Viaggio pel lago di Como. Giovio Giambatista

Viaggio pel lago di Como - Giovio Giambatista


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Città. Si distinse nella facoltà poetica e nell'oratoria; ma la maggiore fralle sue opere edite sono le eruditissime Pliniane Disquisizioni, che versano sulla patria, sulla vita, e sugli scritti di Plinio maggiore. Il secondo, figlio del nominato, è il Conte Carlo Castone nato in Como nel 1742. Fu questi Colonnello e Gentiluomo di Camera di di S. A. R. l'Infante di Parma, Segretario di quella R. Accademia, e Cavaliere Gerosolimitano. Insieme colle filosofiche discipline coltivò egli felicemente le lettere umane, e riuscì uno de' più colti scrittori de' suoi giorni. Il dotto professore Francesco Mocchetti va ora pubblicando la raccolta dell'opere di questo insigne Comasco, il di cui nome è caro alle lettere del pari e alle belle arti.

      Nè è da passar con silenzio quello fra' poeti Comaschi, che fece della poesia il miglior uso, rivolgendola al suo più nobil fine: e parlasi di Francesco Rezzano. Venne Francesco alla luce nel 1731 agli 8 di marzo; diedesi alla via ecclesiastica, e fu canonico. Recò egli in dignitose ottave il libro di Giobbe; scrisse un poema in verso sciolto intitolato il Trionfo della Chiesa, e con sacri cantici latini ed italiani fece risuonare le sponde del Lario di Davidica armonia. Ai 27 maggio 1780 uscì di una vita per lui tribolatissima.

      E gloriasi pur Como de' natali del Marchese Giuseppe Rovelli, natovi nel 1738. Dettò egli in patria con molta lode le istituzioni di Giustiniano; ed è autore della più bella Storia patria che s'abbiano i Comaschi. Riconoscenti i di lui concittadini gli consacrarono una onorevolissima lapide, che esiste in una delle sale della patria amministrazione Municipale. Morì nell'anno 1813.

      Del più volte nominato Conte Giovanni Battista Giovio convien ora che facciamo la debita ricordanza. Nacque egli in Como alli 10 di dicembre del 1748 discendendo dalla nobile famiglia de' Giovj summentovati5. Fu Cavaliere del sagro militar Ordine di Santo Stefano, e Ciambellano di S. M. I. R. A. Fe' dono al pubblico di molte opere pregiatissime; molte ancora lasciò inedite, e fu reputato un grandissimo erudito. In ispecial guisa poi è egli benemerito di sua patria, che illustrò con dottissimi scritti d'ogni maniera. Morì nell'anno 1814.

      In gran fama salì ancora don Ignazio Martignoni, nato in Como nel 1754. Fu professore di Diritto nel patrio Liceo; pubblicò varie opere, e con esse acquistossi un nome distintissimo in letteratura ed in diritto. Nelle materie che il Martignoni imprese a trattare pochissimi gli possono stare a fronte, tanto egli scrisse maestrevolmente. Cessò di vivere nell'anno 18146.

      Fra celebri viventi Comaschi vuolsi primo nominare il degnissimo sacro Pastore, che ne regge la Diocesi, l'illustrissimo e reverendissimo Monsignor Vescovo Carlo Rovelli. È questi fratello del dianzi ricordato Marchese; conosce profondamente le lingue orientali; e a chiuder tutto in uno, è per dottrina e per santità di vita specchiatissimo.

      Altro che fra' Comaschi merita particolar menzione si è il sig. Giuseppe Nessi, nato nel 1741. Stette egli molti anni professore d'Ostetricia sull'Università di Pavia, ed ora n'è Professore emerito. Mise in luce più opere, che gli procacciarono non volgar rinomanza.

      È pure da memorare l'illustrissimo sig. don Antonio Della Porta, professore di filosofia razionale, morale e Pedagogia, chiaro nella repubblica letteraria per molte produzioni.

      Il sig. dottor fisico Carlo Carloni professore di Storia naturale nel R. Liceo, è uomo prudentissimo nella medicina e in ogni ramo di scienze fisiche. Egli possiede una raccolta di minerali che merita di essere veduta.

      Il dottor Francesco Mocchetti di cui poc'anzi avemmo menzione, versato in ogni maniera di bella erudizione possiede un'ammiranda collezione di libri del quattrocento.

      Nè vuolsi passare sotto silenzio il sig. Giuseppe Malachisio chiaro per molte sue produzioni poetiche; chè egli ha pieno la lingua e il petto di quell'antico savere che cotanto onora l'uomo.

      Il dottor fisico Onorato Solari uomo pur esso assai dotto possiede una collezione di Storia naturale molto doviziosa in conchiglie, fra le quali vedonsene molte di assai rare e peregrine.

      Presso il medesimo si trova una serie assai numerosa di medaglie antiche d'ogni metallo sì greche che latine ecc. Trovansi pure bronzi, urne, lucerne, vasi di diverse forme e materia, idoli sì Egiziani che Romani, bassi rilievi, pagodi, avorj, dittici, e molti altri commendevoli storici monumenti ecc. Come pure possiede molti oggetti di curiosità e molte tavole dei migliori pennelli massime Fiamminghi. Vi si vedono per esempio i Caracci, gli Holbein, i Poussin, i Vandik, i Vander-Werf, i Morales ecc.

