Si Mr. Evans. Antonina Lentini

Si Mr. Evans - Antonina Lentini


Скачать книгу

      <<Che maleducato, ancora non mi sono presentato. Sono Cade Evans>>. Mi porge la mano per fare conoscenza, non appena la tocco sento una scossa percorrermi lungo la schiena.

      La sua mano è calda e morbida.

      Gli sorrido e prendo la coppa Margarita, inumidisco con uno spicchio di limone solo metà bordo del bicchiere e lo ricopro di sale ottenendo un effetto brinato, poi lo metto nel freezer e lo faccio raffreddare. Le mani mi tremano e con la coda dell’occhio percepisco il suo sguardo, mi sento inquieta.

      Nel frattempo riempio per ¾ lo shaker con due cubetti di ghiaccio, aggiungo la Tequila, il Cointreau del succo di limone e shakero energeticamente per qualche secondo. Riprendo la coppa, filtro il tutto, prendo una fetta di limone e lo metto nel bordo. <<Ecco a te, spero ti piaccia.>>

      Lo guardo imperterrita mentre assaggia il drink, non so cosa dire, sono impaziente di sentire un suo giudizio. Fa un gemito e porta la testa all’indietro.

      Ha un collo così sexy!

      Mi sorride. <<È buonissimo.>>

      <<Ottimo.>> Scrollo i nervi di dosso. <<Speravo ti piacesse, ero nervosa nell'attesa di sentire un tuo giudizio.>>

      <<L’avevo capito.>> Mi guarda fisso negli occhi. <<Tremavi quando preparavi il drink.>> Dice sorridendomi. La scossa si è fatta sentire nuovamente, ma stavolta più intensa, tanto da farmi raddrizzare e irrigidire.

      <<Parlami un po’ di te.>> Sbarro gli occhi. Rimango esterrefatta dalla domanda.

      Fortunatamente tra una domanda e l’altra, tra un drink e l’altro sono già le ventitré e trenta e posso domandare di andare via prima.

      <<Xavier, io vado prima oggi.>> Grido al mio capo.

      Dai capelli mori e occhi castani.

      <<Va bene, a domani.>>

      <<Un attimo che mi cambio, aspettami qui.>> Mi prende il braccio.

      <<Perché ti devi cambiare? Stai bene così vestita. Hai un fisico bellissimo.>>

      La scossa ritorna, mi piace la sensazione che provo quando mi tocca. Chiudo gli occhi per il piacere che sto vivendo. Faccio un enorme respiro, poi scrollo la testa. <<Non mi sento a mio agio, faccio subito.>> Fa un’espressione triste e mi lascia andare. Mi dirigo nello spogliatoio e mi cambio.

      <<Finalmente.>> Esclamo.

      Indosso una maglia a mezze maniche bianca, un paio di shorts di cotone fuxia e le infradito. Esco e lo raggiungo con passo svelto.

      <<Stavi decisamente meglio prima.>> Afferma. Andiamo in riva al mare e ci sediamo sulla sabbia, ormai fredda.

      Mi sento in imbarazzo. Decido di far parlare prima lui. <<Perché non inizi a parlarmi di te?>> Chiedo, prima che il coraggio di proferire parola svanisca.

      Ha i gomiti poggiati sulle ginocchia e il viso rivolto verso il mare. Poi si gira a guardarmi. <<Cosa vuoi sapere?>> Mi sorride.

      <<Che lavoro fai?>> Chiedo.

      <<Sono un Vigile del fuoco e in particolare svolgo la mansione di coordinatore>>. Per questo mi aveva detto che salvare le persone era un suo dovere. <<Bello.>> Deglutisco. <<Quanti anni hai?>>

      <<Ventotto.>> Ne dimostra meno.

      <<E quando non lavori cosa fai?>>

      <<Amo fare diversi tipi di sport e mangiare fragole al cioccolato.>> Sussurra, piegando le labbra in un sorriso malizioso, poi torna a guardare le onde. <<Ad esempio?>> Si gira nuovamente, bloccandomi con il suo sguardo.

