Mezzo secolo di patriotismo. Bonfadini Romualdo
afferma che la Consulta in una seduta avesse già nominato il Melzi Presidente e l'Aldini Vice-Presidente.
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Ha la data del 26 gennajo 1802, anno I.º
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Cusani, VI, pag. 165 e 318.
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Du Casse,
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Fra queste bisogna mettere in prima linea l'interesse vivo e costante che portò ai nuovi metodi inglesi d'istruzione e di educazione. Fu lui che acquistò nel 1812 da un Luigi Piccaluga l'antico convento di S. Maria delle Grazie in Lodi, per insediarvi appunto una di quelle istituzioni didattiche, venute più tardi in gran riputazione fra noi, sotto la denominazione di
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Il nobile Felice Calvi, vice-presidente della Società Storica Lombarda.
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Al generale Fontanelli diceva Napoleone, passando in rassegna nel 1813 la sua divisione “con centomila soldati pari ai vostri, Eugenio sarebbe già sul Danubio.„
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Federico Coraccini,
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Archivio Melzi d'Eril.
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Archivio Melzi.
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Archivio Melzi.
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Francesco Cusani,
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Archivio Melzi.
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Id. ibid.
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Una lettera scritta a Melzi dal Vicerè proprio il 20 aprile, e quindi tre giorni dopo che Melzi aveva presentato il suo programma al Senato, gli diceva che avendo letto sul
Anche il Cusani, degnissimo di fede, racconta nella sua storia (Vol. VII, cap. 34) d'avere udito dal conte B. Colleoni, che fino dal 1812 abitava Parigi ed era intimissimo dell'ex-imperatrice Giuseppina, far menzione parecchie volte delle promesse di Alessandro, e ricordare lo sdegno di lui alla notizia della rivoluzione di Milano, che gli tolse di patrocinare la causa del Vicerè.
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Corresp. T. VII, pag. 478.
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Per una inesattezza, che è, bisogna dirlo, affatto eccezionale nel diligente Cusani, questi asserisce nella sua storia che “sopraggiunti Veneri e Guicciardi, confermarono il racconto, insistendo sull'imminente pericolo del Prina.„ Ora questo può essere pel Veneri, ma pel Guicciardi certamente non è, giacchè il Guicciardi era partito col senatore Castiglioni, fin dal 18 per Mantova, dove giunsero il 19, e fu lì, e alla stessa presenza del principe Eugenio, ch'essi udirono i fatti occorsi a Milano, riferiti al principe dai fuggitivi ministri, Vaccari e Méjean.