostro servo ancora dovrà seguirvi colà; ma non avete di che temere, sia per la vostra, sia per la sua sicurezza. Solamente vi avverto, che sarete spettatore di una scena alquanto penosa per voi. – Avrei voluto risparmiarvene il disgusto, ma non mi è stato possibile. – Il mio calesse ci aspetta. Volete che andiamo?»

      Era questo un secondo invito, che, comunque non troppo gradevole a Morton, non erano in esso i modi di ricusare. Surse tostamente in piedi e seguì il generale.

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      È più facile a scorgere l'aggiustatezza di un tale confronto, che tutta la metafisica, l'acutezza d'ingegno, lo forzo d'estrarre le idee, necessarie a trovarlo la prima volta. Sia che Walter Scott abbia creati appostatamente tali due caratteri, simili in tal qual modo e disparatissimi, sostenendoli poi maravigliosamente sino alla fine, sia che dopo aver fatto ciascuno d'essi di primo getto, abbia così maestrevolmente rilevati i punti di corrispondenza di queste due fatture della sua mente, chi gli negherà il vanto primiero de' veri romanzieri e degli autori teatrali, il vanto cioè di conoscere a perfezione tutti gli stati del cuore e de' cuori umani? – N. del T.

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È più facile a scorgere l'aggiustatezza di un tale confronto, che tutta la metafisica, l'acutezza d'ingegno, lo forzo d'estrarre le idee, necessarie a trovarlo la prima volta. Sia che Walter Scott abbia creati appostatamente tali due caratteri, simili in tal qual modo e disparatissimi, sostenendoli poi maravigliosamente sino alla fine, sia che dopo aver fatto ciascuno d'essi di primo getto, abbia così maestrevolmente rilevati i punti di corrispondenza di queste due fatture della sua mente, chi gli negherà il vanto primiero de' veri romanzieri e degli autori teatrali, il vanto cioè di conoscere a perfezione tutti gli stati del cuore e de' cuori umani? – N. del T.


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