Venuti Dal Cielo, Volume 1. Olga Kryuchkova

Venuti Dal Cielo, Volume 1 - Olga Kryuchkova


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non l’aveva. Conduceva l’umile vita di un insegnante di college. Purtroppo, i fatti erano fatti: la mancanza delle finanze necessarie non permetteva all’insegnante di storia e mitologia di realizzare il suo sogno.

      Naturalmente, l’aspirante scienziato cercò di trovare dei finanziatori tra i ricchi interessati alla storia antica e alla ricerca di manufatti. Ma tutte le sue iniziative, ahimè, non furono coronate da successo; nessuno voleva finanziare una spedizione con prospettive così “spettrali”. Sebbene l’esistenza del complesso di templi e di Uruk stessa fosse stata dimostrata da William Kenneth Loftus. Tuttavia, per tutto questo tempo, poco più di vent’anni, dal giorno della spedizione, nessuno aveva osato avvicinarsi alla leggendaria Uruk. Nel mondo scientifico, la possibilità di ricercare il complesso di templi dorati di Inanna era vista con molto scetticismo. E William Adamson, un semplice insegnante di un college poco conosciuto, con le sue aspirazioni generava soltanto sarcasmo e un indulgente sorriso tra i rispettabili studiosi e i collezionisti di antichità. Tuttavia, Adamson non si perse d’animo e continuò a cercare finanziatori per la futura spedizione.

      ***

      … Dopo la morte di suo padre e il secondo matrimonio di sua madre, William ha vissuto con la sorella minore, Alice. Lei recentemente ha passato i venticinque anni, ma non ha figli né un marito. Questo, in parte, è dovuto al fatto che Alice, contrariamente all’opinione comune (secondo la quale una donna dovrebbe essere sposata!), non ha voluto formare una famiglia, e, di fatto, non c’erano uomini che volessero sposarla. Perché Alice godeva di una pessima reputazione.

      Quasi dieci anni fa, quando era ancora molto giovane, Alice, insieme ai genitori e al fratello maggiore, andò a trovare una ricca zia (la cugina di suo padre, Grace Adrian) in una tenuta scozzese vicino a una piccola città. Un giorno, la ragazza uscì per fare una passeggiata e scomparve. I genitori e zia Grace allertarono l’intero vicinato e la polizia. Cercarono la ragazza ovunque, setacciarono la vicina foresta, tutti gli edifici abbandonati. Ma, ahimè, invano.

      La polizia raccolse le testimonianze dei vicini, dei genitori, di William e anche dei conoscenti di zia Adrian. Poi si scoprì che, recentemente, un gruppo di circensi si era esibito in città. Alice aveva assistito a diversi spettacoli, ammirando le esibizioni degli acrobati con il trapezio, specialmente uno di loro. L’acrobata era giovane e bello. E una ragazza di quindici anni avrebbe potuto essere attirata facilmente, incapace di resistere alla bellezza e al corpo forte di un giovane. Pertanto, la polizia stabilì che Alice si era innamorata e se n’era andata dalla città con il gruppo di circensi. Quello spiegava la sua scomparsa.

      La polizia inviò i propri uomini sulle tracce del circo. Con loro sorpresa, quando i poliziotti raggiunsero i circensi, questi ultimi non sapevano nulla della scomparsa di Alice. Il giovane e bell’acrobata fu interrogato. Purtroppo, lui non fu in grado di fare luce sulla misteriosa scomparsa della ragazza. La polizia non riuscì mai ad avere la conferma del coinvolgimento dell’acrobata nella fuga di Alice Adamson. Ma c’era il sospetto che lei avesse litigato con il suo amante e avesse lasciato il circo. E i circensi sono solidali fra loro, uno per tutti e tutti per uno. Ecco perché rimasero tutti zitti, fingendo di non sapere nulla della ragazza scomparsa. La polizia tornò in città. E annunciò alla famiglia Adamson che non riuscivano a trovare la loro figlia. Però c’era la possibilità che presto sarebbe tornata a casa.

      Genevieve e Harold pensavano già che non avrebbero più rivisto la figlia, ma per loro fu una felice sorpresa quando, qualche giorno dopo, lei si mostrò, come aveva suggerito la polizia. Il fatto che Alice sembrasse, in un certo senso, diversa e più fiduciosa in sé stessa non sfuggì allo sguardo attento di sua madre. La donna stabilì che il motivo di tutto fosse da attribuire alla precoce intimità di sua figlia con un uomo. Genevieve e zia Grace chiamarono subito una dottoressa che andasse a casa per esaminare la fuggitiva. Con grande gioia della madre e della zia, scoprirono che Alice era vergine.

