La promozione. Peter Gebhardt
del caso Trulli?”
„Domani. Posso darti un rapporto dettagliato domattina.”
„Va bene, allora aspetto il tuo rapporto. Ciao.”
„Enzo, che ne dici, domani torniamo in montagna? Cercherò il cellulare e poi torneremo al Lago di Campotosto.”
Peroni guarda Moretti con aria interrogativa.
„Ci andiamo? E con che cosa?”
„Hai ancora il tuo scooter, vero?”
„Si ma ... „
„Poi, andiamo a pranzo da Lisa, pago io!”
Peroni sorride fino alle orecchie.
„Adesso vado a casa nella vasca da bagno, penso che per oggi possa bastare. Quindi ti aspetto domani alle 9.00. Ciao, Enzo.”
„Ciao, Mario.”
La mattina dopo, esattamente alle nove, Peroni è davanti alla casa di Moretti. Mentre sta girando l’angolo incontra Moretti.
„Buon giorno commissario, da dove vieni?”
„Ero al bar, hai un casco anche per me?”
„Certo, Mario.”
Peroni estrae dal bauletto un vecchio elmetto militare e lo lancia a Moretti.
I quaranta chilometri da Teramo a Cesacastina sono una vera delizia per ogni appassionato di moto. Una curva dopo l’altra e quasi senza traffico. Dopo una buona mezz’ora i due arrivano al parcheggio fuori Cesacastina.
Da qui in realtà è possibile proseguire solo a piedi, ma Peroni percorre Strada Bianca in direzione di Cento Fonti, e dopo altri dieci minuti raggiungono il punto in cui ieri stavano appostati.
„Enzo, chiama il mio numero.”
E già il campanello suona dietro la catasta di legna su cui ieri era seduto il commissario.
„Fantastico, Mario, allora possiamo proseguire.”
„Aspetta un attimo, dai un’occhiata laggiù! Sembra che di recente ci sia stato qualcun altro!”
Una ventina di metri più avanti lungo la strada ci sono innumerevoli asciugamani da cucina insanguinati e resti di interiora. Nel terreno argilloso è possibile vedere chiaramente i segni degli pneumatici di un veicolo più grande.
„Penso che abbia qualcosa a che fare con la telefonata di ieri pomeriggio. L’amico di Brolio, il dottor Ravelli, lo ha chiamato in ufficio e sembrava che i bracconieri avessero colpito di nuovo”.
„Certo, ti ricordi quando ieri siamo partiti per Campotosto, il colpo di fucile, e hai detto...”
„Sì, lo so, non me ne frega un cazzo però, avevamo qualcos’altro di più importante da fare.”
„Basta Mario, adesso andiamo da Lisa, ho fame.” Peroni tira fuori dalla giacca un piccolo dispositivo simile a un telefono e digita lentamente, tasto dopo tasto.
„Enzo, cos’è quello?”
„Un GPS per l’escursionismo, è davvero fantastico. L’ho comprato la scorsa settimana e l’ho provato a Teramo. Da Cesacastina a Umito, aspetta un minuto, sono, ehm, novantasei chilometri. Ma adesso dobbiamo andare, altrimenti non mangeremo niente!”
Senza preoccuparsi ancora a lungo dei bracconieri, Peroni gira il suo scooter e fa cenno a Moretti, che si sta ancora guardando intorno, che è pronto per partire.
„In realtà, volevo tornare a Campotosto.”
„Me l’avevi promesso, Mario! Pranzo da Lisa.” Moretti dà una pacca sull’elmo a Peroni, e Peroni si avvia in direzione di
Umito.
Umito è un piccolo comune in una valle laterale a una trentina di chilometri da Ascoli Piceno. La zona non è di competenza dei due poliziotti, perché appartiene alla provincia di Ascoli Piceno. Ma Mario Moretti ha un’ottima amica a Umito. È single e gestisce una trattoria lì. È separata dal marito da anni, solo il figlio Sandro la aiuta nel suo lavoro, cosa che non accade però molto spesso perché il giovane vive e studia ad Ascoli. Lisa e la sua trattoria sono conosciute per la loro ottima cucina; in particolare la selvaggina, l’arrosto di selvaggina e in autunno anche i vari piatti con le castagne e i funghi sono molto apprezzati.
Dopo due ore buone i due colleghi arrivano a Umito.
„Enzo, quella di prendere il tuo scooter è stata una buona idea, no? Mi è piaciuto molto il viaggio.”
„Anche io penso che sia stata un’ottima idea, Mario, specialmente per venire a pranzo da Lisa.”
Peroni sta già strizzando gli occhi in direzione della trattoria.
„Enzo, dai un’occhiata al parcheggio, conosci quella macchina?”
„Porca miseria, il nostro questore. Cosa facciamo adesso? Non siamo nel nostro territorio qui.”
„Non importa Enzo, nemmeno lui. Dai, entriamo.” I due si avvicinano all’ingresso, Peroni lascia andare Moretti avanti.
„Buon giorno a tutti!”
Moretti entra veloce in trattoria e non dà al questore la minima possibilità di dire nulla.
„Che coincidenza questore, anche lei qui! Penso che…, anzi so con certezza che i bracconieri sono qui intorno. Il sergente Peroni e i miei agenti sono sulle loro tracce.”
„Molto lodevole Moretti, ma spero che tu ti ricordi che Umito non è più nella nostra giurisdizione. Devi avvertire i colleghi di qua”.
„Sì certamente, lo facciamo subito dopo pranzo.”
Moretti guarda con un sorriso amichevole la compagnia straordinariamente graziosa di Brolio.
„Buon giorno, signora, credo che ci conosciamo.”
„Sì certo commissario, sono la dottoressa Cortese. Abbiamo avuto il piacere di incontrarci al il suo esame.”
Brolio non gli fa molto piacere che Moretti si interessi troppo della sua dama di compagnia.
„Commissario, non si preoccupi. Vada, buon appetito, ci vediamo. Ah no, un attimo soltanto Moretti. Mentre lei era qui una signora sgradevole è venuta nel mio ufficio stamattina. Mi ha parlato in modo terribile di quanto fossimo lontani nelle indagini sul caso dell’omicidio che la riguarda e così via. Le ho detto che avremmo fatto tutto il possibile per venirne a capo. Ma mi ha risposto con un sacco di illazioni stupide. Mi ha detto solo che sì, era vecchio, ma non ha mai fatto male nemmeno a un topo. Non dovevano ucciderglielo. Poi mi ha guardato così stupidamente. Insomma Moretti, per togliermela dalle scatole le ho promesso che lei sarebbe passato da casa sua a parlarle.”
„Certo, Questore, dove posso trovare questa signora?”
Brolio si guarda in tasca e tira fuori un foglietto.
„Vive a Teramo. Via Tribunale, il suo nome è…”
Brolio non ha scritto chiaramente il nome.
„Conosco la faccenda, semplicemente non so dove abiti la signora. Sì, un attimo, ecco qua: si chiama… signora Capuzzi.
Capuzzi, gatto a tre zampe”.
Moretti, che a stento resiste alle risate, guarda Brolio con un ghigno, poi annuisce brevemente.
„Stia tranquillo Questore, ci occuperemo noi della signora. Buona giornata. Signora Cortese, arrivederci.”
„A volte non so esattamente cosa gli stia succedendo nel cervello, ma è un bravo poliziotto,” borbotta Brolio, scuote brevemente la testa e preferisce tornare alla sua affascinante compagnia.
Moretti passa davanti a Peroni, che ha già occupato un posto nascosto alla vista del questore, e va in cucina.
Lisa Zinga è in piedi accanto ai fornelli e non si accorge