Fotografia senza.... - Notte di neve - La chiacchierina. Bracco Roberto
c'è che da cercarle in tutte le saccocce della mia esistenza. Senonchè, non capisco che ne farà di tante copie.
Voglio offrirle a queste indulgenti signore e signorine, affinchè si ricordino di Tina di Lorenzo e affinchè sappiano bene che il ritratto d'una donna può essere infedele... come un marito...
Protesto!
Non si dia pena... Tutti sanno che un marito può essere fedele se è (indica Armando)... un originale.
(Applausi prolungati. Alle signore e alle signorine vengono distribuiti i ritratti di Tina di Lorenzo.)
NOTTE DI NEVE
rappresentato per la prima volta al teatro Argentina di Roma nel 1905.
Salvatore
Graziella
Francesca
Uno stambugio: non lurido, ma sguernito. Un letto di ferro per due, con i cuscini puliti e una coperta decente. Una tavola di legno grezzo. Un paio di sedie. Una panchetta. Una credenza. Qualche altra suppellettile indispensabile. In mezzo alla stanza: un gran braciere, spento. Un piccolo crocifisso a capo del letto. Niente altro ai muri e niente sulle scarse suppellettili. Si ha l'impressione del vuoto e del freddo. Una sola porta a due battenti in fondo, la quale dà in un vicolo recondito. In uno dei due battenti è praticato un alto finestrino angustissimo, per cui non può passare neppure una testa. Ha una griglia di ferro come se fosse il finestrino d'un carcere e uno sportello di legno. La porta e il finestrino sono chiusi. È notte. Lo stambugio è nel buio fitto.
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