      Tuttavia, Alice fu severamente sgridata per “essere scappata con un acrobata” e fu segregata in casa, sebbene la fuggitiva stessa non smettesse di sostenere che era andata nel mondo delle fate8 e di avervi trascorso, più o meno, alcuni anni. Nel frattempo, nel mondo degli umani erano trascorsi soltanto alcuni giorni. Naturalmente nessuno credette alla storia raccontata da Alice, e fu stabilito che lei fosse tornata perché l’acrobata l’aveva abbandonata.

      Nonostante il fatto che un episodio così spiacevole fosse successo nella lontana Scozia, le voci sulla scomparsa della giovane Alice Adamson arrivarono a Londra. I giornali erano pieni di pettegolezzi vari, dettagli osceni e ogni sorta di menzogne. Uno degli scribacchini scrisse perfino un diario che, a quanto si disse, Alice tenne durante il suo soggiorno nel paese delle fate. Le sue storie ebbero un enorme successo. E Londra non aspettava altro che l’uscita del numero successivo, la circolazione delle pubblicazioni scandalistiche andò alle stelle. Lo scribacchino stesso guadagnò una discreta somma di denaro con le sue invenzioni e si mise in proprio.

      La reputazione della famiglia Adamson fu gravemente danneggiata. Varie personalità sospettose e rappresentanti della stampa scandalistica gironzolavano costantemente intorno alla loro casa. Alla fine, i genitori della fuggitiva persero la pace; pensarono di lasciare la capitale e trasferirsi in un’altra città. Tuttavia, il capofamiglia, prima di partire, dovette vendere le sue attività, vale a dire diversi negozi. Però, purtroppo, non riuscì a ricavare un buon prezzo dalla vendita. Perché gli acquirenti, dopo avere letto i giornali, cercarono di acquistare la proprietà di Harold Adamson a un prezzo conveniente. La famiglia dovette restare a Londra e affrontare la derisione e i pettegolezzi per lungo tempo. Tutto questo indebolì di molto la salute dei genitori, specialmente quella del padre.

      La visita nel mondo delle fate non fu senza conseguenze per Alice. Alcuni anni dopo, quando diventò ufficialmente un’adulta, la ragazza cominciò a interessarsi di esoterismo e iniziò a predire il futuro. I genitori e il fratello maggiore stabilirono che il motivo dello strano comportamento di Alice fosse l’amore infelice per l’acrobata, uno stile di vita solitario e la mancanza di un degno sposo. Tuttavia, la famiglia non voleva testardamente ammettere che le predizioni di Alice, a volte, erano abbastanza accurate. Padre e madre le consideravano coincidenze. Soltanto William, di tanto in tanto, pensava: “Forse mia sorella ha fatto visita veramente alle fate. E loro le hanno dato poteri soprannaturali.” Tuttavia, William era un materialista, sebbene insegnasse mitologia, e avendo riflettuto sull’essenza della vita, era d’accordo con i suoi genitori. E continuava a mettere in dubbio le capacità di Alice.

      Alcuni anni dopo, il padre morì d’infarto. Questa storia scozzese aveva minato seriamente la sua salute. Genevieve, avendo ereditato i negozi di suo marito, e avendo osservato il periodo di lutto previsto, si risposò. Così, la casa fu lasciata a William e ad Alice. Genevieve era felice con il secondo marito. Fece del suo meglio per dimenticare il passato ed ebbe pochi contatti con i suoi figli, specialmente con la figlia.

      Alice, finalmente, libera dalle insistenti attenzioni di sua madre, mise in pratica la sua abilità. E per molti anni da allora la ragazza aveva fatto predizioni corrette (riguardanti la famiglia e i vicini, e a volte, dopo la lettura della cronaca nera, riguardanti i crimini commessi), al punto che decise di iniziare l’attività di medium, la nuova moda. Da tanto tempo padroneggiava la chiaroveggenza e la divinazione leggendo i tarocchi e la sfera di cristallo, sapeva come interpretare i sogni, eseguiva alcuni rituali magici (per l’amore, per la prosperità in famiglia, per la buona fortuna negli affari). E, cosa più importante, Alice eseguiva con successo sedute spiritiche, che stavano diventando sempre più di moda. E gli appassionati erano disposti a spendere qualunque cifra pur di riuscire a comunicare con gli spiriti di parenti o personaggi famosi defunti.

      Sin dai tempi antichi, le persone hanno comunicato con gli spiriti, compresi i morti. Un boom nello spiritualismo attraversò il mondo nel 1848, dopo la diffusione della testimonianza di due sorelle americane, Catherine e Margaretta Fox, che si diceva fossero entrate in contatto con lo spirito di un venditore ambulante che fu ucciso dai precedenti proprietari della casa nella quale le due donne vivevano.9

      Lo spiritualismo fu particolarmente fastidioso per Genevieve. Precedentemente, lei aveva contrastato in ogni modo possibile le “innovazioni” di sua figlia, vietandole di leggere letteratura


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