Storia della decadenza e rovina dell'impero romano, volume 8. Edward Gibbon
t. 11 p. 222.) Nell'età di Giustiniano, si sparsero, od almeno regnarono su tutto il paese. Al presente, hanno trasmigrato lungo la costa verso Trebisonda, e compongono un rozzo popolo, dedito alla pescagione, che parla un linguaggio particolare (Chardin, p. 149. Peyssonel. p. 64).
82
Gio. Malala, Cron. t. 11 p. 134-137. Teofane, p. 144
83
Non rimane altro vestigio di Petra che negli scritti di Procopio e di Agatia. La maggior parte delle città e castella della Lamica si può ritrovare col paragonare i nomi, e la posizione loro colla carta della Mingrelia, in Lamberti.
84
Vedi le piacevoli lettere di Pietro della Valle, viaggiatore romano (Viaggi, t. 2 p. 207, 209, 213, 215, 266, 286, 300, t. III p. 54, 127). Negli anni 1618, 1619 e 1620, egli conversò con Shà Abbas e vivamente incoraggiò un disegno che avrebbe unito la Persia e l'Europa contro il Turco, loro comune inimico.
85
Vedi Erodoto (l. 1 c. 140 p. 69), il qual parla con diffidenza (Larcher, t. 1 p. 399-401.
86
Il supplizio di scorticare un uomo vivo non potè esser introdotto in Persia da Sapore (Brisson,
87
Nel palazzo di Costantinopoli v'erano trenta silenziarj, che si chiamavano
88
Intorno a queste orazioni giudiciali, Agatia (l. 3 p. 81-89, l. 4 p. 108-119) spende diciotto o venti pagine di una falsa e fiorita rettorica. L'ignoranza o trascuranza di lui giunge al segno di passare in silenzio il più forte argomento contro il Re di Lazica cioè l'antecedente sua ribellione.
89
Procopio espone l'usanza della Corte gotica di Ravenna (
90
Le pratiche ed i trattati tra Giustiniano e Cosroe si spiegano copiosamente da Procopio (
91
D'Herbelot, Bibliot. Orient. p. 680, 681, 294, 295.
92
Vedi Buffon,
93
I Missionari portoghesi, Alvarez (Ramusio, t. 1 f. 204 rect. 274 vers.), Bermudez (
94
Le negoziazioni di Giustino cogli Axumiti o Etiopi son ricordate da Procopio (
95
Il commercio degli Axumiti sulle coste dell'India e dell'Affrica e nell'isola di Ceilan, è curiosamente descritto da Cosma Indicopleuste (
96
Ludolfo,
97
La città di Negra, o Nag'ran, nell'Yemen, è circondata da palme, e giace sulla strada maestra fra la capitale Saana e la Mecca; distante dieci giornate di una carovana di cammelli dalla prima, e venti dalla seconda (Abulfeda,
98
Il martirio di S. Areta, Principe di Negra, e de' suoi trecento e quaranta compagni, è abbellito nelle leggende di Metafraste e di Niceforo Callisto, copiato dal Baronio (A. D. 522, n. 22-26. A. D. 523, n. 16-29), ed è confutato, con oscura diligenza dal Basnagio (
99
Alvarez (in Ramusio, t. I f. 219 vers. 221 vers.) vide il florido stato di Axuma nell'anno 1520,
100
Le rivoluzioni dell'Yemen nel sesto secolo si debbono raccogliere da Procopio (
101
Per le turbolenze dell'Affrica, io non ho, nè desidero di aver altra guida fuorchè Procopio, il qual vide co' proprj occhi i memorabili avvenimenti de' suoi tempi, o ne raccolse colle proprie orecchie il racconto. Nel secondo libro della guerra Vandalica, egli narra la ribellione di Stoza (c. 12-24), il ritorno di Belisario (c. 15), la vittoria di Germano (c. 16, 17, 18), la seconda amministrazione di Salomone (c. 19, 20, 21), il governo di Sergio (c. 22, 23), di Areobindo (c. 24), la tirannia e morte di Gontari (c. 25, 26, 27, 28); nè posso discernere alcun segno di adulazione o di malevolenza nei suoi diversi ritratti.
102
Non posso però ricusargli il merito di pingere, con vivaci colori, l'assassinio di Gontari. Uno degli uccisori manifestò sensi non indegni di un cittadino romano: «Se io fallisco, disse Artasire, il primo colpo, uccidetemi immediatamente, affinchè le torture non abbiano da strapparmi di bocca la confessione de' miei complici».
103
Le guerre contro i Mori sono per occasione introdotte nel racconto di Procopio (
104
Ora Tibesh nel regno d'Algeri. È bagnata dal fiume Sujerass, che cade nella Mejerda (