Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 4. Bertini Giuseppe

Dizionario storico-critico degli scrittori di musica e de' più celebri artisti, vol. 4 - Bertini Giuseppe


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nel 1788 il turco in Italia. Vi ha di lui impresse a Lipsia Sei sonate a 4 mani pel forte piano, ed altre con accompagnamento di violino 1801-1807.

      Shield (Will.) nel 1800, pubblicò in Londra, An introduction to harmony, ossia Introduzione all'armonìa, in 4º. Non è che un picciol libro elementare di 125 pagine. Shield era in oltre stimatissimo compositore per teatro, e vi ha di lui la musica di più drammi inglesi, e sei duo con altrettanti quartetti per violino.

      Sigismondo (Giuseppe), gentiluomo napoletano, ed allievo favorito del gran Jommelli, possedeva una collezione compita delle opere di questo maestro, e proponevasi di scrivere la sua vita, non che quella de' compositori napoletani ma ne lo impedirono forse le turbolenze politiche di Napoli del 1799. Il nostro sovrano Ferdinando lo aveva costituito Bibliotecario del Conservatorio della Pietà nel 1791, a cui somministrò il Sigismondo delle rare e preziosissime carte, dice il Mattei, e per suo mezzo si è intrapresa la formazione di una Biblioteca musica con buoni auspicj. (Memor. per la Bibliot. mus. del Conserv. 1795).

      Signorelli (Pietro Napoli), secretario della Real Accademia di Napoli e autore di molte stimabili produzioni, fu vent'anni in Madrid professore in quell'università coll'onorario di annui scudi 600. Nel 1786 essendo venuto a ripatriarsi in Napoli, sul procinto di tornare in Ispagna, fu, come dice egli stesso (t. 4, Vicende ec. p. v.) dalla real munificenza di Ferdinando III trattenuto in sua patria. Sin dal 1777 egli aveva enunciata la sua opera, che rifusa poscia in Madrid e limitata al solo genere musicale diè al pubblico nel 1783, col titolo di Sistema melodrammatico (V. ib. in not. p. 70). Egli è anche autore delle Vicende della coltura delle due Sicilie, o sia Storia ragionata delle lettere delle arti ec., 5 vol. in 8vo, Napoli 1785, ove molte notizie ritrovansi intorno alla musica di questi due regni dall'epoca de' greci sino a' nostri giorni. Pubblicò finalmente l'eccellente sua Storia critica de' teatri antichi, e moderni, 6 vol. in 8º, Napoli 1787, e 12 vol. in 12º, Venezia 1810, con più addizioni, opera che vien riputata la migliore e la più esatta in questo genere, ed in cui vi ha una compiuta storia della musica drammatica.

      Simonide, poeta musico, e filosofo nacque nell'Isola di Ceo. Egli meritò la stima dei sovrani, dei saggi, e dei grand'uomini del suo tempo. “Questo cel. musico, vedendo il pericolo che correva l'antico canto stromentale con le tragedie da recitarsi dalla parte superiore della Cartéa, ove soggiornava in Atene, mandò un pubblico invito a tutta la greca gioventù per l'apertura d'una nuova scuola di musica, innalzata all'usanza de' loro maggiori; promettendo egli d'insegnare coll'armonia la morale, la storia e la religione. Ateneo (lib. 10) allude a questa scuola, raccontandoci che Simonide per venire in città aveva un asinetto, a cui doveva alla giornata pagare la biada lo scolaro più trascurato e negligente nell'imparare la sua lezione.” (V. Requeno t. 1). Nessuno meglio di lui conobbe l'arte sublime d'interessare, e d'intenerire, e riuscì principalmente nell'elegie e nei canti lamentevoli. Jerone re di Siracusa il volle nella sua corte, e ciò che assicura a Simonide una gloria immortale, si è di aver date utili lezioni a questo monarca, e felicitato la Sicilia, ritirando Jerone dai suoi traviamenti, e obbligandolo a vivere in pace co' suoi confinanti, co' suoi sudditi, e con se stesso; cosicchè sebbene cominciato avesse ad essere il tiranno di Siracusa, finì coll'esserne il padre (V. Xenoph. in Jeron.). Bacchilide fu suo scolare in Sicilia nella poesia, e nella musica, e vi si fece molto onore. Plinio attribuisce a Simonide l'invenzione dell'ottava corda nella lira. Morì egli a Siracusa in età di 90 anni l'anno 468 prima di G. C.

      Simpson (Cristoforo), musico e dotto autore inglese del sec. 18, pubblicò nel 1667 A compendium of practical music, in 8º, che vien riguardato come utilissimo: e nel 1670, Introduction to composition, in 5 vol. ove trovansi i principj del suono e della composizione, l'uso delle dissonanze, le regole del contrappunto semplice e figurato, e de' canoni. Nella storia della musica di Hawkins si vede il suo ritratto.

      Smith (Dr. Armando), verso il 1780 annunziò in Berlino, dove allora trovavasi, la sua Filosofia della musica pratica, ch'egli pubblicò in Vienna nel 1787 col titolo di Fragmens philosophiques sur la musique pratique, in 8º.