      Ed eccoci a chi sovra ogni altro illustra Como co' suoi natali, al massimo rigeneratore delle fisiche discipline, ad Alessandro Volta. Nacque egli in Como da Filippo uomo patrizio, e da Maddalena de' Conti Inzaghi nel 1745. Innanzi a lui tutta s'inchina la filosofica famiglia; del suo nome si fa bella Italia; di sua fama è piena tutta Europa; e a noi basterà ripetere il detto dell'oracolo: Tanto homini nullum par elogium.

      Sono questi per comune avviso i primi illustri Comaschi; e Como argomentando sull'odierna sua gioventù può nudrir ferma speranza di crescerne il numero fra non guari.

      §. III

      Quanto alle cose, che possono in Como trattenere l'erudita curiosità del forastiero, deesi prima collocare la superba Cattedrale posta sulla piazza maggiore. Cominciossi nel 1396; fu l'opera di più secoli; e fu unicamente eseguita colle devote beneficenze de' splendidi cittadini. Il forastiero vi potrà ammirare l'ampiezza e gli ornamenti d'ogni sorta; e dopo aver tutto esaminato dovrà conchiudere, che questa magnifica mole tutta marmorea non conosce superiori, tranne S. Pietro di Roma, S. Paolo di Londra e il Duomo di Milano.

      Dietro il Duomo sorge un'altra dignitosa fabbrica dedicata al colto ed onesto divertimento de' cittadini. È questo il nuovo Teatro, eretto da pochi anni con particolare splendidezza; e il forastiero dopo averne trovata graziosa l'arena, bellissimi i ridotti, maestoso tutto il fabbricato, sarà pur forza che ne confessi leggiadrissimo il Teatro.

      In vicinanza di Porta Milano, fatta nell'ampia torre stata costrutta nel 1182, da cui dassi anche altro nome alla Porta, scorgesi la recente suntuosa fabbrica del Liceo, che già volge al suo compimento, e la cui facciata è sostenuta da otto rare colonne fra l'altre, che da Benedetto Giovio e dagl'intendenti voglionsi di marmo greco7. Il Liceo è fornito d'una buona biblioteca, che la munificenza del Governo va continuamente arricchendo; d'un gabinetto fisico ben provvisto di fisiche suppellettili; d'una serra e d'un giardin botanico. È poi specialmente distinto per ottimi professori.

      Prima però di uscir di città amiamo di annunciare all'amator delle belle arti gli angelici freschi, che adornano l'altar della Vergine nella Chiesa di S. Fedele, e che ritengonsi di Camillo Porcaccino; il Museo Gioviano posseduto in parte dal Conte Paolo Giovio, e in parte dagli illustrissimi fratelli Giovj Conte Cavaliere don Francesco e Cavaliere don Paolo, presso i quali esiste ancora una sceltissima biblioteca; infine varj quadri e dipinti di pregevoli pennelli, che trovansi presso l'illustrissimo sig. don Benigno Natta, l'illustrissimo sig. Conte Mugiasca, attuale I. R. Consigliere di Governo, e l'illustrissimo sig. Ciceri don Camillo.

      Fuori della Città, all'amena spiaggia dell'Olmo in capo al Borgo Vico, degnissimo è d'essere ammirato il grandioso edifizio dell'illustrissimo sig. Marchese Innocenzo Odescalco. La sala maggiore di questo palazzo, splendida per marmi e per molt'oro, non sa punto invidiare le aule reali.

      Quella parte del Vico che giace in riva al lago è resa signorile e deliziosa dai molti nobilissimi suburbani che vi torreggiano.

      Il Collegio Gallio vicino a Porta Sala ossia Svizzera è meritevole della considerazione del forastiero. Fu questo Collegio fondato dal Cardinal Tolomeo Gallio nel 1583 ed affidato ai Padri Somaschi che vi entrarono nel 1589. È il Collegio presentemente in fiore, e a tutta ragione, poichè ottima è l'educazione che dagli attuali Padri vi si presta. Rettore del Gallio n'è l'esimio sig. don Carlo Locatelli, e n'è grande ornamento l'ellenista sig. abate don Giuseppe Pagani professor di rettorica.

      Non guari lunge dal Gallio è posto il celeberrimo Santuario del Crocifisso. Il Simulacro che vi si venera credesi lasciato in Como da una Francese compagnia di Bianchi intorno all'anno 1400, ed è rinomatissimo per molti insigni miracoli operati. In questo ricco Tempio avvi pure un organo di tanta eccellenza che fassi per uno de' primi d'Italia.

      Dal


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<p>5</p>

Sono già otto secoli che l'illustre Casato dei Giovj gode singolari diritti e distinzioni. Federico Barbarossa gli concesse di portar nello stemma l'Aquila Romana; Carlo Quinto Imperadore vi aggiunse le colonne d'Ercole; e Leon X. gli accordò d'inserirvi l'arme Medicee.

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A Martignoni fece l'elogio il sig. Luigi Catenazzi. Dalla maniera ond'è scritto quest'elogio, si riconosce agevolmente in Catenazzi il professore del bel dire.

<p>7</p>

Alcuni portano opinione che le dette colonne non sieno altrimenti di marmo greco, ma bensì di marmo delle montagne del Lario.