      <<Pratico surf, corro… amo mantenermi in forma.>> <<Anche io adoro le fragole al cioccolato, sono le mie preferite.>> Affermo, con l’acquolina in bocca.

      <<Un punto a tuo favore, Miss Lewis.>> Mi guarda, facendomi arrossire.

      <<Hai una vita sociale?>> Chiedo curiosa, magari ha una fidanzata.

      <<Si. Quando il lavoro me lo permette esco con i miei amici a bere qualche drink.>>

      <<Perché stasera sei solo?>> Ho un’infinità di domande che potrei fargli. Mi ispira curiosità. È misterioso.

      <<Mi sembri una detective.>> Ride, mostrando i denti perfetti e bianchi.

      Adoro sentirlo parlare. Mi piace molto la sua voce. <<Ero qua con Alexavier, ma l’ho perso strada facendo. Ha incontrato la sua segretaria nel bar dove lavori. Mentre ho sentito quel bifolco gridarti contro e ti ho raggiunta.

      Il mio collega Derek invece è rimasto a casa con la fidanzata.>> Non appena pronuncia la parola fidanzata noto in lui un’espressione contraria, piegando le labbra in una risata sarcastica.

      Lancio una rapida occhiata al suo viso, vorrei approfondire l’argomento “fidanzata”, ma preferisco non farlo. In questo momento dovevo essere con le mie amiche. Invece mi ritrovo seduta con la sabbia che mi entra negli shorts a fare la detective.

      <<La tua famiglia? Hai fratelli, sorelle…>> Aggrotto la fronte.

      <<Non parlo mai della mia famiglia con gli estranei. Sono molto riservato a riguardo.>> Ha un tono severo. Forse ho sfiorato un tasto che non dovevo toccare.

      <<Scusa. Certe volte non mi rendo conto di quello che dico.>> Arrossisco. <<Con quante donne sei stato?>> “O mio Dio. Ma perché non sto zitta?”

      Lui fa un sospiro. Giro immediatamente la testa nel senso opposto per evitare il suo sguardo.

      <<Noele, passa a un’altra domanda. Non credo ti interessi davvero.>> Mi sembra leggermente irritato. Che strano sentirgli dire il mio nome. È bello. Arrossisco immediatamente. Ora il senso di disagio è aumentato.

      Metto le braccia sotto le ginocchia e poggio su il mento.

      Con la coda dell’occhio sbircio per vedere che espressione ha.

      Con il pollice si accarezza il labbro inferiore. Poi si gira verso di me. Comincia a pizzicarmi la gola. Il cuore mi batte forte. E le guance mi bruciano. <<Ehi ciao Cade.>>

      Una ragazza dai capelli rossi, fisico slanciato e occhi neri ci viene incontro. Gli si butta addosso. Lo ha appena baciato sulle labbra. Sgrano gli occhi. <<Che ci fai qui?>> Sembra abbastanza felice di vederlo.

      <<Ciao Amber. Ci sentiamo domani. In questo momento sono impegnato.>>

      La ragazza rimane delusa dalla sua risposta e va via.

      Porta nuovamente lo sguardo su di me.

      <<Se vuoi, puoi andare da lei. La tua amica è rimasta delusa da come l’hai trattata.>>

      Faccio cenno per alzarmi, ma mi blocca con la sua tenuta salda sul mio braccio.

      <<No, è solo una vecchia conoscenza. Ora tocca a me fare le domande.>> La sua espressione è piena di curiosità.

      <<Non ho molto da raccontare.>> Guardo il mare. <<Sono una semplice barista di ventisei anni, certe volte sgridata dai clienti. Nel tempo libero vado a correre, leggo, esco con le amiche e qualche volta andiamo a ballare sulla spiaggia.>> Faccio spallucce e sorrido.

      <<Hai un fidanzato?>>


Скачать книгу