      Smith (Robert), dottore dell'università di Cambridge, e membro della Real Società di Londra è autore di un'opera, di cui la seconda edizione è del 1760 col titolo: Harmonies, or the philosophy of sounds, in 8º, cioè Principj dell'armonia, o la filosofia de' suoni. L'autore vi fa entrare troppo di matematica, in cui gli era versatissimo, ed ha poca cognizione delle antiche teorie della musica, onde poco profitto può ritrarsi dalla sua opera, tuttochè venga molto lodata nel giornale letterario di Berna.

      Somis (Giov. Battista), primo violino della real corte di Torino, e de' più esimj tra i discepoli del Corelli, fondatore di una nuova scuola, che porta il suo nome, nello scorso sec. “Somis, dice il conte di S. Raffaele, riuscì veramente impareggiabile pel merito della esecuzione, ed è stato (ciò che a pochi altri addiviene) fin oltre all'anno settantesimo sì prode nell'arte sua, da non ravvisarvisi orma di senile scadimento.” (Sull'arte del suono p. 181). Vi sono di lui sei opere di sonate per violino. La scuola di Somis si reca la gloria di avere formato Giardini.

      Sonnetti (J. J.), sotto a questo nome va un picciol libro intitolato le Brigandage de la musique italienne, 1777 in 8º, ove in mezzo a curiosi aneddoti vi ha un'ingiusta critica de' più celebri maestri italiani, e delle indecenze contro il rispettabile P. Martini, cui nelle memorie della di lui vita si è fatto un dovere di confutar dottamente il P. della Valle. Ecco un piccol saggio delle ciance di quest'autore. “Tutt'il contrappunto italiano, dic'egli, è oggidì ristretto sul capo d'un frate francescano; bisogna che i maestri vadano a baciargli i sandali per avere della musica, come si va al bacio della mula del papa, non dico già che questo religioso non possa essere un gran santo, ma solo che di raro addiviene, che un frate sia grand'uomo principalmente nelle arti di gusto e di genio. Benchè S. Francesco non fosse un gran musico, egli non è per tanto che da uno de' suoi conventi d'Italia escono oggigiorno quei pezzi di contrappunto vivace e voluttuoso e che seducono i cuori. Se la scuola di questo francescano è buona, non vale a nulla la sua fantasia. La più parte poi de' maestri italiani portano tant'oltre la loro ignoranza sino a non conoscere i principj dell'arte loro. L'acustica che n'è la parte teorica è loro del tutto straniera ec.” Da queste poche linee ben può dedursi la sgarbata maniera di ragionare di questo larvato autore.

      Sorge (Giorgio-Andrea), allievo di Walther per la musica, e di Holzhey per cembalo, era un eccellente pratico non men che profondo teorico. Egli avea fatto il suo corso di studj a Mellenbach sua patria, ed oltre un gran numero di opere da lui scritte sì pratiche che teoriche, si è ancora applicato alla perfezione degli instrumenti. Morì a Lobenstein, dove era maestro della corte, nel 1778. Sono le sue opere, 1. Genealogia intervallorum octavae diatonico-chromaticae, 1741. 2. Anweisung etc., ossia Istruzione per accordare gli organi e i cembali, Amburgo 1744. Chladni loda molto quest'opera. 3. Dialogo sul temperamento di Pretorio, Prinz Werkmeister, Neidhart e Silbermann, e del sistema moderno di Telemann, in 8º, 1748, Lobenstein. 4. Principj del calcolo razionale, della misura, e della divisione del monocordo, 1749. 5. Esame de' temperamenti del cembalo di Schroeter, 1754. 6. Compasso musicale perfezionato in f. 7. Osservazioni sul sistema degli intervalli di Eulero, Lipsia 1771. 8. Sulla natura del suono dell'organo, 1771. Istruzione nei principj del calcolo, e della geometria per i costruttori di organi, 1773. 9. Compendium harmonicum, che diè occasione alla sua disputa con Marpurg, il quale lo pubblicò col titolo di Sorge's Anleitung ec., o Istruzione sul basso continuo e l'arte della composizione di Sorge, con note critiche di Marpurg, 1760. 10. Elementi della composizione musicale, 3 vol. in 4º, Lobenstein, la migliore certamente delle sue opere. 11. Principj della fantasia, in 4º.

      Soteride d'Epidauro, detto il grammatico visse a' tempi di Nerone nel 1º sec. dell'era cristiana. Tra le sue opere sono da rimarcarsi Storia della musica in tre libri, e due Trattati sulla Comedia e sui diversi Metri.

      Souhaitty (il Padre), religioso dell'Osservanza, nel 1677 pubblicò un suo Saggio intitolato: Nouveaux élémens du chant, nel quale propone una nuova maniera di scrivere la musica, facendo uso di cifre in vece di note. Rousseau ne fa menzione nel suo Dizionario, e ne propone egli stesso un'altra più semplice. Ma il Pubblico, egli dice senza molto discutere il vantaggio de' segni, che


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