Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 4. Bertini Giuseppe
musicae vires etc. Oxonii 1655, in 4º. South commendevolissimo per le sue vaste cognizioni, e per la sua probità, dopo aver ricusato due vescovati, morì nel 1716.
Spadaro (Giov.) da Bologna scrisse contro Gaffurio un Trattato di musica, pubblicato in Venezia nel 1531 in fol.
Spies (Meinardo), priore benedettino del convento d'Yrsee nella Svevia, e membro della società di musica di Mitzler dopo il 1743, fu discepolo di Giuseppe Bernabei maestro di cappella romano della corte di Baviera: secondo l'ab. Gerbert egli viveva ancora nel 1774, compose molta musica di chiesa, e pubblicò ad Ausburgo nel 1716, un'opera col titolo di Tractatus musico practicus, che è divenuta rarissima. Vi si trovano in vero molte bellissime cose, ma è così pessimamente scritta che lo stesso Hiller nell'atto di lodarla dice che sarebbe a desiderarsi, che qualcuno volesse tradurla dall'alemanno in tedesco.
Spontini (Gaspare) nacque a Jesi, piccola città dello stato Romano li 14 novembre 1778. Dopo avere studiato i principj della musica sotto il cel. P. Martini a Bologna, e 'l maestro Borroni in Roma, entrò all'età di 13 anni nel conservatorio della Pietà in Napoli, sotto la direzione de' maestri Sala e Trajetta. A capo di un anno, divenne maestro in quel conservatorio; nel 1795, in età di diciasett'anni, compose l'opera buffa, i Puntigli delle donne, di cui fu così grande il successo, che tutti gli impresarj dell'Italia si diedero premura di domandargli delle opere. L'anno di appresso egli portossi in Roma, ove scrisse gli Amanti in cimento, e quindi passò a Venezia per comporvi l'Amor secreto. Tornò nuovamente in Roma e vi scrisse la musica dell'Isola disabitata del Metastasio, che mandò a Parma dove non potè egli condursi, perchè veniva allora richiesto pei teatri di Napoli e di Palermo. Compose in Napoli l'Eroismo ridicolo, e si acquistò la stima di Cimarosa, di cui divenne il discepolo e con lui dimorò cinque anni sino alla sua partenza per Palermo. Dopo avere scritto quell'opera, Spontini si rese in Firenze ove la sua opera seria, il Teseo riconosciuto ottenne il più brillante successo. Di ritorno in Napoli, fu ancora molto applaudito nelle due opere la Finta filosofa e la Fuga in maschera. A quest'epoca il Re e la corte trovandosi in Palermo il direttore del nostro real teatro di S. Cecilia, vi chiamò Spontini per iscrivere due opere buffe ed un'opera seria: furono le prime i Quadri parlanti, ed il finto pittore, l'altra gli Elisi delusi, in occasione della nascita del real principe. Non ebbe molto felice incontro per la prima volta in Palermo per il cattivo consiglio di alcuni malevoli. Gl'insinuarono questi, che se voleva buona riuscita della sua musica per quel pubblico, dovesse far uso di molto fracasso nello strumentale. L'esperienza lo fece a suo costo ricredere dello sbaglio, e la musica degli altri due drammi ebbe quivi un felicissimo incontro. Non essendo molto favorevole al suo temperamento il clima di quest'isola, tornò egli in Roma, e vi scrisse l'opera il Geloso e l'audace: poco dopo chiamato in Venezia compose colà le Metamorfosi di Pasquale, e Chi più guarda, meno vede. Spontini dopo aver dato con successo undici opere buffe e tre serie sui primarj teatri dell'Italia, ebbe il progetto di portarsi in Parigi. Vi si fece da prima conoscere colla sua finta filosofa, diè quindi il suo Milton che ebbe molti applausi. Ma non volle più scrivere che per il teatro dell'accademia di musica, ove diè la Vestale nel 1807 e Fernando Cortez, nel 1809. Il Jury istituito da S. M. pel giudizio de' premj decennali, così si esprime nel suo rapporto sulla Vestale: “Quest'opera ha ottenuto un brillante e fermo successo. Il compositore ha avuto il vantaggio di applicare il suo talento ad una composizione interessante, e veramente tragica. La sua musica ha dell'estro della magnificenza e assai volte della grazia. Vi si sono costantemente e con ragione applaudite due grand'arie d'un bello stile, e di bella espressione, due cori di un carattere sagro e toccante, e il finale del secondo atto, il di cui effetto è tragico insieme e piacevole. Il merito incontrastabile, e la superiorità del successo della Vestale non permettono alcun dubbio al jury di proporre quest'opera come degna del premio.” Questo giudizio è a dir vero sommamente onorevole per Spontini, ma la pubblica opinione decretò il premio ai Bardi di Lesueur.
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